E’
simile a quella dell’hawaiiano Jack Johnson, la storia musicale del
27enne inglese: apprezzato folksinger
dalla comunità di surfisti locali, e dagli stessi convinto a
trascurare la tavola per dedicarsi professionalmente alla chitarra,
eccolo ora al secondo album a ricevere gli apprezzamenti di critica e
pubblico. Per mood classificato
tra i cantautori intimisti post-Damien Rice, in realtà il nostro è
sì malinconico, ma dagli arrangiamenti tremendamente moderni pur
evitando l’hype
dell’elettronica. Mentre i coevi Jake Bugg ed Ed Sheeran partono
dal british-folk per
arrivare ad un tiro rock-soul radiofonicamente d’impatto, Ben
Howard resta nel limbo dell’indeterminatezza, del dubbio,
dell’introversione. Intimità e struggimento esaltati dall’uso
sapiente del riverbero pressoché costante sulle chitarre, acustiche,
semiamplificate ed elettriche ad effetto “space” (ma anche The
Edge). Perde in immediatezza, ma acquista in
profondità. E si sfila dal gruppo di Nick Drake-Damien Rice-Neil
Halstead-Bill Fay per accodarsi a quello di John
Martyn-David Gray- Xavier Rudd-Nick Mulvey.
Splendidi gli arrangiamenti, deve migliorare nella scrittura delle
melodie, che tendono ad assomigliarsi. Ma è da seguire.
Voto
Microby: 7.7
Preferite:
Rivers In Your
Mouth, Small Things, I Forget Where We Were
COUNTING CROWS (2014) Somewhere Under Wonderland
L’americana
dei Counting Crows è sempre stata immediatamente riconoscibile:
propulsione elettrica appassionata anni ’90 (figlia dei R.E.M.) su
solide basi roots anni ’70 (figlie di The Band). Col valore
aggiunto della voce del leader Adam Duritz, drammatica ma verbosa
come un film di Woody Allen, logorroicamente lamentosa come i testi
del regista newyorkese ma priva del suo sarcasmo. A 6 anni dalla
precedente prova autografa (2 anni dopo l’ottima interpretazione di
materiale altrui con Underwater Sunshine)
la band di San Francisco conferma le doti di sempre, con una maggior
tendenza rock, al solito struggente più che ludico. Un bel disco
nella sua classicità. Chi cerca novità si rivolga altrove.
Voto
Microby: 7.7
Preferite:
Scarecrow, Earthquake Driver, Possibility Days
1 commento:
COUNTING CROWS: un bel disco, piacevole come sempre e, rispetto ai lavori precedenti, più consistente. Voto: ☆☆☆1/2
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