giovedì 23 settembre 2010

Ben Folds & Nick Hornby - Lonely Avenue

C'è la musica descritta e romanzata sui libri ma c'è anche la letteratura tradotta in musica. L'operazione Ben Folds e Nick Hornby è decisamente invitante: metter insieme l'autore dei mitici "Febbre a 90°" ed "Alta fedeltà" ed una delle icone pop-rock più moderne ed intelligenti. Nick Hornby aveva incluso Ben Folds tra gli autori di una delle "31 songs" del suo romanzo omonimo (il brano in questione era "Smoke") ed il nostro Ben ha deciso di ringraziarlo inventandosi un disco insieme “ho capito che musicare i testi di Hornby voleva dire trovare un modo di lasciare spazio alle sue parole, senza distrarre troppo l’ascoltatore. Perché, davvero, se le leggi sono bellissime. L’ultima cosa che volevo era fare delle canzoni, registrarle e poi rendermi conto che avrei preferito leggerle invece che ascoltarle”.
Ci sono voluti 12 mesi di lavoro praticamente tutto via telefono e mail insieme alla collaborazione dell'arrangiatore di Leonard Cohen e Rolling Stones per riuscire a musicare quei magnifici testi. Uno scrive i testi e l'altro la musica e via con le classiche melodie di Ben Folds, così semplici eppure così divertenti e così ricche di sarcasmo tanto da rendere impossibile non amarle. Da tempo non ascoltavo un disco di BF così solare e malinconico.
★ ★ ★ ★ (splendido)

In questo brano, "Things you think" non incluso nell'album di cui sopra, e suonato insieme ai Pomplamoose, Nick Horby ci dice "le cose che pensa": è tutto da ascoltare e da pensare...(e poi alla fine, da non perdere, maglietta dell'Italia!)

domenica 19 settembre 2010

Beatles for sale

Ringrazio Luca per le "chiavi di casa" e inizio la mia collaborazione parlando di un libro. Un libro del 2005 nel quale mi sono imbattuto alla fine di un concerto di un gruppo chiamato Savile Row... Fanno cover unplugged dei Beatles ovviamente.
In poco meno di 400 pagine, lo S.T.A.R.R. dei fab four ci racconta come andò la storia, da quando John compra la prima chitarra al concerto sul tetto degli studi di Abbey Road. Lo S.T.A.R.R. si chiama così perché trattasi non di Ringo, bensì del Supervisore Tutelare per Artisti di Rock'n'Roll, una sorta di entità semi-divina, incaricata di scoprire nuovi talenti e vegliare sulla loro ascesa al successo. Ed è proprio questa, per quanto bizzarra e a tratti esagerata, l'idea vincente del libro: inventarsi un personaggio aggiuntivo per far da narratore in soggettiva della storia, in modo da poterla raccontare in forma di romanzo invece che di saggio. E nella forma romanzo, comunque molto ben documentato, la storia dei Beatles diventa ancora più avvincente e coinvolgente. Io l'ho divorato in men che non si dica e ho capito molte cose in più della storia di quella che, dopo 40 anni che ascolto musica, resta ancora la mia band preferita.
L'autore si chiama Marco Bonfiglio ed è noto anche per aver scritto L'Odissea, l'Iliade e l'Eneide in prosa e per tutti, oltre che per essere membro dei Savile Row.

nuovo video di Badly Drawn Boy - Too many miracles

Video pazzesco per il singolo di BDB il cui disco è in uscita il 3 ottobre.


Supertramp in concerto a Verona

Devo confessare che mi aspettavo il peggio: Ray Davies che impedisce al co-fondatore Roger Hodgson di far parte del tour (atteggiamento molto in voga in Italia in questo periodo...), Hodgson che replica diffidando Davies dal suonare i brani scritti da lui (pur sapendo di non poterlo legalmente fare, visto che sono sempre firmati da entrambi), l'assenza di Dougie Thomson (bassista storico) in solidarietà con Hodgson, gli ultimi lavori a dir poco deludenti. Insomma non il massimo della serenità per la band e di conseguenza, qualche perplessità sull'esito dei concerti.
Ebbene no: il tour del quarantennale non è stato per niente una delusione, anzi. Dopo l'inizio un pò in sordina con Davies che manco si degna di salutare il pubblico infreddolito e bagnato dalla pioggia che prometteva di bagnare tutto il concerto. Un concerto di quelli veri con una band all'altezza e con l'aggiunta della sorpresa di Gabe Dixon (!), quello della band omonima di Nashville, alle tastiere ed alla voce. Inoltre il solito grande Helliwell al sax e Bob Siebenberg alla batteria (ed anche suo figlio Jessie ancora alle tastiere ed alla voce). La scaletta si è mossa avanti e indietro nel tempo, andando a toccare tutti i brani che nel corso della loro carriera hanno accompagnato la nostra vita: Gone Hollywood, Ain't nobody but me, Breakfast in America, From now on, Give a little bit, Downstream. Asylum, Rudy, It's raining again (durante la quale aveva perfino spesso di piovere....), Bloody well right, Take the long way home, Logical Song, Goodbye stranger. Il brano di maggior spessore, anche perchè francamente inatteso è stato senz'altro Another's Man Women, coinvolgente ed esaltante grazie alla infinita classe di Ray Davies. Poi i saluti finali con School, Dreamer e Crime of the Century, senza i quali francamente i 6000 dell'Arena non se ne sarebbero andati a casa.
Una grande nostalgia: qualche lacrima di gioia e di rimpianto per quello che con tutte le probabilità, viste le premesse, sarà l'ultimo grande tour dei mitici Supertramp.

