martedì 26 marzo 2019

STEVE MASON


STEVE MASON (2019) About The Light

Chi non ricorda la Beta Band, il gruppo di Edimburgo preferito dallo scrittore Nick Hornby che a cavallo del millennio ha significativamente improntato con tre notevoli album il post-britpop, contaminando la britishness pop-rock con l’elettronica, il nu-soul, il dub, l’errenbi, il trip-hop? Ebbene, dal 2010 il loro vocalist e principale autore ci delizia con lavori (l’attuale è il quarto ufficiale) mai meno che buoni e dal tratto immediatamente distintivo. Col tempo il suono si è fatto meno ricercato e più “americano”, tanto che per “About The Light” lo scozzese ha assunto alla produzione Stephen Street (Morrissey, Blur, The Cranberries, The Pretenders), con la richiesta di catturare un suono più simile al calore espresso dalla propria band nei live acts, e di accentuarne la blackness. Compito riuscito perché il disco mantiene la bontà della scrittura (al solito ricca di intelligenti melodie) e la impreziosisce con innesti di cori soul e una sezione fiati colorata, sebbene guidata (siamo pur sempre anglosassoni…). Più vibrante, energico, compatto rispetto ai precedenti lavori, come nelle intenzioni “da band” più che “da solista-con-band”, ed un gradino più sotto nella discografia personale al solo “Monkey Minds In The Devil’s Time” (2013), gioiello più di impronta pop-rock cantautorale, “About The Light” ha il tiro rock del britpop e la spinta soul-funky raffinata della negritudine britannica. Consigliato.
Voto Microby: 7.8

Preferite: America Is Your Boyfriend, Rocket, Fox On The Rooftop

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