lunedì 1 ottobre 2018

DEATH CAB FOR CUTIE, LUMP


DEATH CAB FOR CUTIE (2018) Thank You For Today

Nono album in vent’anni per la formazione americana guidata da Ben Gibbard, paradigma e vertice dell’indie-pop da serie televisiva per teenagers, e primo disco dalla dipartita di Chris Walla, il cui suono di chitarra limpido e vellutato da sempre caratterizza la band, e che pertanto viene riproposto più o meno fedelmente dalla coppia di sostituti Dave Depper/Zac Rae. Il risultato è leggermente migliore del precedente Kintsugi (2015), ma assai lontano dalle vette del passato (su tutti Transatlanticism del 2003 e Plans del 2005): l’impressione è che ormai i DCFC siano schiavi del marchio di fabbrica che li contraddistingue (“trying so hard to play it cool” canta Gibbard in “60 & Punk”) e non riescano più ad andare oltre la carezzevole nostalgia esistenziale che non è mai stata nè realmente dark né semplicemente pop. Oggi sembrano un mix elegante tra i Fleetwood Mac anni ’80 e una versione pacata e malinconica dei Placebo (complice la voce nasale di Gibbard), quasi da “emo” il giorno di festa (per modo di dire...). Piacevole ma poco vitale.
Voto Microby: 7.3

Preferite: Your Hurricane, 60 & Punk, Northern Lights

LUMP (2018) LUMP

Come recita il brano di chiusura dell’album, LUMP è il prodotto della collaborazione della fuoriclasse inglese Laura Marling (che dona testi e canto) con il polistrumentista Mike Lindsay degli albionici Tunng (che contribuisce con la scrittura della musica e la sua realizzazione). Il risultato, tra l’humus folk della Marling e le tentazioni sperimentali dei Tunng, è pura folk-tronica (se se ne vuole un esempio), o elettronica bucolica ed eterea. Dal duo ci si poteva tuttavia aspettare più coraggio e maggiore qualità, perché LUMP resta a metà del guado senza indicare nuove vie di espressione musicale né brillare per scrittura ed esecuzione. Non è dato sapere se il progetto resterà isolato. Vi fosse un seguito, avrebbe senso se baciato da maggiore ispirazione. Sul medesimo genere, meglio piuttosto godersi il recente debutto dei Big Red Machine, altra e ben più riuscita collaborazione (tra Justin Vernon aka Bon Iver e Aaron Dessner dei The National).
Voto Microby: 7.2
Preferite: Curse of The Contemporary, Late To The Flight
 



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