sabato 29 maggio 2010

Band of Horses - Infinite arms

E' il disco più gettonato dalla critica negli ultimi due mesi: praticamente tutti dicono che è un disco stupendo. Il che per me è un pò sospetto: per definizione so che si possono innescare certi meccanismi per cui se un paio di cosiddetti benpensanti ne scrivono bene allora tutta una serie di altri gli vanno a ruota. Veniamo al disco in questione: atmosfere vagamente southern rock (loro che sono di Seattle..) mescolate a ritmi rock-folk e riffs che sanno di blues. Un disco sicuramente non facile da digerire e che richiede un bel pò di ascolti: sembra quasi che, per definizione, non vogliano cedere a ritmi e sonorità più melodiche. Anche questo è una buona cosa, entro certi limiti. In realtà, secondo me, si tratta di un disco piuttosto schizofrenico e confuso, con poche cose buone (effettivamente "Factory" non è male, anche se un pò troppo zuccheroso, con quegli archi in apertura) e molte idee sballate, poco emotivo e sconclusionato. Sicuramente non lo metterei tra le cose migliori dell'anno, anzi.
Voto: ☆☆ (stucchevole)

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