giovedì 15 luglio 2010

CSN a Milano: i pezzi che vorremmo sentire.

Li avevamo visti insieme recentemente al concerto per il 25° anniversario della Rock'n'roll Hall of Fame, al Madison Square Garden di New York. In questo concerto saranno accompagnati dal mitico Joe Vitale (storico batterista della band), Robert Glaub al basso e Todd Caldwell alle tastiere. Sarà anche l'occasione per sentire in anteprima alcune cover che stanno registrando per un album previsto a fine anno.
Ma quali sono le canzoni che vorremmo sentire più delle altre?

WOODSTOCK (1970). La scrive Joni Mitchell che piange da sola, nella sua camera di albergo a New York, perchè non si era potuta recare di persona al mitico festival omonimo del 1969 (c'è chi dice che la colpa sia stata di James Taylor che avrebbe dovuto accompagnarla ma che era andato a sbattere in motocicletta dalle parti di Martha's Vineyard, la sua abitazione dell'epoca; altri dicono che era stato il suo manager, pirla, a convincerla a scegliere un'apparizione ad uno show televisivo a suo dire maggiormente conveniente per la sua carriera). La versione di JM è più scarna: questa di CSN è un trionfo musicale.

LONG TIME GONE (1969). Scritta da Crosby: quando erano in studio di registrazione non riuscivano proprio a trovarne un arrangiamento ben fatto. Fu merito di Stills (che ci lavorò tutta la notte) se uscì questo capolavoro in cui per la prima volta la voce del Croz dà il massimo dai tempi dei Byrds.

ALMOST CUT MY HAIR (1970). In assoluto una delle mie preferite. Un blues scritto, sempre da Crosby, subito dopo la morte della sua fidanzata Christine Hinton in un incidente d'auto: a causa di quell'evento iniziò a fare grande uso di cocaina, rovinandosi la carriera e la salute. Rappresenta un grido di dolore e di speranza, nonostante tutto: "quasi mi tagliavo i capelli" cioè "stavo quasi per perdere ogni speranza". Tratto da Deja Vu, album pietra miliare della storia della musica: se non l'avete, uscite subito ed andate a comprarvelo.

WOODEN SHIPS (1969). Scritta da Crosby insieme a Paul Kantner (Jefferson Airplane). Altra canzone della non violenza: tratta di sopravvissuti ad un'esplosione atomica che, saliti su una barca di legno, abbandonano il resto dell'umanità e cercano di tornare ad un tempo di pace e di libertà. In risposta a questo pezzo, Jackson Browne scrisse "For everyman" per cantare di tutti quelli lasciati a terra....(lo so che è difficile da credere ma è proprio così).

E poi vorrei sentire anche Marrakesh Express, Deja Vu, Our House, Immigration man, Guinnevere, Darkstar, Shadow Captain, Teach your Children (questa la faranno di sicuro).

Buon concerto!

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