JOHN
WESLEY HARDING (2018) Greatest Other People's Hits
Wesley Stace, in arte John Wesley Harding ovviamente in onore di Bob
Dylan, gode di stima unanime e trasversale di colleghi e critici
qualunque branca della vita professionale affronti: romanziere,
singer-songwriter, conduttore radiofonico, docente universitario,
giornalista (per The New York Times e The Washington Post). Per
quanto ci riguarda, la sua attività di cantautore ora più folk (con
in mente Dylan) ora più pop (con Elvis Costello come stella polare)
è sempre stata di buon/ottimo livello, e tale si conferma anche in
questa semi-raccolta (molti brani non sono inediti) prevalentemente
in studio e parzialmente dal vivo che propone diciassette covers
di brani di autori più o meno noti interpretati dall’artista
inglese (dell’East Sussex, ma di stanza negli USA) nel corso degli
ultimi 25 anni. Curiosamente non fanno parte del lotto
interpretazioni del suo idolo, Bob Dylan, mentre troviamo tra gli
altri due brani ripresi da Bruce Springsteen (anche ospite in "Wreck
On The Highway" dal vivo nel 1994), due da Lou Reed (che duetta
col nostro in "Satellite of Love"), ma anche una splendida
"Benedictus" degli Strawbs, un’asciutta e riuscita "Like A
Prayer" di Madonna, e poi Pete Seeger, Phil Ochs, Serge
Gainsbourg, Rocky Erickson, con l’unica "Wah Wah" di George
Harrison un po’ sopra le righe. Il tutto è presentato con garbato
trasporto, come da carattere del nostro, e con l’unica pecca di
un’eccessiva eterogeneità di generi (dal folk al rock sixties, dal
pop al soul, dal cantautorato urbano al country), quasi scontata in
una tavolozza così variegata di autori ed epoche, e spalmata in un
quarto di secolo di attività di JWH. Ma è questione di lana
caprina, perché ogni brano tocca le corde corrispondenti a un
tributo sincero.
Voto
Microby: 7.8
Preferite:
Benedictus, If You Have Ghosts,
Jackson Cage