domenica 2 novembre 2014

Recensioni: Hey Rosetta!, Ben l'Oncle Soul, Yusuf (Cat Stevens)

HEY ROSETTA! - Second Sight (2014)
Nuovo lavoro per la band indie folk-rock canadese, vista da qualcuno come parente povera degli Arcade Fire. In realtà, pur essendo indubbiamente meno istrionici degli AF il loro ascolto è sempre magnetico e rilassante. Rispetto al precedente “Seeds” (andatevi a ripescare la recensione di microby) in questo disco mi sembrano sicuramente meno neo-prog e meno frenetici, con toni più leggeri ed ariosi, portandoli magari più vicino ai Vampire Weekend e allontanandoli decisamente dagli Elbow, più rintracciabili nel precedente lavoro. Buona musica, di quella che ascolti una volta e poi ancora e poi non riesci più a levartela di dosso.  Altro che parenti poveri: gli allievi stanno superando i maestri. Voto: ☆☆☆☆1/2

BEN l’ONCLE SOUL - A coup de Reves (2014)
Il francese Benjamin Duterde è probabilmente uno dei migliori cantanti soul europei: il suo brano “Soul Man” del 2010 è in assoluto uno dei brani più belli di quell’anno. Un lavoro soul genuino, parzialmente cantato in francese, che rinverdisce gli stilemi Motown: vende 500.000 copie in Francia e vince una marea di premi a livello europeo (MTV ecc ecc:). Ben non si monta la testa e se ne va a San Francisco per unirsi ad una band soul psichedelica (“Monophonics”): passano 4 anni e quest'anno si porta dietro a Parigi la band per farsi supportare in questo disco. Anche in questa occasione la sua missione di far rivivere il soul degli albori è perfettamente riuscita: energia e cuore, aggressività e dolcezza, tutto quello che si vuole dal soul è qui vicino, in Francia.     Brani migliori: A Coup De Reves, Attends-Moi. Voto: ☆☆☆☆

YUSUF (CAT STEVENS) - Tell ‘em I’m gone (2014)

Il vecchio gatto (per me rimane sempre Cat Stevens, come Cassius Clay è sempre Cassius Clay e non Muhammad Alì) ha pubblicato un nuovo disco, con un buon numero di ospiti: Richard Thompson, Charlie Musselwhite, Bonnie “Prince” Billy ed altri. Cinque cover e cinque brani originali: le più belle sono le prime tre: I Was Raised in Babylon, Big Boss Band e Dying to Live (vecchio brano di Edgar Winter). Proseguendo nell’ascolto il livello si abbassa parecchio: in sostanza un disco discreto, non eccelso. Voto: ☆☆☆

1 commento:

microby ha detto...

BEN L'ONCLE SOUL: Il miglior album di retro-soul dell’anno viene dalla Francia : qui si ascolta non solo lo spirito del soul/R’n’B degli anni ’50-’60, ma anche composizioni ed interpretazioni (per lo più in inglese, con l’eccezione di alcuni brani in francese) degne di Sam Cooke, Otis Redding, Donny Hathaway. Benjamin Duterde è loro degno erede, e sul medesimo piano degli attuali, già evergreen Lee Fields e Charles Bradley. E pensare che non ne avevo mai sentito parlare. Grazie Luca!
Voto Microby: 8
Preferite: Hallelujah!!!, Walk The Line, Simply Beautiful

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