domenica 13 giugno 2010

The lamb lies down on Broadway

Nel 1974 Peter Gabriel aveva ormai le idee chiare: aveva deciso di lasciare i Genesis per sperimentare liberamente nuovi percorsi musicali. Per un'ultima volta decide però di dedicarsi completamente ad un nuovo progetto, una sorta di concept album sul modello delle opere rock di Who ("Tommy" e "Quadrophenia") o dei Kinks ("Arthur"). Del resto la loro musica si era sempre dimostrata molto "teatrale" e dopo il capolavoro "Selling England by the Pound" (eccellente ma sicuramente molto "manierista") aveva deciso di realizzare un grande spettacolo da tramandare ai posteri come sommo paradigma dei Genesis. Per la verità anche Rutherford stava pensando alla stessa cosa ed aveva ideato una sorta di trasposizione musicale del Piccolo Principe. Dopo un pò di discussione (Gabriel fece notare che insistere su un ennesimo lavoro di stampo favolistico avrebbe potuto essere stucchevole) alla fine vinse l'agnello.
Il gruppo prende in affitto una casa a Headley Grange e Gabriel, in estasi creativa, decide di estraniarsi completamente dai suoi compagni dedicandosi alla stesura di un testo su di un immigrato portoricano ("Rael") che vive a New York, ai margini della vita e della società. Gli altri 4 si dedicano solo alle musiche e, siccome i tempi di Gabriel si protraevano, Tony, Mike, Steve e Phil insieme scrivono talmente tanta musica da permettere addirittura un doppio album.
Ne esce un disco che non è sbagliato definire un capolavoro assoluto: un insieme di invenzioni sonore e di brevi musiche di grande bellezza. Anche la band è al meglio: Hackett si cimenta in suoni sperimentali e quasi hard rock ("Liliwhite Lilith"), Banks tira fuori una serie di suoni sperimentali accanto ai soliti accordi commoventi, Collins e Rutherford imprimono una base ritmica solida. Ma soprattutto Gabriel tira fuori un'interpretazione vocale mirabolante, mai più raggiunta neanche nei suoi successivi lavori da solista. Un disco che fa fare al gruppo un deciso passo in avanti rispetto ai coevi ELP, Jethro Tull o Yes. In assoluto uno dei migliori lavori del rock inglese degli anni '70.
Il tour comprenderà 102 date tra il novembre 1974 ed il maggio 1975: non esistono purtroppo registrazioni di quei concerti se non piccoli frammenti reperibili qua e là durante i vari concerti. L'unico modo di viverlo è partecipare alla rielaborazione che i Musical Box ne fanno durante i loro concerti (e per la quale sarò eternamente grato a Fabius di avermi trascinato ad assisterla).
Il 18 agosto 1975 Peter Gabriel annuncia il suo divorzio dai Genesis.

5 commenti:

fabius ha detto...

non c'e' di che

Anonimo ha detto...

Anche A trick of the tail e Wind and wuthering sono album degnissimi. Finchè è rimasto Hackett un po' di prog hanno continuato a produrlo, ed anche Duke nel suo genere può essere considerato un buon disco.

lucaf ha detto...

Ho da sempre un debole per i Genesis anche se la loro scelta di virare verso atmosfere sempre più Pop, dal 1980 in poi tanto per intendersi, non mi ha mai convinto troppo. Diciamo che tutto quello che hanno fatto fino a Duke (compreso) è indistintamente a 5 stelle; il resto non arriva a 4.

Anonimo ha detto...

i Genesis non sono finiti con Peter, ma con Steve. Poi sono diventati un altro gruppo (attenzione: non disprezzabile) con lo stesso nome. Ma "The Lamb" è tanto bello quanto distante dai precedenti capolavori (perchè di questo si tratta).

fabius ha detto...

Ero a casa di un amico,un pomeriggio d'estate,lui mi dice" senti questi",mette un disco,raccolgo la copertina ,la trovo curiosa e leggo il titolo del pezzo che ero in procinto d'ascoltare "Seven Stones"......ricordo ogni singolo istante,quel pomeriggio ha cambiato la mia vita!!! Vero, dopo Duke sono un po' calati ma ringrazio Dio che sono esisititi!!..Non ho mai avuto bisogno di droghe per andare dove loro mi hanno portato,e quante volte,come buoni amici,hanno consolato il mio cuore......tutto qui.....

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