THE
OUTLAWS (2020) Dixie Highway
Nonostante la forte
connotazione loco-regionale (gli stati del Sud) ancor prima che
nazionale (USA), il southern
rock ha sempre
goduto di un posto di rilievo internazionale nella considerazione dei
sottogeneri della musica rock. Merito innanzitutto di una talentuosa
personalità musicale che ha consentito ad alcune southern bands di
mandare alla storia alcuni capolavori, ma anche di alcune
caratteristiche distintive immediatamente riconoscibili come
americane e sudiste: una spiccata matrice (hard) rock sensibilmente
contaminata da country, blues, gospel/soul/R’n’B, honky
tonk/boogie. Ingredienti utilizzati con posologie differenti ed
identificative dai vari gruppi storici: più ad impronta blues
(The Allman Brothers Band, Lynyrd Skynyrd), country
(The Outlaws, Atlanta Rhythm Section, The Marshall Tucker Band, Black
Oak Arkansas, Charlie Daniels Band), hard
(ZZ Top, Molly Hatchet, 38 Special), gospel
(le numerose bands che rivestivano le partiture di southern soul ed
armonie vocali gospel anziché country), honky
tonk (le meno
numerose bands che prediligevano uno schema pianistico anziché
chitarristico). Gli Outlaws non farebbero parte di un’ideale
antologia del southern rock, non fosse che per un primo album omonimo
(era il lontano 1975) di ottima qualità e che immediatamente ne
disegnava le caratteristiche peculiari: le eccellenti linee armoniche
vocali e i limpidi fraseggi delle chitarre elettriche. Probabilmente
queste ultime hanno stimolato nel tempo l’interesse degli
ascoltatori hard’n’heavy,
chè non si spiegherebbe come l’ultima fatica dei Fuorilegge sia
stata recensita (in termini prevalentemente entusiastici) da stampa,
fanzines e blog “metal” prima ancora che rock. Sia ben chiaro, di
metal in Dixie
Highway non c’è
veramente nulla, di hard qualcosa, di elettrico quasi tutto. E la
presenza di ben quattro chitarristi sugli otto membri della band
garantisce non sono un impianto sonoro trascinante, ma anche assoli
infuocati, duetti ispirati e fughe/inseguimenti delle soliste di
qualità superba (raccomandato l’ascolto in cuffia o a palla in
auto). In modo del tutto inatteso gli unici membri fondatori della
band (il cantante e chitarrista Henry Paul ed il batterista Monte
Yoho) pubblicano con Dixie
Highway il loro
miglior lavoro di sempre, ed un disco da tramandare fra i più
rappresentativi del genere. L’incipit dell’album sembra volerlo
ribadire con forza, nel titolo e nella qualità della canzone:
Southern Rock Will
Never Die. Non lo
perda chi ama il rock viscerale dalle sonorità accese ma composte, e
meno che meno chi identifica il rock con le chitarre elettriche.
Voto
Microby: 8.3
Preferite:
Southern
Rock Will Never Die, Dixie Highway, Over Night From Athens
1 commento:
Innanzitutto grazie per avere sottolineato le differenze , sottili ma neanche tanto, delle diverse sfumature southern (io ho sempre privilegiato gli autori honky tonk, JJ Walker in primis). Gli Outlaws mi sembrano decisamente i più in forma tra i gruppi della vecchia guardia e consiglio tutti di andare a ripescare il fantastico brano "It's About Pride" del disco omonimo del 2012, un must assoluto da mettere in qualsiasi playlist del genere! Bel disco, grazie della segnalazione.
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