STEVE
MASON (2019) About The Light
Chi
non ricorda la Beta
Band, il gruppo
di Edimburgo preferito dallo scrittore Nick Hornby che a cavallo del
millennio ha significativamente improntato con tre notevoli album il
post-britpop,
contaminando la britishness pop-rock con l’elettronica, il nu-soul,
il dub, l’errenbi, il trip-hop? Ebbene, dal 2010 il loro vocalist e
principale autore ci delizia con lavori (l’attuale è il quarto
ufficiale) mai meno che buoni e dal tratto immediatamente distintivo.
Col tempo il suono si è fatto meno ricercato e più “americano”,
tanto che per “About
The Light” lo
scozzese ha assunto alla produzione Stephen Street (Morrissey, Blur,
The Cranberries, The Pretenders), con la richiesta di catturare un
suono più simile al calore espresso dalla propria band nei live
acts, e di accentuarne la blackness. Compito riuscito perché il
disco mantiene la bontà della scrittura (al solito ricca di
intelligenti melodie) e la impreziosisce con innesti di cori soul e
una sezione fiati colorata, sebbene guidata (siamo pur sempre
anglosassoni…). Più vibrante, energico, compatto rispetto ai
precedenti lavori, come nelle intenzioni “da band” più che “da
solista-con-band”, ed un gradino più sotto nella discografia
personale al solo “Monkey
Minds In The Devil’s Time”
(2013), gioiello più di impronta pop-rock cantautorale, “About
The Light” ha il
tiro rock del britpop
e la spinta soul-funky
raffinata della negritudine britannica. Consigliato.
Voto
Microby: 7.8
Preferite:
America
Is
Your Boyfriend, Rocket, Fox On The Rooftop
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