venerdì 5 marzo 2010

Peter Gabriel - Scratch my back

Sette anni dopo il precedente lavoro ("Up") a PG viene in mente questa strana operazione: 12 cover prese da autori ed ambienti assai diversi tra loro. A parte alcuni mostri sacri, di sicuro farina del suo sacco, evidentemente si fa consigliare dalle figlie per autori meno mainstream (Magnetic Fields, Bon Iver, Elbow): per tutti una reinterpretazione con arrangiamenti decisamente originali. Solo orchestra, "no guitar, no drums" scrive sui manifesti per il futuro concerto alla O2 Arena di Londra. Ed in effetti la prima volta che lo si ascolta appare assai difficile da digerire, ma siccome lui è il grande Peter Gabriel bisogna insistere e riascoltare ancora ed ancora. Ecco che allora ad ogni ascolto migliora sempre di più e poi c'è sempre la sua voce magnifica che magneticamente trasforma le canzoni secondo schemi sonori differenti dall'originale. I miei brani preferiti sono Flume dei Bon Iver e The Book of Love dei Magnetic Fields, ma anche The power of the Heart di Lou Reed e Listening Wind dei Talking Heads sono splendide. Non mi è piaciuta Heroes di David Bowie, e del resto credo non sia assolutamente possibile fare qualcosa di meglio dell'originale. Un disco di fusione di pop, rock e musica orcehstrale, di grande atmosfera e di immensa classe.
voto: ★ ★ ★ ★ (bellissimo)

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