venerdì 22 maggio 2015

THE LEISURE SOCIETY, OTHER LIVES


THE LEISURE SOCIETY (2015) The Fine Art Of Hanging On


Al quarto album il combo guidato dalla penna e dalla chitarra del londinese Nick Hemming conferma di non sbagliare un colpo, e sebbene si sia spostato dal folk-pop di marca Fleet Foxes/Sufjan Stevens degli esordi al chamber-pop di mezzo (l'insuperato Into The Murky Water del 2011), fino al pop beatlesiano (ma di penna solo maccartiana) attuale, va sempre a collocarsi tra i migliori interpreti del genere. "La fine arte di arrangiarsi" lo fa al meglio shakerando melodie alla Paul McCartney con il salotto buono di Burt Bacharach, l'orecchiabilità dei Fanfarlo, la malinconia di Badly Drawn Boy, la freschezza di Belle and Sebastian, gli arrangiamenti di Todd Rundgren, il brio dei New Pornographers. Sembra leggera-leggera la proposta della "Società dell'ozio", ma a differenza dell'easy listening cresce ad ogni ascolto, rivela particolari inediti, arrangiamenti arditi, soluzioni inusuali: mai ostico, anzi sempre piacevole, ma con sostanza. Se ne astengano pertanto gli amanti del suono sporco, delle proposte grezze, della scrittura arrabbiata. O ne godano come una transitoria pausa di puro piacere.
Voto Microby: 8
Preferite: Outside In, Tall Black Cabins, The Fine Art of Hanging On



OTHER LIVES (2015) Rituals


Il quintetto di Stillwater (Oklahoma), al debutto nel 2009 con un album tra indie-pop e folk, e maturato nel bellissimo chamber-pop di Tamer Animals nel 2011 (uno dei miei dischi dell’anno), al terzo lavoro è sempre impermeabile alla musica americana e cerca invece una via inglese sospesa tra il pop colto degli Alt-J e quello elettronico dei Radiohead. Va detto subito, non riesce ad avvicinarsi per qualità né alle fonti di ispirazione né alle vette di spleen raggiunte col precedente disco: si conserva, è vero, il mood malinconico quasi di scuola 4AD, che tuttavia diventa a tratti languido, altre volte seduttivo, come un pop barocco sempre assai cinematico ma purtroppo un po’ lezioso. Si apprezza l’architettura spesso complessa dei brani, la raffinatezza degli arrangiamenti, ma il disco stenta ad affermarsi anche dopo parecchi ascolti. Assai godibile per chi ama canzoni vestite di suoni eleganti e sontuosi, ma i nostri hanno dimostrato di poter fare meglio.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Easy Way Out, English Summer, Fair Weather

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