venerdì 9 marzo 2012

Bruce Springsteen - Wrecking Ball (2012)

E' sempre estremamente difficile dire due parole su un disco del Boss perché si rischia di incensarlo "a prescindere" o di rimanerne delusi perché "però Darkness, The River, Born To Run erano un'altra cosa". Non c'è dubbio che "The Rising" (2002) sia stato il migliore dei dischi degli ultimi anni ed uno sicuramente da annoverare tra i top del nostro mitico compagno di vita (musicale). Da allora sono passati 10 anni esatti con alcune cose discrete ("Wrecking on a dream") altre meno (l'acustico "Devils & Dust" e "Magic", forse il disco meno riuscito in assoluto). I concerti sono tutt'altra cosa, sono un evento miracoloso, quasi liturgico, ed ogni tournée è sempre migliore della precedente.
Wrecking Ball: per interpretarlo innanzitutto occorre dire una cosa fondamentale. Non vi suona la E Street Band ma molti del gruppo delle "Seeger session" e ciò basta a far capire che si tratta di un disco in cui BS ha preso a piene mani dalla musica più genuinamente americana. E' un disco con forti accenti folk (anche il folk celtico/irlandese è nella tradizione americana....), ma c'è anche il Gospel ed addirittura un po' di rap e hip-hop (in "Rocky Ground", a mio parere l'unico brano veramente debole del lavoro). Di rock però non ce n'è molto, almeno non come immaginiamo possa essere creato da lui: la title-track era decisamente meglio suonata con la E Street Band nel DVD concerto a Hyde Park, "Land of Hope & Dreams" è sempre fantastica con quegli arrangiamenti gospel che ne fanno un brano diverso dal solito (ma in realtà è l'ultimo brano registrato in studio con Clarence Clemons, cui il brano è il supremo omaggio), "You Got it" che parte acustica e poi vira verso il blues, "Jack of all trades" è una ballata struggente ed intensa (senz'altro il brano migliore del disco). I testi, quelli sì, sono decisamente rock springsteeniani, con quegli accenni sulla Grande Depressione (passata e presente) e l'orgoglio americano di poterne uscire.
Non so come concludere: un disco discreto, con un paio di gioielli, ma con altrettanti brani non convincenti. Vedremo quest'estate come saprà farli crescere durante la tournée.
Voto ★★★ (ambivalente)

1 commento:

microby ha detto...

A me il disco è piaciuto molto: forse perchè è un colpo d’ala inatteso, dopo gli ultimi deludenti Magic e Working On A Dream. Fuori combattimento per differenti motivi alcuni membri storici della E Street Band (per Rolling Stone la più grande live-band di sempre), Springsteen si fa aiutare in studio da collaboratori (tra cui Tom Morello all’elettrica) che tracciano un suono energico che riesce a fondere la potenza rock di Born In The U.S.A. con le radici folk di We Shall Overcome, l’album-tributo a Pete Seeger. Ma il Boss va oltre, colorando molti brani di soul-gospel, altri di fiati da french funeral a New Orleans, altri di violini della tradizione bianca del sud degli USA, e ancora mescalito alla Ryan Bingham o chiaramente mariachi, oltre al consolidato amore per la tradizione irlandese (Pogues-like).
Eroe romantico agli esordi, working class hero all’apice della carriera tra i ’70 e gli ’80, hobo in Nebraska/The Ghost of Tom Joad/Devils and Dust, sempre fiero delle radici ma con lo sguardo perennemente rivolto al futuro, mai però il Boss si era così allargato ad abbracciare insieme il conquistatore e lo schiavo, l’immigrato bianco e il nero, l’Europa e l’Africa, il Messico e l’Irlanda, il rock ed il folk, il soul e perfino il rap: con la prospettiva sempre dalla parte della massa, non del leader.
Forse manca il capolavoro, ma a mio avviso nell’intero album non si registra mai un cedimento, tra rock energici, folk vibranti e ballate intense. Dopo il percorso di illusioni/disillusioni, per Springsteen alla fine l’America continua ad essere un posto di speranza e sogni, come chiosa a fine lavoro in Land of Hope and Dreams e We Are Alive; le difficoltà di realizzare l’american dream il Boss le ha già cantate finora, per l’intera, enorme carriera.
Per me Wrecking Ball è, nella discografia dell’ultimo quarto di secolo del nostro, il lavoro migliore dopo The Rising e We Shall Overcome.

Preferite: Land of Hope And Dreams, Wrecking Ball, We Take Care of Our Own

Voto Microby: 7.8/10

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