KULA
SHAKER (2016) K 2.0
Negli
anni ’90 il quartetto mancuniano aveva colmato l’unica influenza
beatlesiana assente nel linguaggio del brit-pop
dei vari Oasis, Blur, Supergrass: il raga-rock.
L’eredità (principalmente) di George Harrison era salva, ed
espressa nei primi due albums con ottimo gusto melodico e ritmico,
con freschezza e senza retorica. I due successivi albums non
mantenevano il medesimo livello qualitativo, pur non rinunciando al
taglio psichedelico e ad uno stile che col nuovo millennio era già
diventato retro-rock.
Dopo sei anni di silenzio il nuovo titolo “K
2.0”, un chiaro rimando al debutto “K”
del 1996, farebbe pensare che anche i nostri si sono arresi
all’elettronica ora di moda. E invece no: sono sempre figli dei
Beatles e dei
Kinks e della
loro varietà di temi (pop, rock, psichedelia orientale,
power-flower, allargati ora
perfino al soul, al country morriconiano, al raga-funk). E lo fanno
davvero con bella scrittura ed arrangiamenti colorati: il loro disco
migliore dopo l’esordio.
Voto
Microby: 7.8Preferite: Holy Flame, Infinite Sun, Death of Democracy
GET WELL SOON (2016) Love
Berlino e la Germania attuale rimandano immediatamente
alla minimal techno, all’avanguardia elettronica, al post-dubstep,
al nu-jungle, al breakbeat, alla chillwave, al dancefloor più trendy
del momento. Ma da sempre non sono solo questo. Konstantin
Gropper, polistrumentista tedesco in
prestito domiciliare e musicale tra Germania, Irlanda ed Inghilterra,
ne rappresenta l’anima più romantica già emersa prepotentemente
(e meglio) con la figura di Maximilian Hecker. Etichettato ovunque
come genio già all’esordio “Rest Now,
Weary Head! You Will Get Well Soon” nel
2008, al quarto lavoro (e sei anni dal precedente) Gropper va
ri-dimensionato pur continuando ad apprezzare il suo chamber
pop elegante, dandy, classico e insieme
moderno, perfetto per i cuori infranti delle serie TV
tardo-adolescenziali, che raccoglie suggestioni di Death
Cab For Cutie, Divine Comedy, Tindersticks
e, appunto, Maximilian Hecker.
I quali hanno finora dimostrato di appartenere ad una categoria
superiore.
Voto Microby: 7.4
Preferite: It’s
Love, Eulogy, It’s A Catalogue
2 commenti:
KULA SHAKER: Hai ragione, era un po' di tempo che avevo solo rimpianti e delusioni ascoltandomi ogni loro nuova uscita. Puntualmente andavo a riascoltarmi "The Great Osannah", in assoluto uno dei migliori attacchi della musica rock e "Tattva" tanto per immaginarmi in India negli anni 70 compagnia di George Harrison. Questa volta invece si tratta di un buon album: i miei pezzi preferiti sono Let Love B (With U), Here Come My Demons (lunga ma bellissima) e Mountain Lifter, diversi da quelli da te segnalati e anche questo è un segno che l'album è vario e composito. Unico neo è che in questo lavoro in effetti Crispian Mills e soci sono andati a ripescarsi per lo più vecchi brani dimenticati nei cassetti: speriamo che ora ripartano dal passato per un futuro ancora più proficuo. Voto: ☆☆☆☆
GET WELL SOON: Armonie intime lievemente pop, ballate lente ed avvolgenti tendenti al lo-fi, arrangiamenti ariosi con rare impennate elettriche, quasi un Tom Yorke in versione indie-folk o un Morrissey in chiave romantica. Come giustamente sottolinei ha ancora strada da fare per arrivare ai livelli di Richard Hawley o dei Divine Comedy, ma a mio parere siamo di fronte ad un buonissimo lavoro. Voto: ☆☆☆☆
Posta un commento