Le classifiche sono sempre un gioco personale ed anche questa volta è stato, come di consueto, divertente ripensare all'anno appena trascorso e rivalutare i lavori che più di ogni altro hanno entusiasmato i lettori del blog. Ovviamente non sono il meglio dell'anno, ma sicuramente il meglio di ciò che abbiamo potuto ascoltare. Il bello è soprattutto smontarla e rimontarla: non tutti i dischi ben recensiti reggono il tempo e poi, magari, riascoltati e confrontati con altri invecchiano precocemente…
Per quanto riguarda i primi posti anche stavolta il giudizio è pressoché unanime mentre per ciascuno le posizioni di rincalzo, dalla 5° in giù, rivela i gusti personali e paradossalmente esprimono più dei primi le passioni ed il gusto medio di ognuno di noi.
L'anno è stato di ottimo livello con un pugno di dischi di livello eccellente: i soliti grandi ritorni come lo scorso anno ma anche e soprattutto molti esordienti che si affermano, guarda caso proprio ai primi posti della classifica.
Che succederà nel 2014? Grazie a Spotify e compagnia bella ormai la musica la si può trovare ed ascoltare praticamente gratis e si può decidere di acquistarla dopo averla sentita per bene (anche se decisamente dalla qualità "degradata").
Le grandi case discografiche stanno boccheggiando, in verità più per demerito loro e per il normale corso degli eventi che per un reale disinteresse generale. Il colpo di coda sarà l'ennesimo rilancio sul diritto d'autore, giustissimo a rigore di logica, ma poco credibile e, di sicuro, dagli effetti ulteriormente soffocanti sulla musica in generale.
Per quanto riguarda i concerti, è stata una buona annata anche se qui in provincia è sempre difficile goderseli in ambienti degni di questo nome. Oddio, non che a Milano, Roma e altre grandi città si stia meglio: gli ambienti mancano ed è sempre più frequente doversi adattare ad ascoltare nomi di ogni genere in teatri o location indegne, oppure in condizioni di ascolto pietose (ma con biglietto rigorosamente caro…). E' un peccato perché ormai da qualche anno i grandi e piccoli nomi hanno deciso di investire soprattutto nei tour diversificando i loro investimenti.
Mi fermo qui per non annoiare: buon anno a tutti (vabbè è il 2 febbraio, ma fare un augurio è sempre buona educazione).
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