Il suo primo disco "We were here" l'avevo sentito grazie al pusher abituale e mi aveva colpito immediatamente. Dopo due anni ecco il nuovo cd, forse anche migliore del precedente. Nelle mie peregrinazioni su e giù da Montichiari si è rivelato un'ottima compagnia: in alcuni punti ricorda Nick Drake, in altri Duncan Sheik, in altri ancora Jay Brennan con un pizzico di Paul Simon ed Elliott Smith. Un disco acustico che infonde gioia, pulito come i primi dischi di James Taylor e Jack Johnson.
☆☆☆ (BEL DISCO)
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