giovedì 14 aprile 2016

THE PINES, DR. DOG


THE PINES (2016) Above The Prairie



Coglie nel segno il grande S.T. Erlewine, storico recensore di Allmusic, quando sostiene che The Pines più che scrivere canzoni dipingono stati d'animo. Del trio (ai plettri i fondatori David Huckfelt e Benson Ramsey, presto completati ai tasti da Alex, fratello di Benson, entrambi figli d'arte del chitarrista e produttore Bo Ramsey) di Minneapolis, Minnesota, avevamo già scritto su queste pagine in termini lusinghieri a proposito del precedente (bellissimo e superiore) "Dark So Gold" del 2012, svolta artistica di una discografia iniziata nel 2004 ed ora giunta al quinto album. In "Above The Prairie" si scrutano le praterie del midwest come fossero fotografate dal Mark Knopfler più malinconico, si respira pacata rassegnazione come si ascoltasse un Bill Fay meno autobiografico, ma non mancano suggestioni pionieristiche con le poco velate influenze irlandesi (vi è perfino uno strumentale in odore di Enya) e nativo-americane (alla Robbie Robertson, con ospite il compianto John Trudell a declamare versi). Un indie-folk-americana in punta di piedi, un linguaggio cinematografico da godere al crepuscolo o alle prime luci dell'alba: così The Pines lasciano il segno.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Aerial Ocean, Hanging From The Earth, There In Spirit



DR. DOG (2016) The Psychedelic Swamp

Riedizione del debutto, finora disponibile solo in musicassetta, che la band di Philadelfia aveva distribuito nel lontano 2001. L'album viene rivisitato e ridotto da 35 a 13 brani, ma conserva la carica sbarazzina che caratterizzava all'esordio il retro-rock psichedelico da fine anni '60 del gruppo, ben miscelato con l'indie-pop dei '90. Piacerà a chi ama Elf Power, My Morning Jacket, The Sea And Cake, Shins, ma soprattutto ai beatlesiani che hanno un debole per Magical Mystery Tour, con la sua carica di psichedelia spensierata da festa di quartiere, lontana diecimila miglia dal coevo, impegnato politicamente acid rock californiano. Ma dei Dr. Dog io continuo a preferire l'evoluzione successiva, sempre indie-pop lo-fi e D.I.Y. ma più a fuoco e con la sua vena agrodolce, e senza un punto debole in discografia.
Voto Microby: 7.2
Preferite: Bring My Baby Back, Fire On My Back, Golden Hind.


 

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