domenica 18 maggio 2014

Recensioni: Natalie Merchant, Neil Young, Jarekus Singleton

NATALIE MERCHANT - Natalie Merchant (2014)
L’abbiamo amata quando era la leader dei 10.000 Maniacs (più di 30 anni fa, come passa il tempo) ma anche oggi, ogni volta che esce un suo disco nuovo, abbiamo la medesima impressione di una artista di talento, estremamente onesta e raffinata.  In realtà erano più di 10 anni che non pubblicava un disco di materiale originale e, probabilmente, l’avere compiuto 50 anni l’ha invitata a profonde riflessioni sulla propria vita, improntando sensibilmente l’atmosfera di questo album. Ciò che non cambia, tuttavia, è la sua classe musicale, sempre improntata ad un pop con forti influenze folk e soul e la sua stupenda voce, a tratti quasi gospel (Go Down Moses).
Da ascoltare: Ladybird, Maggie Said, Go Down Moses. Voto: ☆☆☆☆

NEIL YOUNG - A letter home (2014)
Da tempo NY porta avanti una specie di crociata contro la qualità degradata della musica moderna: i CD suonano male, MP3 e gli AAC non ne parliamo neanche. Unici supporti decenti potrebbero essere DVD audio e Blu Ray ma magari anche un nuovo supporto da lui consigliato (il “Pono”). Fa un pò specie pertanto questo nuovo lavoro, messo in commercio in concomitanza con il Record Store Day, inciso volutamente  all’interno di un Voice-O-Graph, una specie di apparecchiatura fai-da-te diffusa per lo più a metà del secolo per incidere i dischi folk, country e blues. Il suono è pertanto, volutamente, cacofonico e gracchiante, tanto da far screditare un disco che avrebbe invece potuto essere fenomenale, viste le cover incise e l’aiuto del grande Jack White.  Difficile dar contro a uno dei tuoi idoli ma questo disco è decisamente da evitare. Voto: ☆

JAREKUS SINGLETON - Refuse to Lose (2014)

Avrebbe potuto essere un campione NBA: è stato nel quintetto base della University of Southern Mississippi per 3 anni consecutivi e tutti gli esperti gli avevano pronosticato un grande futuro cestistico, prima di farsi male seriamente alla caviglia e vedersi compromessa la carriera.  Allora ha ripreso in mano la chitarra del nonno, pastore della sua chiesa, e si è messo a suonare il blues. Non ancora trentenne è attualmente uno dei migliori interpreti del blues in accezione moderna, un pò “sporcato” di folk, funky, pop e soul ed in questo suo secondo disco mostra una grandissima classe. Voto: ☆☆☆

2 commenti:

microby ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
microby ha detto...

JAREKUS SINGLETON: personalmente ed egoisticamente sono ben felice che abbia attaccato le scarpette al chiodo ed abbia imbracciato la chitarra. Perchè i risultati cantano e contano. Non sono mai stato un purista del blues (quello del delta poi lo trovo particolarmente noioso...), quindi il nu-soul alla Singleton, che miscela blues, rock, soul, hip-hop, reggae tocca molto più le mie corde. Grazie Luca per la segnalazione: non lo conoscevo proprio.
Voto Microby: 7.6
Preferite: I Refuse To Lose, Keep Pushin’, Crime Scene

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