sabato 27 febbraio 2021

STILL CORNERS (2021) The Last Exit


Genere: Desert dream-pop

Simili: Julee Cruise, Mazzy Star, Cowboy Junkies

Voto Microby: 7

Preferite: The Last Exit, Mystery Road, Crying

Immagino tre diversi approcci all’ascolto del quinto album della coppia anglo-americana Tessa Murray e Greg Hughes, in arte Still Corners. Il primo ascoltatore, età 15-30 anni e digiuno della musica pop-rock anni '80-'90, ammirato dai suoni sofisticati e dall'atmosfera sognante creata dal duo, lo giudica un eccellente e perfino originale album di dream-pop (voto 8). Il secondo, età 45-60 anni e cresciuto a pane e pop-rock, è annoiato da una riproposizione di suoni che hanno permeato la sua gioventù ed al più è stimolato dal giochino di riconoscere a quale artista appartengano le scopiazzature onnipresenti in The Last Exit, pertanto verga il lavoro alla guisa di un plagio ben realizzato (Voto 6). Il terzo, trasversale per età e poco interessato alla paternità delle idee primigenie, ma piuttosto al risultato finale, lo considera un disco raffinato e piacevole ma anche piuttosto prevedibile: un ottimo prodotto come lo era la new age o la lounge music negli eighties, utili per una seduta di yoga o per un aperitivo da yuppie (Voto 7). La mia lettura di The Last Exit caracolla tra i tre ascoltatori: non posso negare la bellezza di alcuni suoni noir ed estatici ma nemmeno ignorare che i medesimi mi mandavano in sollucchero (ipnotico ma anche depressogeno) quando negli ‘80 ascoltavo Julee Cruise, Cocteau Twins, Angelo Badalamenti/David Lynch, Mazzy Star, Hope Sandoval fino al desert-country dei Cowboy Junkies. Scarsa originalità rispetto ai maestri, se non l'accenno alla skyline londinese che si mescola alle western plains USA. E se il fischiettio malinconico di Crying ricorda Tarantino, l'intro con la bottleneck di Bad Town cita il Ry Cooder di Paris, Texas, e l'elettrica di It's Voodoo rimanda a Mark Knopfler, parimenti le tastiere liquide, la batteria metronomica e la voce languida ci ricordano che tra gli ispiratori del lavoro ci sono i Beach House e Lana Del Rey, per i millennials tra i maestri del revival dream-pop. In summa The Last Exit può entusiasmare chi è digiuno della musica incisa decenni prima, ma personalmente lo ritengo un buon manufatto di suoni vellutati e, come tale, non inutile ma certamente pleonastico.

venerdì 19 febbraio 2021

Recensione Ani DiFranco - Revolutionary Love (2021)


 ANI DIFRANCO - Revolutionary Love (2021)


Genere: Folk-rock Alternative Singer-songwriter



Nuovo album in studio (il ventiduesimo!) per la 50enne cantautrice di Buffalo, a 4 anni dal precedente “Binary” con in mezzo concerti, una autobiografia ed una serie di riedizioni acustiche ed alternative dei suoi brani migliori. AD è sempre stata una ribelle fin da ragazzina con le sue prime canzoni così schiette e l’etichetta musicale indipendente da lei fondata quando era poco più che ventenne dopo aver rifiutato di firmare con le case discografiche tradizionali. E’ quindi forse sorprendente che quest’ultimo lavoro, pur incentrato sulle turbolenze politiche attuali, non sia ribollente di sfide e rabbia ma che sia incentrato su un atteggiamento di compassione e di amore (un pò come il recente filmato pubblicitario di Springsteen lo è di fiducia e speranza per il futuro).

Un capolavoro di scrittura melodica con arrangiamenti smooth (“Contagious”, “Crocus”), bossa-nova (“Do or die”), pop (“Simoultaneously”) e soul-blues (“Revolutionary Love”) che negli ultimi anni hanno via via parzialmente sostituito il suo caratteristico stile ritmico aspramente percussivo (che tuttavia permane in “Chloroform” o “Confluence”). Questa evoluzione o, per meglio dire, maturazione, le ha permesso di procedere verso ballate più potabili, accoglienti ma mai banali. La sua voce, versatile ma autoritaria, è assolutamente centrale nella costruzione e nella resa dei brani, dal piglio così combattivo ed impegnato, e dei testi sempre scomodi ed illuminati.

Cominciamo subito col dire che si tratta sicuramente del disco migliore che mi è capitato di sentire in questo inizio del 2021, unico per il suo caldo sound avvolgente, strapieno di variegate sfumature e di lirismo poetico.  Da ascoltare: Contagious, Do or Die, Simultaneously.

