domenica 26 febbraio 2012

FIRST AID KIT (2012) The Lion’s Roar

Pur senza essere innovativa come l’Islanda, la Svezia da almeno 30 anni è ai vertici qualitativi della musica “rock e dintorni” del vecchio continente.

In The Lion’s Roar le due sorelle Johanna e Klara Soderberg (già all’esordio, meno convincente, nel 2010) danno la loro (poco ferina) zampata di sostegno ai colori e sapori del folk-rock gentile, al femminile, dei primi seventies, fatto di plettri e tasti acustici, armoniosi impasti vocali, sezione ritmica lieve.

Il riferimento più immediato va alle due grandi sorelle canadesi Kate & Anna McGarrigle, sebbene nel disco trattato l’attenzione sia più rivolta al folk inglese, con tuttavia alcuni brani chiaramente ispirati al country dolce di Emmylou Harris, quando dal Canada si guardava più all’integrazione stilistica tra folk francofono ed anglofobo autoctoni (ma sempre figli della colonizzazione europea) ed il grande fermento folk statunitense del tempo.

Il “ruggito del leone” non spaventa proprio nessuno, anzi profuma di casolare domestico, di caminetto acceso, di prati fioriti e cieli tersi. In un periodo di musica ipertecnologica studiata a tavolino ed assemblata in studio, la spontanea ingenuità di un prodotto “bio” che rimanda senza nasconderlo agli albums “fatti in casa” tra gli anni ’60 e ’70, guardando ora all’Europa ora all’America, non stupisce ma conquista, in modo carezzevolmente incisivo.

Non so per quanto tempo le due sorelline potranno reiterare la formula senza saturare, ma in ambito folk non hanno pretese innovative come i grandi Fleet Foxes, né di musica “alta” come le Unthanks, nè contaminata come Bellowhead o Beirut: e allora il Kit da Pronto Soccorso può rappresentare la buona trattoria casereccia in cui è rassicurante sapere che si mangeranno gustosi piatti conosciuti spendendo poco.

Preferite: The Lion’s Roar, Emmylou, Blue

Voto Microby: 7.9/10

sabato 25 febbraio 2012

Great american taxi

Altro che Sanremo,date un orecchio a questi cresciuti a latte e The Band e Grateful prodotti da Todd Snider


Kathleen Edwards - Voyageur (2012)

La nuova morosa di Justin Vernon (Bon Iver) non poteva che stuzzicare il mio interesse anche se in realtà già la conoscevo bene, fin dagli stupendi dischi "Failer" e soprattutto "Asking for flowers" ed avevo deciso da tempo di comprare a scatola chiusa, direttamente dal suo sito canadese quest'ultimo lavoro (a proposito mi è arrivato autografato!). A dire la verità proprio la vicinanza ed il contributo di Vernon mi lasciavano un po' a disagio perché pensavo che le atmosfere crepuscolari del Wisconsin potessero influenzarne lo stile, così autenticamente country-folk, pieno di ballate dolci, calde e commoventi. In effetti, almeno in parte, tutto ciò è avvenuto ma credo che alla fine il prodotto ne sia uscito meglio del previsto: d'accordo, non ci sono più quelle atmosfere alla Neil Young o alla Tom Petty ma ne è risultato un ottimo lavoro, in cui le orchestrazioni elettriche fanno da perfetta cornice alla splendida voce di Kathleen. Paradigmatico ne sono i singolo "Change the Sheets", la bellissima "For the record" impreziosita dalla voce di Norah Jones o la springsteeninana "Empty threat".
Un lavoro di gran classe.
Voto ★★★.

lunedì 20 febbraio 2012

MINIRECENSIONI: Howler, Leonard Cohen, Mark Lanegan, Shearwater, The Maccabees

HOWLER (2012) America Give Up (Giovanissimo quintetto di Minneapolis, all’esordio con un album pop realizzato con l’urgenza del punk: ne risulta un buon ibrido tra surf rock californiano e rock urbano east-coast, come degli Strokes meno cool/più sporchi e contaminati dalla freschezza dei Modern Lovers) 7.2/10

LEONARD COHEN (2012) Old Ideas (Al 4° album in studio negli scorsi 20 anni ed a 77 anni di età, uno dei più grandi cantautori di sempre propone di nuovo un bel disco, non inferiore ma neppure superiore ai 3 (sottovalutati) precedenti. Quel che manca al capolavoro è, come per il ritorno di Tom Waits lo scorso anno, che entrambi i lavori si compongono di canzoni belle e ben suonate, nello stile inimitabile dell’autore, ma senza guardare a “The Future”) 7.8/10

