domenica 22 gennaio 2017

Elzeviro di inizio anno

Anche il 2017 è partito male come lo scorso anno: domenica scorsa, a 61 anni di età, è morto Greg Trooper per un tumore al pancreas.  Non molti lo conosceranno ma per chi, come il sottoscritto ed il coblogger Andrea, ha avuto modo di apprezzarne le qualità artistiche e trascorrere con lui una giornata insieme come amici di vecchia data, un ricordo di questo eccellente cantautore del New Jersey è doveroso.  Il 2016 è stato un anno tragico per la musica rock perché si è portato via una buona fetta dei nostri eroi più amati. Ma la realtà è che stanno purtroppo scorrendo i titoli di coda per la gran parte degli artisti idolatrati dalla nostra generazione: stiamo a poco a poco abbandonando le nostre certezze: siamo ormai agli extra-tracks. Quelli che dovevano cambiare il mondo, ora lo possiamo dire, non ne sono stati capaci ma almeno gli hanno dato un po' di colore e forse, proprio come affermava Pierre-August Renoir non serve il tratto a disegnare l'oggetto ma bastano le macchie di colore.  Anche il premio Nobel a Bob Dylan sembra aver voluto chiudere un capitolo, consegnando definitivamente alla leggenda il songbook della musica rock. In questi tempi incerti pochi sono gli eroi rimasti: Springsteen (l'ultima tournée è stata una delle migliori di sempre, ma per lui lo si dice ogni volta), Rolling Stones (con il loro disco di ritorno al blues), Phil Collins (nel 2017 è annunciato un breve tour in Inghilterra), Sting e Van Morrison (ottimi dischi, ispirati come ai bei tempi), Bob Dylan (dimenticando magari l'ultimo paio di lavori...), David Gilmour (il suo discusso ma emozionante ritorno a Pompei), Tom Petty con i suoi Mudcrutch, Mark Knopfler, Iggy Pop (l'ultimo disco intitolato non a caso "post pop depression" suona come un epitaffio ad un certo rock). Li aspettiamo ad accompagnarci nella musica del futuro.
Nonostante le premesse il 2016 è stato ricco di ottimi dischi e per la prima volta da molti anni scegliere il migliore lavoro dell'anno è stato divertente e difficile non per penuria ma per eccesso di offerta. I nomi non sono nuovissimi ma sicuramente sono loro i nuovi alfieri del rock del duemila.
Da domani le classifiche dell'anno.

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