NOAH GUNDERSEN - Ledges (2014)
Al suo debutto in un disco full-lenght (dopo 3 EP, a partire dal 2008) il 24enne cantautore di Seattle conferma il suo indie-folk semplice ed intenso e le sue profonde capacità musicali. Supportato dal violino della sorella Abby e dal fratello minore, Jonathan, alla batteria, “Ledges” si sviluppa su 11 brani che intrecciano storie di tentazione, redenzione, spiritualità e dubbio (cresciuto in una famiglia molto religiosa e conservatrice tra i pochi album consentiti in casa ricorda il Bob Dylan gospel di Slow Train Coming e Saved) . Un brillante cantautore-narratore, malinconico ed introspettivo come il primo Jackson Browne, intensamente acustico come Ray Lamontagne o Damien Rice. Voto: ☆☆☆☆
ROSANNE CASH - The River & The Thread (2014)
E’ abbastanza ovvio considerare l’effetto della tradizione familiare: il blues, il country, il folk, il rock’n’roll che avevano ispirato il padre hanno dato l’imprinting a Rosanne. In quest’album tutti questi elementi sono fusi insieme in una sorta di nostalgico omaggio “on the road” al profondo sud degli USA: la voce calda di Rosanne si sposa alla perfezione con le classiche sonorità americane di violini, chitarre acustiche e organi. Voto: ☆☆☆1/2
BROKEN BELLS - After the disco (2014)
Al secondo album dopo l’ottimo esordio del 2010, il duo James Mercer (degli Shins) e Brian Burton (= Danger Mouse) virano dall’indie-rock eclettico e lievemente elettronico a ritmi sorprendentemente funky e pop-soul. Un album divertente, con atmosfere pop anni ’80. Voto: ☆☆☆☆