MARK LANEGAN BAND (2012) Blues Funeral (A 8 anni da Bubblegum sembra che la vena artistica del nostro si sia prosciugata, forse assorbita dai mille progetti collaterali. Di fatto non basta possedere una delle voci più belle del rock per salvare un lavoro che si barcamena tra pasticci hard rock, blues stanchi, ballate confuse, rabbia finta e batteria (drum-machine) altrettanto. Il suo peggior album di sempre, collaborazioni comprese) 6.3/10

THE MACCABEES (2012) Given To The Wild (Band inglese al 3° album di pop elettroacustico, tra il cantato in falsetto alla Chris Martin, la malinconia epica degli ultimi Coldplay ed il romanticismo dei Shearwater, ma meno brillante di entrambi, e con arrangiamenti a tratti ridondanti/stucchevoli) 6.9/10

SHEARWATER (2012) Animal Joy (8° album per la costola dei texani Okkervil River, ormai a guida unica da parte del tastierista/cantante Jonathan Meiburg, e primo lavoro per la Sub Pop e a conclusione della splendida Island Arc Trilogy, al cui solenne romanticismo viene nel nuovo corso preferito un melo-drammatico, ma non pomposo, rimando alla new wave ’80, con ritmica serrata, metronomica, ed un pianismo arrembante che ricorda gli Arcade Fire, senza avvicinarli… Li preferivo nei precedenti albums) 7/10

lunedì 13 febbraio 2012

Ani DiFranco - Which Side are you On? (2012)

Ho sempre avuto un rapporto di odio/amore con Ani DiFranco. Amore perché non si può non amare una cantautrice che a 9 anni faceva già le cover dei Jethro Tull ma anche odio soprattutto nel periodo in cui sparava un lavoro dietro l'altro (un album all'anno dal 1990 in poi), senza respiro, in preda ad una bulimia musicale che a lungo andare tediava non poco (addirittura tre album nel corso del 1999!). Stavolta invece erano quattro anni che non si faceva viva (Red Letter Year è del 2008) e sicuramente ne ha molto giovato la qualità artistica (ringraziamo la sindrome del tunnel carpale di cui ha sofferto negli ultimi anni...).
Il presente album (il numero 19 della sua produzione) prende il titolo dall'omonimo brano di Pete Seeger, che è peraltro qui eseguito stupendamente ed è l'unico non firmato dalla sua penna. Stavolta si è fatta aiutare dallo stesso Seeger, da Anais Mitchell e da un buon numero di artisti dell'area di New Orleans (città dove ADF risiede), compresi i mitici Neville Brothers, e la loro influenza si è fatta positivamente avvertire nell'impronta blues-rock che pervade tutto l'album. Oltre alla bellissima title-track, da segnalare sono la leggera "Mariachi", la malinconica "Albacore" e la rilassante"Splinter". Quando si ascolta "Hearse" sembra proprio di sentire il Neil Young di After the Goldrush mentre "Unworry" è magnetica ed autenticamente ascrivibile al classico stile "stop&go" di ADF. Insomma un lavoro sicuramente di altissimo livello, degno inizio di un 2012 che speriamo sia foriero di emozioni musicali, almeno come lo sono stati gli anni scorsi.
Voto: ★★★1/2 (sincero e toccante)

sabato 11 febbraio 2012

Top 'ol55 2011: Italiani

A differenza del 2010, nel 2011 mi sono impegnato ad ascoltare qualcosa di più e ne è venuta fuori questa classifica (stimolata anche da Cerebus e Fabius....)

1. Cristina Donà - Torno a casa a piedi
2. Jovanotti - Ora
3. Ivano Fossati - Decadancing
4. Susanna Parigi - La lingua segreta delle donne
5. Davide Van De Sfroos - Yanez
6. Beppe Donadio - Figurine
7. Alvise Bortolini - Mi ritrovo in te
8. Marco Notari - Io?
fuori classifica ma assolutamente meritevole: Fabrizio De Andrè - Sogno numero 1

Top 'ol55 2011: R&B and black

In ordine alfabetico....

Bernhoft - Solidarity Breaks
Beverley Kinght - Soul UK
Black Joe Lewis - Scandalous
Booker T Jones - The road from Memphis
Raphael Saadiq - Stone rollin'
Selah Sue - Selah Sue
Sweet Vandals - So clear

lunedì 6 febbraio 2012

Top 'o l55 2011: I migliori tre singoli

Al terzo posto Bon Iver con "Holocene": bello anche il video girato in Islanda (lo Wisconsin evidentemente non era abbastanza triste...)



