martedì 14 luglio 2020

OTHER LIVES


OTHER LIVES (2020) For Their Love

Sembra ieri che Tamer Animals, capolavoro di dark-pop orchestrale del 2011, colpiva dritto al cuore critica e pubblico garantendo agli Other Lives lo status di next big thing. Il quintetto dell’Oklahoma (ma dall’architettura musicale di impronta albionica) non commetteva lo sbaglio di bruciare le tappe ma incorreva nell’errore opposto, pubblicando un solo album nel 2015, Rituals, che tradiva le aspettative generali con un’evoluzione nel pop elettronico cerebrale di marca Radiohead/Alt J, ma senza altrettanto talento. Con i ritmi del mercato odierno il rischio di cadere nel dimenticatoio era dietro l’angolo. Invece la band da sempre guidata dal cantante e compositore Jesse Tabish risponde ora con un ritorno alle atmosfere del disco che li aveva segnalati, senza altrettanta genialità ma con ottima ispirazione, linee melodiche affascinanti, spleen decadente e realizzazione da primi della classe del chamber-pop romantico. Un impianto acustico da musica classica da camera (plettri, tasti, archi e una misurata sezione ritmica) utilizzato come un quintetto pop che riprende le visioni di Moody Blues e Procol Harum per collegarle a San Fermin, Woodkid, Agnes Obel o gli ultimi The National. Bel disco, con la speranza che dia al gruppo più sicurezza nei propri mezzi e non licenzi solo un lavoro per lustro, come fatto finora.
Voto Microby: 8    
Preferite: Cops, Lost Day, Sound of Violence

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