domenica 5 settembre 2010

Segnalazioni in breve

Sono un pò in arretrato con le segnalazioni/brevi recensioni che posto sul nostro blog. Ormai sono troppi gli album su cui dovrei dilungarmi per cui ho deciso di fare un brevissimo riassunto di quelli che sono i lavori più belli degli ultimi due-tre mesi. Magari se qualcuno del blog ha voglia di lavorarci su ed integrarli o segnalare qualcos'altro è, come sempre, il benvenuto.

I Am Kloot - Sky at night
Prodotto da due membri degli Elbow si tratta dell'usuale malinconico folk arricchito però da un tessuto orchestrale e dalla solita grazia melodica e compositiva. Un album bellissimo, melodico e triste quanto basta. Il trio di Manchester ci ha preparato per l'arrivo dell'autunno..
voto ☆☆☆ (magico)

Ed Harcourt - Lustre
Come i Kloot anche Ed, dopo 10 anni, è arrivato al suo 5° album. Dopo un primo disco dichiaratamente ispirato al primo Tom Waits, con i successivi lavori se ne è via via allontanato sempre più, ricordando invece artristi come Rufus Wainwright, Damien Rice o Elvis Costello. Un rock intelligente con melodie memorabili ed evocative. Chi vuole ascoltare lo streaming si colleghi col suo website .
voto ☆☆☆ (grande classe)

Jackie Greene - Till the light comes
Viene dalla California ove fu scoperto da Phil Lesh, batterista dei Grateful Dead (mica male come biglietto da visita). E' forse il migliore esempio di una perfetta fusione tra Pop, Folk e Blues tradizionale e l'ascolto di ogni suo disco offre un senso di benessere e di soddisfazione. In questo caso i brani sono uno più bello dell'altro ed è difficile identificarne i migliori, il che, nell'era di iTunes, non è cosa da poco. Anche qui il consiglio è di ascoltarne qualche brano sul suo website www.jackiegreene.com .
voto ☆☆☆ (bellissimo)

Griffin House - The Learner
Negli ultimi anni apriva i concerti di Josh Ritter, John Mellencamp e Ron Sexsmith ed evidentemente ha messo a frutto il loro ascolto. Melodie fresche e densamente emozionali: potrebbe essere il nuovo Dylan o il nuovo Paul Simon per la grande classe e la immensa sincerità del suo folk-pop. Un disco da avere, senz'altro.
voto ☆☆☆☆1/2 (quasi perfetto)

Anton Corbijn: fotografie di Tom Waits


A fine mese uscirà (negli USA) anche il libro di fotografie Tom Waits 1977/2010. 220 pagine con le foto più belle di trent'anni di frequentazioni con Waits ed arricchite dai testi di alcune delle sue canzoni: insomma promette di essere il miglior libro da tenere bene in vista sul tavolino in salotto...

nuovo Neil Young in uscita a fine mese

In attesa del volume 2 degli Archives, programmato per il 2012, il nuovo singolo esce il 27 settembre, prodotto da Daniel Lanois, e si intitolerà "Le Noise". Verrà pubblicato in tutti i formati possibili: cd, vinile, iTunes ed anche in Blu-Ray (a fine novembre) ed in forma di app (gratuita) per iPhone/iTouch che fornirà una specie di copertina interattiva per chi scaricherà tramite iTunes. Per quanto riguarda i contenuti, solo un paio di brani acustici e gli altri (8 in tutto) decisamente elettrici. Randy Lewis del LA Times l'ha ascoltato in anteprima: chi vuole leggerne le impressioni vada sul link http://latimesblogs.latimes.com/music_blog/2010/08/neil-young-le-noise-daniel-lanois.html.

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