martedì 24 maggio 2016

PJ HARVEY, YOUR FRIEND


PJ HARVEY (2016) The Hope Six Demolition Project





La più importante delle cantautrici emerse dagli anni ’90 persevera nell’impegno socio-politico con un’evoluzione naturale del capolavoro Let England Shake (2011). Lo fa non solo nei contenuti (il titolo si riferisce al progetto di rivitalizzazione urbanistica statunitense Hope VI) ma anche musicalmente: gli arrangiamenti volutamente imperfetti, i cori disordinati nello stile dei Clash di Sandinista, lo sferragliare delle chitarre (nei credits anche il bresciano Alessandro “Asso” Stefana) e lo stridore dei fiati (tra i quali il nostrano Enrico Gabrielli) sembrano guidati da un direttore d’orchestra distratto. L’effetto cercato è la spontaneità delle canzoni di protesta, che tuttavia pare a tratti quella dei canti dei collettivi studenteschi post-’68. Un album profondamente blues nel concetto, ma in cui il fatalismo rassegnato a dio della tradizione nera è sostituito dalla rabbia delle protest songs della tradizione bianca. Non siamo qualitativamente al livello di Let England Shake tuttavia, seppur inferiore nella scrittura, l’ultimo lavoro di Polly Jean Harvey si fa comunque apprezzare per la sincerità, la carica comunicativa, la rabbia poetica diretta discendente di Patti Smith.
Voto Microby: 7.4
Preferite: The Community of Hope, The Ministry of Defence, The Wheel



YOUR FRIEND (2016) Gumption



Timbro vocale indefinito, tra l’androgino e l’efebico, occorre informarsi per determinarne l’appartenenza alla 24enne Taryn Blake Miller, in arte Your Friend, al debutto nel natio Kansas. La quale su un tappeto di soundscapes languidi ed onirici alla Brian/Roger Eno sovrappone un cantato raccolto e malinconico, a ricordare il lavoro già proposto da Julianna Barwick tra avantgarde/ambient/new age, ma aperta a possibili evoluzioni nell’alt-R&B alla Chet Faker, FKA Twigs, Alex Banks. Al momento tuttavia l’atmosfera è solo affascinante e rilassante, al limite del piacevolmente noioso. Va riveduta e riascoltata quando sarà artisticamente più compiuta.
Voto Microby: 7.2
Preferite: Gumption, I Turned In, Come Back From It















 

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