Missy Higgins - The ol' Razzle Dazzle (2012) Terzo disco per la musicista australiana, meno acustico dei precedenti e sicuramente più ricco di influenze country-pop e blues-soul. Lavoro interessante, manca poco per poterla definire una grande cantautrice. Voto ★★★
Rumer - Boys don't Cry (2012) Interprete innamorata di Bacharach e dei suoi sapori pop melodici, Rumer, in questo lavoro, si è cimentata con cover maschili, reinterpretandoli nella sua maniera pulita ed elegante. Rispetto all'album precedente, che l'aveva fatta classificare al secondo posto tra le migliori vocalist inglesi (dietro Laura Marling) nel 2011, questa volta ha coraggiosamente scelto brani soul, country e reggae non molti noti (se si eccettua la arciconosciuta "PF Sloan"). Un disco pop delizioso, armonico, spruzzato di fraseggi jazz, di cui godere senza remore. Voto ★★★ 1/2
Rose Cousins - We Have Made a Spark (2012) Cantautrice canadese, si è fatta aiutare da Mark Erelli per questo disco dall'autentico sapore folk-rock, melodico quanto basta, magari a volte discontinuo e bisognoso di diversi ascolti per essere apprezzato fino in fondo. Voto ★★★
Fiona Apple - The idler... (2012) La sua voce multi-timbrica ricorda quella di regina Spektor, non così le sue composizioni spesso avvitate su se stesse. Sicuramente un disco per certi versi coraggioso, ma senza dubbio ostico e complicato. Voto ★★
3 commenti:
Finalmente Patti Smith è tornata grande! Senza rabbia, ma con calda (anche nella voce) partecipazione alle belle canzoni scritte. E la sorpresa di arrangiamenti eleganti (Amerigo), pop (April Fool con la geniale chitarra di Tom Verlaine), early sixties (This Is The Girl), in cui Patti dimostra di avere classe superiore anche in brani non tipici del suo repertorio. Anche secondo me il livello del "primo lato" è superiore al "secondo", in cui 2-3 brani confessionali, dilatati, autocitazionisti spengono un po' la brillantezza e varietà dell'album. Che anche a mio parere si pone comunque, per qualità, immediatamente al di sotto dei capolavori di inizio carriera.
Dei (pregevoli, eccetto Mark Lanegan e Neil Young) ritorni dei grandi nell'anno in corso (Bruce Springstee, Jack White, Leonard Cohen, Paul Weller, Lyle Lovett, Norah Jones...), la poetessa del rock è quella che finora ha calato il poker. In attesa di Dylan. 8/10
Un commento a Boys Don't Cry di RUMER: peccato che dopo un esordio da singer-songwriter di talento nel 2010 abbia optato stavolta per un album di sole covers (peraltro maschili di stili ed epoche diversi). Sì, riesce nell'intento di farle sembrare proprie ed attuali (bel talento!), ed a confermarsi elegante e raffinata (come il nume tutelare Bacharach docet), ma si mantiene fin troppo fra le righe ed a tratti è leziosa, come non era successo per il primo lavoro. E' comunque un 7/10.
Sono totalmente d'accordo con te su FIONA APPLE (2012) The Idler Wheel…: 4° disco in 16 anni ed abituale titolo chilometrico. Album al solito incurante dell’appeal radiofonico, giocato su poco più che voce, pianoforte usato sia in senso melodico che ritmico, e scarne ed irregolari percussioni. Tutt’altro che lieve nello spirito, affascinante ma talvolta avvitato su se stesso, in definitiva ostico) 7/10
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