venerdì 26 novembre 2010

Regina Spektor + The Roots

In promozione del nuovo album dal vivo "Live in London" (con DVD compreso) la partecipazione allo show di Fallon in compagnia dei Roots. Non vedo l'ora di averlo tra le mani. A chi interessa altri filmati dal dvd: here, here, e anche here.


sabato 20 novembre 2010

The Coral "Sandhills"  at Rough Trade East London



Dopo 3 anni dall'ultimo album ritorna la band di Liverpool salutata all'inizio della carriera come the next big thing del brit-pop e successivamente un pò sopravanzata nelle preferenze di pubblico e critica da altre band con maggior appeal mediatico (vedi Arctic monkeys e Franz ferdinand).
A me sono sempre piaciuti fin dal primo fantastico disco neo-psych anni '60 fino a quest'ultimo lavoro in cui si mischiano innumerevoli influenze diverse ma tutte che fanno ritornare ad atmosfere anni '60-'70.
Un esempio è il brano che propongo oggi che potrebbe essere stato scritto 30 anni fa dagli America. Buon ascolto

Adele - Video "Rolling in the deep"

Bellissima. Soul-Pop di ispirazione anni '60. Francamente con Adele non sentiamo la mancanza di Amy Winehouse.


Arcade Fire - video "The suburbs"

Il miglior brano dell'ultimo disco ed un video (regia di Spike Jonze) veramente molto bello. Come è facile passare, a 15 anni, dal cazzeggio alla violenza...


martedì 16 novembre 2010

Stan Ridgway - Neon mirage

Ho sempre detto che al mio funerale vorrei che fosse suonata Camouflage. Questo immagino spieghi come il sottoscritto tenga in considerazione il suo autore, Stan Ridgway. Già fondatore e colonna portante degli Wall of Voodoo, band di Los Angeles (ricordate "Mexican Radio"?), sopravvissuta solo 5 anni dall'abbandono di Ridgway (ha lasciato la band nel 1983), nei successivi quasi trent'anni di carriera solista, ha toccato vari generi tra cui rock classico, new wave, elettronica ed anche un pò di country con atmosfere tipicamente western. Il nuovo album del 2010 inizia con la riedizione di "Big Green Tree" (già sull'album "Black Diamond" del 1995) ora resa in chiave folk-rock è più splendida che mai. Anche la stupenda "Halfway There", autobiografica sullo scorrere degli anni (ne ha 56 compiuti) è una ballata tex-mex toccante e countryeggiante (l'attacco ricorda un pò Willin' dei Little Feat), così come anche il brano di Bob Dylan "Lenny Bruce". Poi i soliti brani un pò morriconiani (come Campuflage, appunto): "This town called fate" e la strumentale "Neon Mirage" ed il blues stupendo di "Scavenger Hunt".
Niente di particolarmente innovativo, per carità, ma sicuramente un disco musicalmente maturo e completo, nostalgico al punto giusto, da annoverare tra i migliori lavori dell'anno. E poi con quella voce lì, che sembra il figlio di Willie Nelson, che meraviglie.

Voto: ★ ★ ★ ★ (splendidamente genuino)

sabato 13 novembre 2010

Phosphorescent - "Nothing Was Stolen (Love Me Foolishly)"


L'anima e, nei primi anni di attività, anche l'unico componente dei Phosphorescent è Matthew Houck che emerge all'inizio degli anni 2000 salutato come l'ennesimo epigono di Bob Dylan. Dal 2003 ad oggi pubblica 5 album tutti improntati allo sviluppo di sonorità tipiche della musica americana che risente delle potenti influenze folk e alt/country rock dei gruppi e dei solisti nati e cresciuti negli anni '70 (Neil Young, Eagles, Gram Parsons, Dan Fogelberg). I primi 4 album sono lavori praticamente da solista e solo nel 2010 pubblica lo splendido "Here's to taking it easy" avvalendosi del supporto di una band appositamente riunita.
Il risultato è, ovviamente per chi ama il genere come il sottoscritto, un album limpido, emozionante che in realtà segue percorsi non certo originali e magari affrontati innumerevoli volte, ma nel caso specifico interpretate con estrema ricercatezza musicale con un uso dei singoli strumenti (soprattutto pedal steel e piano) che per tecnica e accuratezza talora stupiscono.E' dunque un disco molto "classico" nel genere, che raccoglie solo 9 brani, di cui mi permetto di consigliare ad un ascolto più attento "Nothing was stolen", "I don't care if there' cursing", "Heaven, sittin down" e lo splendido brano finale "Los Angeles"

venerdì 12 novembre 2010

Prince - concerto Milano, 3 novembre 2010

Finalmente sono riuscito ad assistere ad un suo concerto: i suoi dischi sono sempre stati di qualità discontinua (nonostante ciò sono ormai un acquisto fisso, vista la grandezza del personaggio) ma avevo una gran voglia di godermelo dal vivo avendone sentito e letto un gran bene. Mercoledì scorso ho dovuto ammettere che Prince è un genio assoluto ed un trascinatore formidabile. Il piccolo grande uomo di Minneapolis è un grande iconoclasta: fare il soundcheck, con un pezzo di Sly & the Family Stone ed uno dei Jackson 5, appena prima di iniziare, a luci accese, e poi fare il terzo bis un quarto d'ora dopo che le luci si erano riaccese e la musichetta "andatevene pure a casa che abbiamo finito" si diffondeva negli altoparlanti, beh nessuno l'avrebbe immaginato! Ed il tutto dopo più di due ore e mezza di concerto!
L'inizio è fulminante e poi via via con il suo funk prediletto: 1999, Little Red Corvette, Rapsberry Beret, Cream, U Got The Look, ma poi il massimo con la mitica Purple Rain, sempre più bella. Una versione strepitosa, durata credo più di 15 minuti tra blues, funk, soul, schitarrate rock e chi più ne ha più ne metta.
Citando il blog Stereogram che ha scritto una recensione formidabile del concerto di Roma: "Prince è la versione negra di Bruce e Bruce è la versione bianca di Prince. Bruce è uno normale, ma con un dono speciale. Prince è un alieno. Uno che di normale non ha niente".
Prince non farci aspettare altri 8 anni per tornare.

Il boss in streaming...



ASA - Be my man

Chi mi conosce sa che non amo molto la musica etno. In effetti Asa (pronuncia asha) mi piace perchè le sue radici nigeriane le ha mitigate in un R&B tutto occidentale. Questo brano sembra proiettatosi direttamente dal soul Motown anni '60. Veramente brava.


sabato 6 novembre 2010

Weepies in concerto, Denver, USA

I coniugi Deb Talan e Steve Tannen si sono rimessi in tour per supportare il nuovo album "Be my Thrill" dopo 4 anni e due figli dal precedente lavoro. Ovviamente, trovandomi in loco per altri motivi, non potevo assolutamente esimermi dal partecipare al loro concerto al Gothic Theatre di Englewood, Denver. Il teatro è strapieno ed il popolo è assolutamente scatenato tanto che i nostri ne sembrano quasi stupiti, anche perchè la loro musica è per definizione la perfetta fusione di una semplicità melodica ed una poetica compositiva dolce e caldamente armoniosa.
Il loro folk-indie-rock è splendido ed anche l'ultimo disco, che in verità, ad un primo ascolto non aveva entusiasmato come i precedenti, ora è assolutamente da rivalutare sentita la versione live dei suoi migliori brani. Una musica assolutamente suadente ed adorabile, che ti scalda il cuore e ti riconcilia con la vita.

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