Per essere un quartetto di trentenni ricordano al contrario una band di altri tempi, dedita al recupero ed alla citazione degli anni ’70 e ’80. Il tutto in maniera verbosa ed incasinata (mettere 22 brani in un disco mi pare un pò esagerato) ma onesta ed ironica. Il gruppo ha avuto un grande successo in Inghilterra ed in Australia (tradizionalmente satellite di quella britannica) mentre in Italia è passato sotto completo silenzio, a parte molti dei followers di questo blog che me l’avevano a loro volta raccomandato. Mah, sarà il virus.
I 1975 vengono da Manchester: il loro leader, Matty Healy (tra l’altro compagno di FKA Twigs) è una specie di vulcano di idee ed energia ed è cresciuto assorbendo qualsiasi sonorità, compreso l’elettro-pop più contemporaneo con i suoi intarsi dubstep, il pop-jazz, l’indie americano, il brit pop ed il dance-punk. Insomma una specie di macedonia contemporanea, espressione della bulimia artistica del suo leader. In questo loro quarto lavoro, a due anni dal precedente, più orientato verso il brit pop, si sentono i Joy Division, i Buzzcocks, i Blue Nile, ma anche i Nine Inch Nails, Sonic Youth , Pixies e Brian Eno.
Il loro chiaro obiettivo è quello di “domiciliarsi nel cuore di chi li ascolta” (cit. Rossano Lo Mele, Sole 24 ore), proprio come hanno fatto gli Smiths, guarda caso anche loro di Manchester. Qualcosa vorrà dire.
Da ascoltare: The Birthday Party, Nothing Revealed / Everything Denied, Me & You Together Song. Voto: ☆ ☆ ☆ ☆1/2