“The story I am interested in is about asking what drives a powerful person—what makes them tick? How do they make and then remake themselves? I thought to myself, wouldn’t it be great if—as this piece would be principally composed of clubby dance music—one could experience it in a club setting? Could one bring a ‘story’ and a kind of theater to the disco? Was that possible? If so, wouldn’t that be amazing!” —DB, from the introduction |
A dire questo c'è di che preoccuparsi: in realtà, fortunatamente, non è il solito polpettone stile Evita, tutt'altro. Le tastiere ed i ritmi di Fatboy fanno da tappeto sonoro a musicalità che mescolano ritmi dance anni '70 a folk rock, funk a ritmi caraibici e flamenco. Ci si emoziona proprio perchè l'estrema eterogeneità dell'album ricorda i Talking Heads di "Speaking in tongues" e "Stop Making sense". Per tirare fuori questo bellissimo album si sono fatti affiancare nella narrazione musicale da alcuni ospiti di lusso: Steve Earle, Martha Wainwright, Tori Amos, Cyndi Lauper, Allison Moorer, Natalie Merchant, Florence Welch (di Florence & the Machine), Kate Pierson (B-52's), Roisin Murphy (Moloko). Insomma, che dire: un album bellissimo che va sicuramente ascoltato e capito, ma che dimostra ancora una volta il genio immenso di Byrne.
Voto: ☆☆☆☆ (geniale)