venerdì 26 giugno 2009

Ry Cooder in concerto


Nato nel 1945 a Los Angeles è senz'altro uno dei migliori chitarristi al mondo (all'8° posto secondo Rolling Stone). Maestro della slide guitar, fa musica dagli anni '60 con le prime collaborazioni con Captain Beefheart, Taj Mahal e Randy Newman; quello che non tutti sanno è che è stato ad un passo dal diventare chitarrista dei Rolling Stones in sostituzione di Brian Jones: solo uno scazzo con Keith Richard ha impedito tale collaborazione ma forse è meglio così visto lo spessore dell'artista e quello che ha riservato negli anni successivi. Dal '70 al '79 ha inanellato una serie di dischi stupendi: "Into the Purple Valley", "Paradise & Lunch", ma soprattutto nei fantastici "Chicken Skin Music" e "Jazz". Nel periodo successivo è stato coinvolto come compositore di colonne sonore ("Paris Texas", "The long Riders", "Alamo Bay") ma è dagli anni '90 che riprende la sua passione di recupero di sonorità tradizionali ed etniche con collaborazioni con Ali farka Toure o i cubani del Buena Vista Social Club. Ultimamente ha provato ad esplorare l'america rurale, che oggi magari non c'è più con la sua american trilogy (ultimo disco "I Flathead").
Al concerto di stasera mancherà il mitico Flaco Jimenez (mal di schiena come il sottoscritto ma io non me ne starò certamente a casa...). Sarò un pò emozionato perchè Ry Cooder ha accompagnato i miei anni migliori ed è stato parte centrale nelle mie trasmissioni ai tempi dell'Altra Radio: I got Mine era la mia sigla finale... Buon concerto a tutti!

lunedì 22 giugno 2009

Elvis Costello - Secret, Profane & Sugarcane


Album n. 24, pressochè completamente acustico, concepito per rappresentare la continuazione di Momofuku del 2008, a mio giudizio ne continua anche la mediocrità di fondo. Nonostante (o forse proprio per quello) il contributo di Loretta Lynn, Emmylou Harris e T Bone Burnett l'album, spacciato per il suo ritorno alle radici, è una vera palla.
☆☆ (noioso)

domenica 21 giugno 2009

Tom Freund - Collapsible plans

Nel 2005 aveva aperto i suoi concerti. Ora Ben Harper ne ha prodotto l'album e ha collaborato alla sua realizzazione (suonando anche la batteria in un brano...). Tom Freund è un cantautore amato non solo da Harper ma anche da Jackson Browne (canta e suona il piano in "Copper Moon") e Graham Parker (che lo considera il miglior cantautore del momento), ma, considerando il fatto che sono quasi 20 anni che è in giro a suonare, dubito molto che prima o poi abbia il successo che meriterebbe... Collapsible Plans è un bel disco, ben suonato e dalla atmosfere che ricordano Joe Henry ma soprattutto il suo mentore Ben Harper.
☆☆☆ (bello)

giovedì 18 giugno 2009

Neal Casal - Roots & Wings


Ricordo ancora il formidabile suo esordio, Fade Away Diamond Time (1995), con quel capolavoro assoluto che era Free to Go che sembrava arrivare dritto dritto dai solchi di Zuma di Neil Young, solo suonato e cantato ancora meglio. Nonostante la sua qualità musicale e i successivi lavori, tutti notevoli, non ha mai avuto il successo che forse meritava. Per quadrare i conti ora si è messo a fare il chitarrista nei Cardinals di Ryan Adams.
Il nuovo disco non sarà un capolavoro magari, ma è senz'altro un disco onesto e riporta un pò alle atmosfere di Gram Parsons e del folk Rock anni '70.
☆☆☆ (da ascoltare)


venerdì 12 giugno 2009

JJ Cale - Roll on


Tra i vari amici di Eric Clapton, JJ Cale (70 anni ben portati) è senz'altro uno dei migliori, non fosse altro che per le celebri Cocaine o After Midnight, cavalli di battaglia obbligati di ogni concerto dello scozzese. Anche la title-track di questo album è il frutto della collaborazione dei due, dopo la felice esperienza del precedente "The Road to Escondido" che gli ha portato il primo Grammy della carriera.
Anche se mi ha un pò lasciato perplesso l'uso della drum machine in un paio di pezzi, in fondo anche quest'album (il suo 16°) è molto gradevole soprattutto laddove ripesca la sua pedal-steel ed il suo banjo.
☆☆☆ (da ascoltare)

