IN
TALL BUILDINGS (2018) Akinetic
Akinetic potrebbe essere quello che purtroppo non è stato il
terzo album degli Alt-J. Linea melodica guidata dalla
voce (quasi sempre in coro a binario), sostenuta dalla sezione
ritmica, da tastiere elettriche morbide e chitarre acustiche
discrete, e contrappuntata da inserti di chitarra elettrica che non
hanno mai nulla dei classici solos, ma piuttosto con finalità
di soundscape. Il tutto è ascrivibile al terzo solo-project
del multistrumentista Erik Hall, già chitarrista del
collettivo afro-beat NOMO di stanza a Chicago ed autore in
precedenza, sempre col moniker In Tall Buildings, di due buoni dischi
di impronta folk-pop. La maturità raggiunta con l’attuale lavoro è
tuttavia sorprendente, brillante e convincente: un album avant-pop
che piacerà ai nostalgici dei primi Alt-J, pur senza possedere la
loro qualità compositiva, le loro armonie vocali ma soprattutto la
leggerezza e fantasia della loro sezione ritmica. Chissà che Hall
non faccio un ulteriore passo in avanti dotandosi di un gruppo
stabile di musicisti, invece di fare tutto da solo.
Voto
Microby: 8
Preferite:
Beginning To Fade, Akinetic, Siren
Song
SIN
FANG, SOLEY, ORVAR SMARASON (2018) Team Dreams
Debutto
(e pare anche esperimento isolato) di un supergruppo
underground islandese, il trio composto da Sindri Màr
Sigfùsson e Sòley Stefànsdòttir (entrambi componenti dei Seabear,
band folk-pop aperta e mai ufficialmente sciolta della terra dei
ghiacci, ed autori di pregevoli lavori da solisti) e da Orvar
Smàrason (ex Mùm, storica compagine di electronic-pop
d’avanguardia, affiancabili ai Sigur Ròs per stile musicale)
concorda un progetto bizzarro ma portato a termine: comporre e
registrare nel corso del 2017 un brano in soli 3 giorni, ogni mese,
per 12 mesi. Il risultato del dream team non è proprio da
sogno, nonostante questo rappresenti l’ atmosfera portante dei 12
brani, ma riesce comunque a stare in buon equilibrio (cosa non
facile) tra musica elettronica, pop onirico alla Enya, ambient
e new age. Le singole personalità ed il loro personale
background riescono quindi a non prendere il sopravvento l’una
sull’altra, ed il prodotto finale è godibile e compatto, piacevole
per un ascolto rilassato in poltrona piuttosto che per una corsa in
auto.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Random Haiku Generator, Go To Sleep
Boy, Wasted