Voto: 1/2








giovedì 18 febbraio 2021

Top ol'55 2020: Classifica per sottogeneri


Legenda: M = Microby; L = LucaF

--CLASSIC ROCKDeep Purple – Whoosh! (M); Chuck Prophet – The Land That Time Forgot (L)

--RETRO-ROCKWill Hoge – Tiny Little Movies (M); Brendan Benson - Dear Life (L)

--INDIE-ROCKCirca Waves – Sad Happy (M); Badly Drawn Boy - Banana Skin Shoes (L)

--POP-ROCK: Morrissey – I Am Not A Dog On A Chain (M+L)

--ALT-POPThe Neighbourhood – Chip Chrome And The Mono-Tones (M); Casa Murilo - Summer 1998 (L)

--POPTravis  – 10 Songs (M); Lisa Loeb – A Simple Trick To Happiness (L)

--CHAMBER POP: Other Lives – For Their Love (M);  The Psychedelic Furs – Made of Rain (L)

--AVANT-POPBruce Hornsby – Non-Secure Connection. (M); Eels – Earth To Dora (L)

--POWER-POP Fontaines DC – A Hero's Death (L)

--SOULBettye LaVette – Blackbirds (M); Kem – Love Always Win (L)

--SOUL-POPDustbowl Revival – Is It You, Is It Me (M); Aloe Blacc – All Love Everything (L)

--SOUL-R&BFantastic Negrito – Have You Lost Your Mind Yet?  (M)

--RETRO-SOULMarcus King – El Dorado. (M)

--NU-SOULJosè James – No Beginning No End 2. (M); Alicia Keys – Alicia (L)

--ALTERNATIVE R&BMoses Sumney – Grae (M); Lianne La Havas – Lianne La Havas (L)

--R&B/FUNKIzo Fitzroy – How The Mighty Fall (L)

--BLUESAlbert Cummings – Believe (M+L)

--ROCK-BLUESWalter Trout – Ordinary Madness (M), Joe Bonamassa  – Royal Tea (L)

--SOUTHERN ROCKThe Outlaws – Dixie Highway (M); Drive-By Truckers - The New Ok (L)

--FOLKSam Lee – Old Wow (M); Dana Maragos – October (L)

--FOLK-POPFleet Foxes – Shore (M); Waxahatchee – Saint Cloud (L)

--FOLK-ROCKStephen Malkmus – Traditional Techniques. (M); Rose Cousins – Bravado (L)

--SINGER-SONGWRITERLucinda Williams – Good Souls Better Angels  (M); Michael McDermott – What In The World (L)

--AMERICANABlackie And The Rodeo Kings – King of This Town. (M); The Mastersons - No Time for Love Songs (L)

--COUNTRYChris Stapleton – Starting Over. (M); American Aquarium - Lamentations (L)

--COUNTRY-ROCKJonathan Wilson – Dixie Blur. (M+L)

--ELETTRONICASufjan Stevens & Lowell Brams – Aporia. (M); Everything Everything – Re-Animator (L)

-- AVANTGARDEKing Krule - Man Alive! (L)

--PROGRESSIVEMartin Grech – Hush Mortal Core (M); Pendragon – Love Over Fear (L)

--ROCK PSICHEDELICOThe Third Mind – The Third Mind (M); Dream Syndacate – The Universe Inside (L)

--EASY LISTENINGHayley Williams – Petals for Armor (M); Gregory Porter – All Rise (L)

--DEBUT-ALBUMMatt Berninger – Serpentine Prison (M); Chris Wenner – New Born Man (L)

-- LIVE-ALBUM Eagles – Live From The Forum (L)

-- TRIBUTE-ALBUM Emma Swift – Blonde on The Tracks (L)

-- ITALIANI  Germanò – Piramidi (L)

-- JAZZ Pat Metheny – From This Place (L)

-- SMOOTH JAZZ Euge Groove – Sing my songs (L)





