sabato 14 agosto 2021

Recensione: David Crosby - For Free (2021)

DAVID CROSBY - For Free (2021)



Genere: Folk Rock

Influenze: Donald Fagen, Joni Mitchell, CSNY


Qualche mese fa Croz ha fatto notizia per essersi aggiunto all’elenco di artisti che hanno deciso di vendere il proprio catalogo di canzoni per potersi guadagnare da vivere. Dopo il lungo stop da COVID, ancora infatti non è tempo di riprendere i tour: una fastidiosa artrite gli rende difficile suonare la chitarra, tutti i suoi problemi di salute ed anche il brutto carattere che lo ha fatto litigare per l’ennesima volta con i vecchi amici di un tempo Nash e Stills lo hanno portato ad isolarsi ancora di più, scegliendo di chiudersi in sala di incisione insieme al figlio James Raymond. Ecco quindi il quinto disco in sette anni per l’ottantenne David (compie gli anni proprio oggi, 14 agosto) ed il figlio, polistrumentista e da tempo partner creativo e produttore (e che va anche lui per i sessanta…), quasi a voler ricostruire la sua produzione West Coast e riportando la sua scrittura ai fasti californiani degli anni sessanta e settanta. Il lavoro vede all’opera buona parte dei collaboratori che lo accompagnarono nei lavori precedenti con una serie di piccoli grandi supporti da Michael McDonald, Donald Fagen e Brian Wilson. Perfino la copertina, un suo ritratto dipinto da Joan Baez, sembra voglia ulteriormente sottolinearne la statura creativa e poetica.

Il disco prende il nome da una cover di Joni Mitchell (è su “Ladies of the Canyon” del 1970), scritta proprio nello stesso periodo in cui lei e Crosby avevano una relazione e qui riproposta insieme alla bravissima Sarah Jarosz. Non manca inoltre l’omaggio agli Steely Dan (da lui sempre considerata la sua band preferita) includendo un brano (“Rodriguez for a Night “) il cui testo è scritto da Donald Fagen e musicato da James Raymond in una sorta di fusione rock-jazz dalle sfumature lievemente funky.

La voce è in gran forma e le armonie sono perfette, non come ci si aspetterebbe da un ottantenne brizzolato. Un album che vola, caldo e senza fretta.


Da ascoltare: River Rise, For Free, Rodriguez for a Night, I won’t Stay for Long.

Voto:





1 commento:

microby ha detto...

Inaspettata e bellissima la parabola finale di David Crosby, che ha inanellato da Croz (2014) in poi una serie di album secondi solo al mitico If I Could Only Remember My Name (1971). Sorprende per ispirazione e realizzazione anche quest'ultimo, e condivido appieno il tuo entusiasmo per un disco che ha una leggerezza piena di idee. Profumi aggiornati di West-Coast anni '70 e ricordi di CSN&Y, Dan Fogelberg, Donald Fagen, America. Difficile scegliere i brani migliori, perché si casca sempre bene. Voto 8 e mie preferite: The Other Side of Midnight, I Think, Rodríguez For A Night

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