lunedì 8 febbraio 2016

Recensione: Megan Kenwood - Head Heart Hand, Tedeschi Trucks Band - Let Me Get By

MEGAN HENWOOD - Head Heart hand (2015)
C’è sempre un disco che arriva fuori tempo massimo per le classifiche dell’anno ma che avrebbe in realtà avere meritato di essere incluso nei Top Ten. Megan è sempre stata considerata una grande promessa della musica folk vincendo il premio BBC Young Folk Award nel 2009 ed il BBC Horizon Award nel 2012 insieme al fratello Joe. A quattro anni dal precedente, timido esordio (“Making Waves”) il nuovo lavoro della cantautrice inglese è assolutamente fenomenale.  Tra melodie essenziali ma raffinate, vaghi rimandi celtici, delicati fraseggi chamber-folk, MH percorre il solco di Laura Marling, Anais Mitchell, PJ Harvey e Kate Bush, coniugando una orgogliosa impronta folk (mai severa come quella delle sorelle Unthanks) con echi lievemente jazzati ed arrangiamenti country. Un disco sublime. Da ascoltare: Love/Loathe, Chemicals, Puppet And The Songbird. Voto: ☆☆☆☆1/2





TEDESCHI TRUCKS BAND . Let Me Get By (2016)
Al terzo disco (+ un live) marito e moglie trovano probabilmente la loro consacrazione come band: DT ormai ha lasciato definitivamente gli Allman (che si sono sciolti) e, unendo l’utile (la famiglia) al dilettevole (la musica) ha chiuso anche il periodo della Derek Trucks Band (con album dal 1997 al 2010) unendosi anche artisticamente alla moglie Susan Tedeschi, già con una eccellente carriera solistica alle spalle.  Il disco sembra migliore dei precedenti con brani che accanto al blues-rock ed al gospel-soul anni ‘70, marchi di fabbrica della band, aggiunge R&B, jazz e funky. Ballate deliziose con la voce di Susan che ricorda sempre di più Bonnie Raitt e la slide di Derek che ci porta da New Orleans a Memphis, e poi più a Nord verso il Philly sound e il Motown-Detroit groove. Da ascoltare: Anyhow, Crying Over You, In Every Heart. Voto: ☆☆☆1/2


1 commento:

microby ha detto...

TEDESCHI TRUCKS BAND : Il lavoro meno blues-oriented e più soul-R&B della carriera sia della TTB, sia dei singoli Derek Trucks e Susan Tedeschi. Ma anche il più vario per temi musicali e il più maturo come band. Suonato al solito magistralmente dai 10-12 musicisti che compongono attualmente la TTB e cantato finalmente con grande spontaneità e convinzione dalla Tedeschi, notevole anche alla chitarra solista (splendido il suo assolo in Don’t Know What It Means), tanto che il paragone con Bonnie Raitt (in meglio) mi sembra azzeccato. Tuttavia proprio la dispersiva varietà dei generi e una certa prolissità negli arrangiamenti mi fanno ancora preferire il rock-blues di Revelator, il debutto del 2011.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Anyhow, Hear Me, Crying Over You

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