mercoledì 17 febbraio 2021

STEVEN WILSON (2021) The Future Bites


Genere
: Electro-Pop anni ‘80

Simili: Tears For Fears, Eurythmics, Django Django

Voto Microby: 6.5

Preferite: 12 Things I Forgot, Man of The People, Personal Shopper


Dopo avere toccato l’apice della sua carriera solista con Hand.Cannot.Erase nel 2015, il geniale leader dei Porcupine Tree nonché camaleontico manipolatore di suoni trasversali al pop (anche come membro dei progetti collaterali , Blackfield e No Man in primis) dichiarava l’intenzione di dare una svolta al progressive aggiornato di cui è indiscusso maestro. Nonostante con To The Bone (2017) manifestasse di voler omaggiare le sue influenze più pop anni ’80 (segnatamente Tears For Fears, Peter Gabriel, Kate Bush) non riusciva ad andare oltre un buon ibrido tra prog e pop-rock, apprezzato più in USA che in Europa, e che proprio per la svolta pop faceva storcere il naso a molti fans. “I miei ultimi lavori sono stati quasi degli omaggi a periodi musicali passati”, sua dichiarazione parzialmente smentibile dai lavori già pubblicati, viene corretta con l’attuale “The Future Bites sarà invece la musica di oggi”: altra bugia, dal momento che (ad eccezione del lungo brano electro-prog Personal Shopper) l’ultima fatica di Mr. Wilson è una chiara rivisitazione, ahimè priva di originalità, del synth-pop eighties. Grooves costruiti su linee di basso rotondo, beat elettronici, drum machine e voce in falsetto o filtrata, scarso spazio alle chitarre di cui è fuoriclasse certificato: finalmente per lui e purtroppo per noi riesce a ripercorrere i suoni di Tears For Fears, Duran Duran, Soft Cell, Eurythmics senza aggiornarli, ma rivestendoli solo degli arrangiamenti curatissimi per i quali è noto. Nonostante si possa apprezzare la maestria dei suoni e la produzione di classe superiore, è difficile non ammettere che The Future Bites rappresenti il lavoro più prescindibile dell’intera discografia di Steven Wilson.

lunedì 15 febbraio 2021

Top 'ol55 Movies 2020


 I preferiti di Roberto

01 La belle époque (2019, di Nicolas Bedos) 4,5/5

02 Parasite (2019, di Bong Joon-Ho) 4/5

03 I miserabili (2019, di Ladj Ly) 4/5

04 Richard Jewell (2019, di Clint Eastwood) 4/5

05 Tenet (2020, di Christopher Nolan) 4/5

06 Sorry We Missed You (2019, di Ken Loach) 4/5

07 Joker (2019, di Todd Phillips) 4/5

08 Queen & Slim (2019, di Melina Matsoukas) 4/5

09 Piccole donne (2019, di Greta Gerwig) 4/5

10 Il processo ai Chicago 7 (2020, di Aaron Sorkin) 4/5

11 American Ultra (2015, di Nima Nourizadeh) 4/5

12 JoJo Rabbit (2019, di Taika Waititi) 4/5

13 Honey Boy (2019, di Alma Har’el) 4/5

14 The Report (2019, di Scott Z. Burns) 4/5

15 Occhio per occhio (2019, di Paco Plaza) 4/5

16 Durante la tormenta (2018, di Oriol Paulo) 4/5

17 Le Mans ’66 – La grande sfida (2019, di James Mangold) 4/5

18 Una notte di 12 anni (2018, di Alvaro Brechner) 4/5

19 La dea fortuna (2019, di Ferzan Ozpetek) 4/5

20 1917 (2019, di Sam Mendes) 3,5/5



I preferiti di Stefano

I miserabili (Les misérables) (2019, di Ladj Ly)

Non è mai troppo tardi (2014, di Giacomo Campiotti)

Mi chiamo Francesco Totti (2020, di Alex Infascelli)

Richard Jewell (2019, di Clint Eastwood)

I predatori (2020, di Pietro Castellitto)

Girolimoni il mostro di Roma (1972, di Damiano Damiani)

Fuori era primavera - Viaggio nell'Italia del lockdown (2020, di Gabriele Salvatores)

Enrico Rava. Note necessarie (2016, di Monica Affatato)

Sorry We Missed You (2019, di Ken Loach)

Se c'è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari (2018, di Simone Isola & Fausto Trombetta)

venerdì 12 febbraio 2021

Top 'ol55 2020: la classifica delle classifiche.


Quest'anno il Boss è stato il vero trionfatore.

Come di consueto, nella classifica generale del blog entrano primariamente solo gli album segnalati da almeno due dei blogger collaboratori: solo 6 di essi hanno questa caratteristica e per arrivare a 10 ho inserito i migliori dei singoli blogger. 

Bruce Springsteen - Letter To You

Matt Berninger - Serpentine Prison

Chris Wenner - New Born Man

The Outlaws  – Dixie Highway

Sondre Lerche - Patience

Fantastic Negrito – Have You Lost Your Mind Yet?

