giovedì 24 maggio 2018

A PERFECT CIRCLE


A PERFECT CIRCLE (2018) Eat The Elephant

Supergruppo fondato nel 1999 dagli ex Tools Maynard James Keenan e Billy Howerdel, e della cui mutevole line-up hanno fatto/fanno parte membri di Nine Inch Nails, Marilyn Manson, Smashing Pumpkins, Queens of the Stone Age, Puscifer, Eagles of Death Metal, al quarto album (ma a ben 14 anni dal precedente di materiale autografo), la band abbandona l’allure alternative-metal degli esordi per un ibrido che facilmente deluderà i metallari, verosimilmente non conquisterà i poppettari, mentre potrebbe interessare, se non affascinare, gli appassionati di neo-prog (e, va da sé, chi aveva amato le architetture più semplici e pop del prog dei seventies). L’incipit con la title track non stonerebbe in un album del David Sylvian più romantico, ma il disegno generale sta più dalle parti dello  Steven Wilson più scuro e meno progressive, contaminato dall’anima dei Metallica più melodici. Le canzoni sono strutturalmente guidate dal pianoforte e da synth poco invadenti, ma lo scheletro portante è fornito da robusti rullanti (al minimo sindacale i piatti) cementati da chitarre elettriche tese e drammatiche (brevi e controllati i solos, come da lezione neo-prog). L’atmosfera è insieme decadente ed elegante, sontuosa nei pieni e riflessiva nei vuoti, saldamente guidata dalla bella voce post-grunge di Keenan e ben supportata da musicisti di caratura. Forse il tutto è più adatto ad adolescenti meno arrabbiati dei metallari e meno depressi degli emo, ma può piacere anche a chi trova troppo banale il pop-rock ma non riesce ad adattarsi ai suoni dei millennials.
Voto Microby: 7.6

Preferite: So Long And Thanks For All The Fish, The Doomed, Disillusioned

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