lunedì 11 ottobre 2010

Grinderman all'Atlantico Live


Grinderman è il progetto-playground di Nick Cave e alcuni dei Bad Seeds (Warren Ellis, Martin P. Cassey e Jim Sclavunos). In una recente intervista sul Guardian il buon Nicola Grotta ha infatti dichiarato che in questo progetto parallelo lui e i suoi degni compari cercano un luogo dove rilassarsi, lontano dagli obblighi di perfezione e compostezza richiesti da qualunque cosa esca con la targa "Nick Cave and the Bad Seeds". Dunque "Nick Cave and the Baddest Seeds"...
Cattivissimi perché scarni, tosti, ruvidi fino alla crudeltà. Ti artigliano fin dalle prime due battute di Mickey Mouse and the Goodbye Man e ti sventrano il corpo e l'anima fino alla fine, con una versione infinita di Grinderman, passando per Palaces of Montezuma, Heathen Child, Honey Bee e l'oramai mitica No Pussy Blues. Cassey and Sclavunos tengono insieme il caos organizzato con una ritmica degna del cantiere di un grattacielo. Lo spiritato cavernicolo Ellis fa da contraltare a un Cave-Mr. Hyde il cui sinistro carisma già dopo trenta secondi dall'apparizione sul palco pervade l'aria intrisa di sudore e odori e magnetizza un pubblico in adorazione che viene ripagato con ammiccamenti, high five, insulti e schizzi di sacra saliva.
Dopo un'ora e mezza si esce con la sensazione di essere stati scossi e maltrattati dal di dentro da una forza oscura, indefinibile, che ha messo a soqquadro tutte le nostre certezze emozionali, risvegliando i lupi mannari che credevamo addormentati per sempre in un angolo del subconscio.

sabato 9 ottobre 2010

John Lennon - Double Fantasy "Stripped down"

Un remix in genere sa molto di operazione solamente commerciale, ed in effetti un pò avrà contato anche questo. Tuttavia la riedizione di questo album è promettente perchè ci riporta alle atmosfere più genuine, senza rimasterizzazioni varie e postproduzioni che spesso da una melodia ne restituiscono una completamente diversa. Nel caso di Double Fantasy già l'originale era magnifico ma in questo caso la riedizione fa apprezzare meglio soprattutto la voce di John Lennon e nel caso di "Woman" anche la sua chitarra acustica.

lunedì 4 ottobre 2010

Neil Young - Le noise

Il disco è qui che mi guarda ma non so cosa dire: no so se ho ascoltato una boiata pazzesca od un disco seminale. Ho il timore, anzi la quasi certezza di ritrovarmi di fronte ad un nuovo Rust Never Sleeps ed allo scoramento per quelle parole, pronunciate in uno dei pochi brani acustici di quel lavoro, contro i suoi vecchi compagni di viaggio (CSN) : "a un certo punto mi annoiai e li lasciai lì..... per me loro erano solo un peso morto...... è molto meglio andare in giro senza quel peso addosso...." (evidentemente poi se ne deve essere pentito perchè in diverse occasioni è tornato a frequentarli anche musicalmente).
In realtà non riesco a sopportare i suoi continui sperimentalismi: dall'elettrico al punk, dal R&B al rockabilly, dal grunge al"rumore". Rumore come questo "le Noise" (francese immagino in onore alle sue origini canadesi). Nello Giovane dice di avere scritto questo suo ultimo lavoro in quattro notti di luna piena: saranno stati gli influssi astrali a fargli fare questi riffoni inquietanti e scorticati? Ebbene sì: non ce la faccio più a digerire le sue schitarrate abrasive.
Sono sconfortato e smarrito: siamo di fronte ad immondizia musicale od all'ennesimo colpo di genio ed è il sottoscritto che non capisce nulla? Sarà che lo amo troppo e lo vorrei sempre come piace a me, a ricordarmi i tempi che furono? Am I getting older?


domenica 3 ottobre 2010

Steve Winwood in concerto a Milano

Un artista che è riuscito ad essere il leader di tre delle band più significative nella storia della musica rock: prima nello Spencer Davis Group, poi nei Traffic e nella brevissima avventura dei Blind Faith, Winwood è riuscito a regalarci capolavori sia nel passato che nella sua carriera solista. In quasi 50 anni di carriera (è entrato nello Spencer Davis Group nel 1965!!) è riuscito ad essere ai massimi livelli nella musica rhythm&blues, progressive, rock psichedelico, folk-blues e pop: la sua caratteristica principale è stata proprio quella di mescolare influenze diverse dando alla musica una impronta profondamente blues legata alla sua voce inconfondibile.
Il concerto del 2 ottobre 2010 agli Arcimboldi di Milano non ha fatto che confermare la grandissima classe di Winwood. Nonostante la cattiva qualità dell'amplificazione (rimbombi ovunque ed anche un momento di imprevisto e non voluto "unplugged") e l'afflusso di spettatori, non sicuramente all'altezza dello spettacolo, i suoi successi snocciolati uno dopo l'altro toccando l'intero arco della sua carriera, dalle prime cose degli anni '60 fino ai ritmi quasi latini degli ultimi lavori, hanno fatto trascorrere in un attimo le quasi due ore di concerto. Tra le cose migliori la medley tra "the Low spark of the high heeled boys" e la magnifica "Empty Pages" e poi le trascinanti "Dear Mr. Fantasy", "Fly" e "Higher Love".
Grazie a Dasnibba per i filmati realizzati tra cui allego Mr Fantasy.


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