martedì 9 giugno 2009

Eels Hombre Lobo

E' tornato mr. E. Ora è l'uomo lupo ("Hombre Lobo").  Sono passati 7 album (ma ben 4 anni dall'ultimo, magnifico, album con inediti, "Blinking Light and Other Revelations") ed ormai la sua dimensione appare essere il comporre in un variegato catalogo di stili. Anche in questo disco, che per molti versi ricorda "Souljacker" alterna leggeri e magnetiche ballate a riff elettrici ruvidi e ispidi (come la sua nuova barba, cresciuta fino alla base del collo). Il tutto inciso in toni decisamente lo-fi nel suo studio di casa nel giro di 4 settimane. Non sarà un capolavoro a 5 stelle come Blinking Lights ma anche questo album è sicuramente un'ulteriore conferma del suo genio, grazie anche ad alcune imperdibili e raffinate canzoni quali "Ordinary Man", "In My Dreams" o "That look you gave that guy".

Well it’s another one day in the city of cold heart

they all just play the part of who they are

and I’m here on my own I’d rather be alone

then try to be someone that I am not

and you seem like someone who could appreciate the fact

that I’m no ordinary man.

VOTO ☆☆☆☆ (bello bello)


domenica 7 giugno 2009

Coldplay Left right left right left


I Coldplay  hanno reso disponibile sul loro sito il download di un cd che la band sta regalando ai fans che intervengono alle attuali date del tour. Lo potete scaricare gratuitamente qui (basta inserire il proprio indirizzo mail).

Eric Clapton e Stevie Winwood Live at Madison Square Garden


Eric Clapton è senz'altro uno dei miei chitarristi preferiti. Lo si rintraccia ovunque: prima con i Bluesbreakers di John Mayall, poi con i Cream, i Derek and the Dominos,  poi ancora insieme ai George Harrison, Duane Allman, Bob Dylan e Pete Townshend. Naturalmente è stato anche partner di Steve Winwood nei Blind Faith. Il suo morbido tocco di chitarra è imbattibile, per quanto riguarda i miei gusti. Da anni bollito e fuori gioco, vestito d'Armani ha raschiato il fondo del barile con qualche live, compreso un ritorno sul palco con i Cream di cui praticamente nessuno si è accorto. Gli ultimi anni lo hanno visto cercare l'ispirazione in coppia con BB King e con JJ Cale.
Dopo l'esperienza con lo Spencer Davis GroupSteve Winwood è leader dei Traffic con cui produce una serie di capolavori tra i quali uno dei miei preferiti dischi in assoluto, John Barleycorn Must Die, anno di grazia 1970; da solista invece non ha mai fatto gran che, a parte Arc of A Diver del 1981 e nel 2003, About Time.
Oggi Clapton & Winwood sono in tour assieme, dopo tre serate a febbraio al Madison Square Garden.
Lo confesso, non avevo realmente fiducia in questo disco. Saranno le spompate performances degli ultimi anni dei due "ex", sarà la copertina in stile figli-dei-fiori, sarà il repertorio definitivamente datato. E invece...
Su questo disco c'è la miglior chitarra di Eric Clapton; trattandosi della miglior chitarra della storia del rock, direi che non è poco. In seconda posizione l'Hammond caldo di Winwood, che fa da fondo perfetto alla Fender di slowhand. Poi le voci e infine il repertorio, pezzi da novanta: già dal quinto pezzo, il blues acustico di Sleeping In The Ground, si comincia a saltare sulla sedia: poi Glad, da John Barleycorn, uno dei più bei pezzi di tutti i tempi, in una versione di sette minuti dove la parte lenta viene rimpiazzata dalla chitarra elettrica. E poi ancora Dear Mr. Fantasy, Ramblin' On My Mind, Can't Find My Way Home ed ancora i 20 minuti e passa di Voodoo Child
Se come me credete che il rock sia un affare di chitarre elettriche, andatevi a comprare questo disco perchè sarà una delle gemme della vostra discoteca.
VOTO:  ☆☆☆☆☆ (capolavoro).

martedì 2 giugno 2009

Born to run, primo concerto europeo PinkPop Holland

Questo tanto per gasarci un pò! Appuntamento a fine luglio, Udine.
Ah, mica male il figlio di Max Weinberg alla batteria!

lunedì 1 giugno 2009

Steve Winwood, Eric Clapton - Can't Find My Way Home

Dopo i tre concerti di febbraio al Madison Square Garden, hanno fatto insieme un disco che non vedo l'ora di ascoltare (Fabius mi raccomando...). Questa è una vera chicca: e poi alla chitarra non ci sono forse Derek Trucks e Robert Cray? E alla batteria non è forse Steve Jordan? Mamma mia...

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