Al secondo posto Amos Lee con "Flower" : altro video molto bello. Uno stop-motion in un mondo di carta...



Il pezzo migliore dell'anno è sicuramente "A Glorious Land" di PJ Harvey: geniale l'intermezzo della "Regimental March" eseguito dalla banda dell'esercito irlandese. La canzone è riferita alla guerra in Afghanistan : "What is the glorious fruit of our land? / the fruit is deformed children / what is the glorious fruit of our land / the fruit is orphaned children"

domenica 5 febbraio 2012

Top ol'55 2011 - Le classifiche parziali: lucaf

Fino all'ultimo facevo il gioco delle tre tavolette tra i primi tre. Tom Waits è la mia passione, senza se e senza ma (non per caso gli ho dedicato il nome del blog...), i Kasabian mi hanno entusiasmato per il loro rock vero, pulito e sincero, facendomi ricordare gli Oasis dei bei tempi. Bon Iver però è di un altro livello: bisogna ascoltarlo e riascoltarlo. La sua intima bellezza e i suoi arrangiamenti caldi e malinconici hanno toccato il mio cuore: è lui il mio numero 1 per il 2011.


  1. BON IVER (2011) Bon Iver
  2. TOM WAITS (2011) Bad as me
  3. KASABIAN (2011) Velociraptor
  4. GILLIAN WELCH (2011) The Arrow & the Harvest
  5. ENTER THE HAGGIS (2011) Whitelake
  6. RAPHAEL SAADIQ (2011) Stone Rollin'
  7. FLEET FOXES (2011) Helplessness blues
  8. BUFFALO TOM (2011) Skins
  9. WARREN HAYNES (2011) Man in motion
  10. LAURA MARLING (2011) A creature I don't Know

venerdì 3 febbraio 2012

Top ol'55 2011 - Le classifiche parziali: Fabius + Microby


Top 'ol55 2011 di Microby

  1. FLEET FOXES (2011) Helplessness Blues (9.3)
  2. PJ HARVEY (2011) Let England Shake (9.2)
  3. THE LEISURE SOCIETY (2011) Into The Murky Water (9)
  4. OTHER LIVES (2011) Tamer Animals (9)
  5. WARREN HAYNES (2011) Man In Motion (9)
  6. BLACK JOE LEWIS (2011) Scandalous (8.8)
  7. LAURA MARLING (2011) A Creature I Don’t Know (8.8)
  8. FEIST (2011) Metals (8.7)
  9. THE UNTHANKS (2011) Last (8.6)
  10. SELAH SUE (2011) Selah Sue (8.6)
Top 'ol55 di Fabius
  1. DECEMBERIST (2011) Long live the king
  2. HIGH KINGS (2011) Memory lane
  3. ISRAEL NASH GRIPKA (2011) Barn Doors & Concrete Floors
  4. BLITZEN TRAPPER (2011) American Goldwing
  5. ENTER THE HAGGIS (2011) Whitelake
  6. JONATHAN WILSON (2011) Gentle Spirit
  7. THE LEISURE SOCIETY (2011) Into the Murky Water
  8. JAYHAWKS (2011) Mockingbird Time
  9. LAURA MARLING (2011) A Creature I don't Know
  10. ELBOW (2011) Build a Rocket Boys!

Top ol'55 2011 - Le classifiche parziali: Aloja + Cerebus


Ecco le prime due classifiche: si notano chiaramente l'impronta "brit" di cerebus e quella "folk" di aloja........
Top ol'55 2011 di Aloja

1 Enter the Haggis - Whitelake

2 Amos Lee - Mission bell

3 Blind Pilot - We are the tide

4 Tedeschi-Trucks Band - Revelator

5 Israel Nash Gripka - Barn Doors & Concrete Floors

6 Warren Haynes - Man in motion

7 Jayhawks - Mockingbird time

8 Decemberists - Long live the king

9 Okkervil River - I am very far

10 Drive-By Truckers - Go-go boots


Top 'ol55 di Cerebus

1)Anna Calvi - omonimo
2)Kasabian - Velociraptor
3)Arctic Monkeys - Suck it and see
4)PJ Harvey - Let England shake
5)Black Keys - El camino
6)Black Joe Lewis - Scandalous
7)Decemberist - Long live the king
8)Piers Faccini - My wilderness
9)Joan as a Police Woman - The deep field
10)The Leisure Society - Into the milky water

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