sabato 10 giugno 2023

Recensione: NATALIE MERCHANT - KEEP YOUR COURAGE (2023)



Genere: Chamber Pop, Folk, Americana

Influenze: Joni Mitchell, Carole King


L’ex frontwoman dei 10.000 Maniacs, gruppo pop-rock degli anni '80 e ’90, è al suo nono lavoro in assoluto ma al primo disco di materiale completamente nuovo in 10 anni. In questi anni, dopo avere risolto un grave problema di salute per un intervento alla colonna vertebrale, in realtà non è mai stata ferma: ha rivisto il suo catalogo precedente con archi e arrangiamenti acustici come parte dell'album Paradise Is There, ha prodotto un documentario ispirato al suo LP multiplatino del 1995 Tigerlily, e ha curato un cofanetto che ne abbraccia la carriera. Sul fronte dell'impegno civico, ha trascorso due anni insegnando musica a bambini in età prescolare a Troy, New York, ed è stata recentemente nominata nel consiglio di amministrazione dell'American Folklife Center presso la Library of Congress. 

La definizione più semplice per questo ultimo lavoro è "chamber pop", pop orchestrale. Gli arrangiamenti e l'orchestrazione sono infatti maestosi, cinematografici, tendenti al classico nella composizione e nella strumentazione. Ma la definizione è comunque riduttiva per un’artista con un enorme senso della melodia e con una delle voci più espressive che si possano mai sentire. Il lavoro infatti integra elementi orchestrali in brani in cui si sente l'amore per il folk in brani come "Guardian angel" e "Eye of the storm” o sfacciatamente pop come “Come on, Aphrodite” .

Il peso del tempo non ha smorzato le grandi qualità di Merchant, anche se i suoi capelli ora sono una corona di trecce d'argento che le scendono ben oltre le spalle.



Da ascoltare:


Big Girls, Come On Aphrodite, The Feast of Saint Valentine.

Voto:



1 commento:

microby ha detto...

Una delle penne più ispirate e delle voci più evocative della penultima generazione di cantautrici americane, Natalie Merchant mi ha sempre sollevato più ammirazione che amore, paradossalmente proprio a causa della scrittura che ha sempre prediletto temi intimi e seriosi, e del timbro vocale che ha sempre servito le liriche con un alto tasso di malinconia. Qualcosa di simile lo provavo, nella generazione dei ’70, per Sandy Denny, Laura Nyro, Joni Mitchell ad esempio. Il tutto mi ha sempre fatto apprezzare i suoi lavori (a partire dai 10.000 Maniacs, che ebbi anche il piacere di vedere in concerto a Reggio Emilia nel 1988), che tuttavia mi ritrovo negli anni a riascoltare assai poco (sostanzialmente solo in occasione delle nuove uscite). Non fa eccezione l’ultimo album, prezioso song-by-song ma che tende ad intristirmi nel suo complesso. Poco estivo, insomma, e più adatto ai crepuscoli autunnali. Forse per questo i miei brani preferiti di Keep Your Courage sono i più pop e solari, con i fiati che li colorano di soul (Come On Aphrodite e Big Girls). Ma, lo riconosco, i dischi di Natalie Merchant sono sempre da ammirare.
Voto Microby: 7.5
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