Lucinda Williams – Good Souls Better Angels

Jo David Meyer Lysne & Mats Eilertsen - Kroksjø 

Idles - Ultra mono

James Dean Bradfield: Even in Exile

giovedì 11 febbraio 2021

Top 'ol55 del 2020: classifica di Roberto (Microby)


01.  LUCINDA WILLIAMS – Good Souls Better Angels (8.7)

02.  BRUCE SPRINGSTEEN – Letter To You (8.5)

03.  THE THIRD MIND – The Third Mind (8.5)

04.  SARAH SISKIND – Modern Appalachia (8.4)

05.  STEPHEN MALKMUS – Traditional Techniques (8.4)

06.  THE OUTLAWS – Dixie Highway (8.3)

07.  DUSTBOWL REVIVAL – Is It You, Is It Me? (8.2)

08.  MATT BERNINGER – Serpentine Prison (8.2)

09.  FLEET FOXES – Shore (8)

10.  FANTASTIC NEGRITO – Have You Lost Your Mind Yet? (8)



martedì 9 febbraio 2021

Top 'ol55 del 2020: classifica di Luca (Lucaf)


1. Bruce Springsteen - Letter To You

2. Matt Berninger - Serpentine Prison

3. Laura Marling - Song For Our Daughter

4. Paul Weller - On Sunset

5. Gary Olson - Gary Olson

6. Chris Wenner - New Born Man

7. Sondre Lerche - Patience

8. The 1975 - Notes On a Conditional Form

9. Rose Cousins - Bravado

10. Elephant Stone - Hollow




lunedì 8 febbraio 2021

Top 'ol55 del 2020: classifica di Stefano (Barabbovich)

(2020) Jo David Meyer Lysne & Mats Eilertsen - Kroksjø 


(2020) Oded Tzur - Here be Dragons

(2020) Cat Stevens (Yusuf) - Tea for the Tillerman2

(2020) Terje Rypdal - Conspiracy

(2020) Grégoire Maret & Romain Collin - Americana

(2020) Wolfgang Haffner - Kind of Tango

(2013) Harold Budd - Jane 1-11

(2020) Avishai E. Cohen - Big Vicious

(2020) Brian Eno & Roger Eno - Mixing Colours Expanded

(2008) Leo Takami - Rain Forest



sabato 6 febbraio 2021

Top 'ol55 del 2020: classifica di Beppe (Cerebus64)

1. Idles - Ultra mono. Momentary acceptance of the self.


2. B. Springsteen - Letter to you.

3. King Krule - Man alive.

4. Nadine Shah - Kitchen sink.

5. The dream syndicate - The universe inside.

6. L.P.O.M. - Little pieces of marmelade.

7. Melancholia - What are you afraid of.

8. Fantastic Negrito - Have you lost your mind yet. 

9. Pretenders - Hate for sale.

10. S. Lerche - Patience



giovedì 4 febbraio 2021

Top 'ol 55 del 2020: classifica di Gigi (Fabius)

Come di consueto, ecco le classifiche dei vari blogger di ol'55. Iniziamo con Fabius.


James Dean Bradfield: Even in Exile

Pendragon: Love Over Fear

Native Harrow. Closeness

Darlingside: Fish Pond Fish

Chris Smither: More from the levee

Chris Wenner: New Born Man

Gregg Rolie: Sonic Ranch

The 1975: Notes on a Conditional Form

Outlaws: Dixie Highway

Ryan Adams: Wednesday




mercoledì 3 febbraio 2021

Top 'ol55 - Le classifiche del 2020

Addio 2020.

In genere alla fine di ogni anno provo a guardarmi indietro ed a sintetizzare le mie emozioni musicali degli ultimi 12 mesi, dischi e generi emergenti, momenti memorabili di festival e megaconcerti. Quest’anno però niente concerti, l’industria dell’intrattenimento live terremotata, cancellati calendari pianificati (e mi sa che fino a metà anno sarà dura): insomma nessuna delle cose che facevamo tutti insieme e che davamo per scontate. Non sarebbe comunque giusto dire che non è successo niente: anche se le arene sono rimaste chiuse la musica, come pura espressione di ispirazione e di cultura, è tornata al centro. Gli album scelti come i più interessanti del 2020 non sono né celebrativi né nostalgici di un mondo meno complicato: anzi, essi sono la dimostrazione che la vita culturale non si è spenta e ci aiuta a tenere duro (ad essere resilienti, per usare un termine molto di moda) anche nei tempi più difficili. Forse qualche disco in meno del solito, ma i più ed i meno grandi della musica si sono mossi, e con grande qualità (Springsteen, Dylan, McCartney, Phish, Stones, Pretenders, Weller, N. Young, Bonamassa, Rufus Wainwright, Eels, Eno, ecc),  Le arti, la musica, il cinema, la letteratura ci sono sempre state vicine, indispensabili per conservare la nostra salute mentale. 

I miei migliori auguri per un anno tenacemente sereno.

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