venerdì 9 dicembre 2011

NDIDI O (2011) The Escape

Ho un debole per Ndidi Onukwulu. L’ho scoperta solo due anni fa, con l’album Move Together, spacciato per debutto dalla casa discografica quando in realtà rappresentava una sorta di best of dei primi 2 lavori, No, I Never del 2006 e The Contradictor del 2008. Figlia di un jazzista nigeriano e di una tedesca che dava cittadinanza canadese a Ndidi sposandosi nella British Columbia, da teenager cresceva artisticamente nei circuiti prima jazz-blues di New York e poi folk-rock di Toronto, impressionando col secondo album per un approccio che miscelava (e come poteva fare altrimenti, vista la sua anamnesi familiare?) tutte le esperienze precedenti col soul/R&B/gospel, plasmando in modo organico ed artisticamente eccellente la musica bianca con la nera. Aretha Franklin e Susanne Vega, Madeleine Peyroux e Norah Jones (cui assomiglia, seppur più matronale, anche fisicamente). Move Together finiva dritto al secondo posto nella mia playlist 2009, battuto al fotofinish dai Mumford & Sons. Lungo preambolo per parlare di un’artista ancora sconosciuta ai più, ma molto apprezzata in Francia, rifugio europeo di molti fuoriclasse incompresi d’oltreoceano.
Grandi attese quindi da parte mia per il nuovo lavoro, The Escape, solo parzialmente ripagate: le canzoni palesano ancora un’ottima scrittura, ma la produzione le raffredda scolorendo la negritudine, a favore di un orientamento da canzone d’autore. A volte si ha persino l’impressione di una band che accompagna Ndidi, piuttosto che suonare insieme a Ndidi. Gran classe insomma, alla Bettie LaVette, ma come mi piacerebbe una produzione alla Sharon Jones o Mavis Staples…

Preferite: Crossing The Line, Little Dream, The Whisper

Voto Microby: 7.8/10

4 commenti:

Marco Bisetti ha detto...

grande Ndidi'o, vista live a Bonn per caso e con orgoglio ho scoperto che la sua bassista é l'italianissima d.o.c Antonella Mazza.Una artista di gran classe e talento accompagnata da un talento di casa nostra, una miscela esplosiva.Aspetto con ansia un live italiano.

microby ha detto...

Caro Marco, hai tutta la mia invidia!!!

lucaf ha detto...

Anche nel mio caso un pò di amaro in bocca, pensando ai lavori passati...

gianniderose ha detto...

concordo nel considerare questo disco non allo stesso livello di Move together, spero che il prossimo riporti la Ndidi o roots che ho conosciuto.Ho visto dei video su you tube, incuriosito dal fatto di sapere la nostra Antonella Mazza al suo fianco e devo dire che ho trovato le esecuzioni live di gran lunga piu' empatiche e coinvolgenti del disco che suona un po' freddo, a mio modesto parere.Sicuramente, scusate il patriottismo, l'avere Antonella al basso le da calore e colore.Ricordo la bassista al fianco di Ron o in varie produzioni televisive o una volta dal vivo in un jazz club di Milano, massimo rispetto.Forza Antonella, da a Ndidi' un abbraccio e vi aspettiamo in italia!

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