Un concerto energico ed infinito (quasi tre ore + gli AlbertaCross gruppo di Brooklyn niente male). La prima cosa che mi ha colpito è stata la folla: la maggior parte in piedi ed osannante. Molti americani sovraeccitati (siamo vicini a Venezia e a Vicenza, base Nato) e del resto si sa che DM in USA è una superstar (anche se lui è di origini sudafricane). La seconda cosa che mi ha colpito è la semplicità con cui salgono sul palco: quasi di soppiatto, con grande naturalezza, attaccando poi con carica e con quei fiati quasi funky. Anche la scenografia è essenziale, luci e drappeggi non eccessivi, niente effetti speciali. La terza cosa che mi ha colpito è la monumentale tecnica del batterista Carter Beauford, un mostro autentico di ritmica, che detta in tutto e per tutto il lavoro della band: DM spesso gli si rivolge di fronte e suona quasi in simbiosi con lui. Il pubblico lo adora e lui spedisce in platea una trentina delle sua bacchette. La quarta cosa sono i finali delle canzoni, quasi troncate a metà, quasi che non volessero esagerare nel caricare il pubblico osannante. La quinta cosa: è difficile sintetizzare in un genere la loro musica: funky, jazz, rock acustico, folk. Ora il concerto: si attacca con due pezzi classici ("One sweet world" e "Satellite") e poi con una serie di brani tratti dall'ultimo lavoro alternati con i cavalli di battaglia della band tra cui i celebri "Don't drink the water" e "So much to say". I pezzi si dilatano con improvvisazioni quasi jazz, quasi che i musicisti fossero in trance musicale: francamente dopo circa due ore sto cominciando ad accusare il colpo ed ecco arrivare due cover effettivamente strepitose: "All along the watchtower" di Bob Dylan e "Sledgehammer" di Peter Gabriel. Poi il gran finale con tutti gli assoli degli strepitosi musicisti della band.
Che dire? Un gran bel concerto, ma forse gridare al miracolo è troppo. Neanche personalmente dal vivo DM è riuscito ad entusiasmarmi e un pò mi sento in colpa visto che tutti intorno a me erano a dir poco esaltati. Mi dicono che il disco del concerto di Lucca 2009 sia assolutamente incredibile: ok ci riproverò.
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