venerdì 21 agosto 2020

Recensione: SONDRE LERCHE - Patience (2020)

SONDRE LERCHE - Patience (2020)

Cantautore norvegese di pop raffinato, leggero ma decisamente fresco ed ispirato, non è mai stato in grado di emergere a grandi livelli. Anche in questo suo nono album l’impressione è sempre la stessa: quella di un artista decisamente geniale, in grado di arrangiare melodie sofisticate ed accattivanti, ma che non riesce ad avere la fortuna che meriterebbe  (egli stesso nel mezzo del disco mette un monologo in cui riporta le interazioni con i fans: uno gli dice "I can't believe no one knows who you are”). Ad ogni modo il suo indie-pop lievemente barocco ha un’impronta anni’80 con rimandi a Prefab Sprout, Steely Dan, Elton John di quegli anni o, più modernamente, a Destroyer, Magnetic Fields e Dirty Projectors, arricchito da divagazioni armoniche verso la Bossa Nova e il R&B. Un artista in progressivo crescendo. Da ascoltare: Why Did I Write the Book of Love, Why Would I Let You Go, You Are Not Who I Thought I Was. 

Voto:


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