lunedì 12 agosto 2019

MAVIS STAPLES


MAVIS STAPLES (2019) We Get By

Anche ascoltato alla cieca, la straniante impressione è che We Get By sia un disco di Ben Harper cantato da Mavis Staples. Scrittura e costruzione melodica, arrangiamenti ed esecuzione rimandano al versatile cantautore americano del periodo di mezzo della sua carriera (a cavallo degli ultimi 2 decenni). Scoperte le carte, il trucco è facilmente svelato: in effetti tutte le canzoni sono scritte da lui, e la stessa produzione è ora passata nelle sue mani (dopo il buon lavoro svolto da Jeff Tweedy nei precedenti tre lavori in studio). Il risultato è migliore degli ultimi sforzi di Harper stesso (quelli ad impronta blues acustica, che ho trovato piuttosto mosci). Mavis Staples, dopo una vita da stella di famiglia nelle Staple Singers, ha dato una svolta alla sua carriera, che sembrava facilmente votata al ruolo di icona del retro-soul a fianco delle altrettanto grandi Aretha Franklin e Sharon Jones, quando nel 2007 tornava sul mercato discografico con lo splendido We’ll Never Turn Back prodotto da Ry Cooder. Affidarsi alle mani ed alla cultura musicale di un bianco (seppur genialmente contaminato con la tradizione black) non è stata mossa isolata, dal momento che la ricerca di una crasi tra black & white music è stata da allora una costante del lavoro di Mavis Staples. Mai un capolavoro, tuttavia sempre lavori di buon livello ed assai facilmente distinguibili dalla pletora di artisti (anche di valore) dèditi al retro-soul. Come si scriveva su queste pagine in occasione del precedente If All I Was Was Black, il tutto ha preso forma “con la classe cristallina dei protagonisti, il plauso al bilaterale sforzo di aggiornamento di stili musicali consolidati, ma anche i limiti del risultato: i due generi sembrano potersi unire in matrimonio solo al costo di lasciare per strada la trascinante passione black e le atmosfere desertiche white”. Ben Harper ha conservato essenzialità ed asciuttezza degli arrangiamenti, mascherando bene la passionalità del soul, e non risulta mai stucchevole né sopra le righe. Anzi forse proprio il “fly down” alla lunga conquista. We Get By non contiene canzoni memorabili, ma nessuna meno che buona. Mavis possiede, anche ad 80 anni, classe da vendere ed una voce riconoscibilissima, e senza tema di smentite è attualmente (dopo le dipartite della Franklin e della Jones) la regina del soul. Quello che guarda avanti, ma nel rispetto della tradizione. In tal senso distinguendosi chiaramente sia dal retro-soul che dal nu-soul/alternative R&B. Per tanti motivi: chapeau.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Stronger, Sometime, Change

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