mercoledì 8 novembre 2017

Recensioni: Liam Gallagher, Beck

LIAM GALLAGHER - As You Were (2018)

Non essendo proprio degli anni’80 Oasis, Blur e compagnia bella Britpop non sono mai stati una mia passione sfrenata, tuttavia, dopo lo scioglimento della band, ho avuto modo di seguire la carriera di Liam e Noel Gallagher, cercando di bypassarne le diatribe personali e, diciamolo, l’antipatia altezzosa che emanano (anche se devo dire la loro opinione su Brian May mi aveva molto divertito: “Il suono della chitarra di Brian May sembra che gli sia inceppato nel culo”). Molto ho apprezzato il progetto Beady Eye di Liam e devo ammettere di essere più attratto dal fratello L che da quello N. Ed in effetti anche in questo lavoro L è riuscito a filtrare sonorità anni ’60 e ’70 attraverso la sua vena Britpop. In particolare il brano Bold, Beatlesiano e Tompettyano quanto basta, Wall of glass, con quella giusta dose di energia elettrica, che pare scritta dai Black Keys e I’ve all I need dichiaratamente ispirato ai mitici La’s.
Insomma un disco che riesce ad essere vintage ma allo stesso tempo di un rock classico da cantare a squarciagola, per un autore di grande talento, carismatico e inconfondibile. Da ascoltare: For What It’s Worth, Bold, Wall of glass. Voto: ☆☆☆☆


BECK - Colors (2017)

Tredicesimo album e 25 anni di carriera per il geniale fricchettone Beck Hansen, da sempre identificato come illuminato reinterprete di folk-rock californiano (Morning Phase del 2014), di country-folk (Mellow Gold e Odelay) di funkmusic (Midnite Vultures), di folk acustico ed intimista (Sea Change del 2002), di Pop-rock latino (Guero), eccetera eccetera.

Colors è un disco squisitamente Pop, tendenzialmente vicino a Midnite Vultures, senza chitarre acustiche ma con sintetizzatori R&B alla Prince e ritmi dance ricchi di drum-machine. Un album che migliora di ascolto in ascolto e che esce lo stesso giorno di quello attesissimo di St.VIncent (appena recensito su queste pagine del blog) risultandone casualmente un album complementare, quasi a farne da prologo musicale. “Canzoni che ti rendono felice di essere vivo” dice Beck presentando questo disco. Da ascoltare: Dreams, Square One. Voto: ☆☆☆

2 commenti:

microby ha detto...

LIAM GALLAGHER: Nella carriera post-Oasis secondo me Liam e Noel sono al momento qualitativamente in parità (1 album ottimo ed uno così-così per ciascuno, finora), direi sorprendentemente. Quest'ultimo buon lavoro di Liam lo porta in vantaggio ma con una partita in più giocata. Aspettiamo l'imminente pubblicazione dell'ultimo Noel Gallagher's High Flying Birds per capire se l'ex mente degli Oasis riesce a stare al passo dell'ex voce. A detrimento di entrambi il fatto che non siano riusciti a muoversi di un passo dal genere caratterizzante gli Oasis. Va beh che continuino con il brit-pop, ma qualche minimo tentativo di spostarsi verso un 2.0 potrebbero farlo...
Voto Microby: 7.5
Preferite: For What It's Worth, Bold, Wall of Glass

microby ha detto...

BECK: A tratti carino, ma trovo Colors tra i lavori più trascurabili di Beck, capace quasi sempre di molto meglio. Certo, viste le sonorità, molto più apprezzabile da chi è stato adolescente negli eighties: ahimè non è il mio caso...
Voto Microby: 6

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