martedì 9 giugno 2020

THE OUTLAWS


THE OUTLAWS (2020) Dixie Highway

Nonostante la forte connotazione loco-regionale (gli stati del Sud) ancor prima che nazionale (USA), il southern rock ha sempre goduto di un posto di rilievo internazionale nella considerazione dei sottogeneri della musica rock. Merito innanzitutto di una talentuosa personalità musicale che ha consentito ad alcune southern bands di mandare alla storia alcuni capolavori, ma anche di alcune caratteristiche distintive immediatamente riconoscibili come americane e sudiste: una spiccata matrice (hard) rock sensibilmente contaminata da country, blues, gospel/soul/R’n’B, honky tonk/boogie. Ingredienti utilizzati con posologie differenti ed identificative dai vari gruppi storici: più ad impronta blues (The Allman Brothers Band, Lynyrd Skynyrd), country (The Outlaws, Atlanta Rhythm Section, The Marshall Tucker Band, Black Oak Arkansas, Charlie Daniels Band), hard (ZZ Top, Molly Hatchet, 38 Special), gospel (le numerose bands che rivestivano le partiture di southern soul ed armonie vocali gospel anziché country), honky tonk (le meno numerose bands che prediligevano uno schema pianistico anziché chitarristico). Gli Outlaws non farebbero parte di un’ideale antologia del southern rock, non fosse che per un primo album omonimo (era il lontano 1975) di ottima qualità e che immediatamente ne disegnava le caratteristiche peculiari: le eccellenti linee armoniche vocali e i limpidi fraseggi delle chitarre elettriche. Probabilmente queste ultime hanno stimolato nel tempo l’interesse degli ascoltatori hard’n’heavy, chè non si spiegherebbe come l’ultima fatica dei Fuorilegge sia stata recensita (in termini prevalentemente entusiastici) da stampa, fanzines e blog “metal” prima ancora che rock. Sia ben chiaro, di metal in Dixie Highway non c’è veramente nulla, di hard qualcosa, di elettrico quasi tutto. E la presenza di ben quattro chitarristi sugli otto membri della band garantisce non sono un impianto sonoro trascinante, ma anche assoli infuocati, duetti ispirati e fughe/inseguimenti delle soliste di qualità superba (raccomandato l’ascolto in cuffia o a palla in auto). In modo del tutto inatteso gli unici membri fondatori della band (il cantante e chitarrista Henry Paul ed il batterista Monte Yoho) pubblicano con Dixie Highway il loro miglior lavoro di sempre, ed un disco da tramandare fra i più rappresentativi del genere. L’incipit dell’album sembra volerlo ribadire con forza, nel titolo e nella qualità della canzone: Southern Rock Will Never Die. Non lo perda chi ama il rock viscerale dalle sonorità accese ma composte, e meno che meno chi identifica il rock con le chitarre elettriche.
Voto Microby: 8.3    
Preferite: Southern Rock Will Never Die, Dixie Highway, Over Night From Athens

1 commento:

lucaf ha detto...

Innanzitutto grazie per avere sottolineato le differenze , sottili ma neanche tanto, delle diverse sfumature southern (io ho sempre privilegiato gli autori honky tonk, JJ Walker in primis). Gli Outlaws mi sembrano decisamente i più in forma tra i gruppi della vecchia guardia e consiglio tutti di andare a ripescare il fantastico brano "It's About Pride" del disco omonimo del 2012, un must assoluto da mettere in qualsiasi playlist del genere! Bel disco, grazie della segnalazione.

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