domenica 5 luglio 2015

Recensioni al volo: Dawes, James Taylor

DAWES - All Your Favorite Bands (2015)
Il quartetto di Los Angeles è senza dubbio uno dei migliori gruppi di quella sorta di revival folk-rock della musica californiana, già recentemente rivitalizzata da Jonathan Wilson e Gillian Welch, ma profondamente affondata nelle radici dei grandi ispiratori CSNY, Eagles, Band e Jackson Browne. Dal loro debutto del 2009 sono passati tre album ed anche in questo lavoro il gruppo di taylor Goldsmith conferma quanto di buono avevano fatto nei loro precedenti lavori: ballate impreziosite da sezioni ritmiche raffinate ed armonie vocali avvolgenti, ritmi rootsy a tratti veramente emozionanti.  Un disco semplice, ricco di chitarre acustiche ma anche di assoli taglienti e vibranti. Dedicato agli amanti di Neil Young, Jackson Browne, Tom Petty, Mark Knopfler.  Un nuovo classico. Da ascoltare Somewhere Along the Way, Things Happen, All Your Favorite Bands. Voto: ☆☆☆☆1/2



JAMES TAYLOR - Before this World (2015)

Quando si compongono e si assemblano i brani per un LP in genere si affiancano brani di alta e media qualità ad altri che fanno un po' da riempitivo, allo scopo di ottimizzare la durata del disco. Brani che poi si dimenticheranno facilmente ed anche nei concerti difficilmente verranno ripresi e proposti. L’impressione che ho avuto ascoltando questo lavoro a 13 anni di distanza dal precedente (non considerando gli album di cover) è esattamente questa: un album di B-sides, che scivola via senza lasciare memoria. L’ho ascoltato e riascoltato ma l’impressione è rimasta sempre la stessa: purtroppo si tratta di un album noioso e di scarsa consistenza. E non bastano neanche le illustri partecipazioni di Sting e del violoncellista Yo-Yo Ma ad impreziosirne il livello.  Ciò detto, James Taylor rimane lo stesso nei nostri cuori: il nostro affetto è immutato ed assoluto e ci impone di riascoltare i precedenti 16 album. Sarà per la prossima volta. Voto: ☆☆

1 commento:

microby ha detto...

DAWES : Chiedo venia ma non conoscevo i Dawes, e da storico fan di Jackson Browne (la voce malinconica di Taylor Goldsmith ricorda molto quella del californiano nato in Germania), CSN&Y e Eagles (gli impasti vocali e le costruzioni melodiche dei Dawes ne sono figli) e Mark Knopfler (gli spunti dell'elettrica, puliti, concisi ed appassionati hanno fatto chiedere ad Elena "ma sono i Dire Straits?") non potevo permettermelo! Credo non sia un nuovo classico (nel senso di capolavoro) proprio perchè si rifa ai classici suddetti, ma lo sarebbe stato nei '70. Certo è godibilissimo.
Peccato la caduta di stile con la pessima copertina. Grazie Luca!
Voto Microby: 7.8
Preferite: Somewhere Along The Way, I Can't Think About It Now, All Your Favorite Bands

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