giovedì 13 febbraio 2014

HARD WORKING AMERICANS, THE NEW MENDICANTS, BOMBAY BICYCLE CLUB


HARD WORKING AMERICANS (2014) Hard Working Americans
Un piccolo supergruppo dalle comuni radici country/southern rock che si diverte a coverizzare, nello stile che gli appartiene, 11 brani non molto noti: tra i 5 della band il cantautore Todd Snider a voce e chitarra, il collega Neal Casal (agli esordi ottimo singer-songwriter acustico, poi con The Cardinals e Chris Robinson Brotherhood) alla chitarra elettrica, e Dave Schools (già con i Widespread Panic) al basso. Ne risulta, senza pretese di essere innovativo, un godibilissimo, vario e splendidamente suonato album di country-rock, southern, rock-blues, che ricorda Drive-By Truckers, Blues Travellers, Widespread Panic, Sonny Landreth.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Another Train, Down To The Well, Run A Mile



THE NEW MENDICANTS (2014) Into The Lime

L’amicizia tra l’americano Joe Pernice (The Pernice Brothers) e lo scozzese Norman Blake (Teenage Fanclub) si concretizza musicalmente con il trasferimento del secondo a Toronto, residenza del primo. Il risultato è un sodalizio dal nome nuovo (TNM) ed un album che esprime le influenze dei gruppi-madre, a loro volta debitori del folk-rock acido dei Byrds e del pop melodico dei Beatles. Quindi impianto elettroacustico, jingle-jangle pettyano ma anche chitarre elettriche velvetiane, belle armonie vocali, strofa-ritornello orecchiabili ma intelligenti, profumi della Summer of Love e del Northern Soul, ed ovunque richiami ai fine-sixties. Molto godibile.
Voto Microby: 7.6
Preferite: A Very Sorry Christmas, Sarasota, Out of The Lime
BOMBAY BICYCLE CLUB (2014) So Long, See You Tomorrow
Che fine ha fatto la band londinese che nel 2010 ci deliziava con uno dei più intelligenti indie folk-pop in circolazione? Già l’album precedente aveva preso la direzione di un pop radiofonico e danzereccio: poco male, ma l’ispirazione scarseggiava. Ora la virata è decisa verso un synth-pop screziato di world music mediorientale e di accordi per palati facili da discoteca (Bollywoodiana). Una sterzata, al quarto album, simile a quella impressa con Reflektion dagli Arcade Fire, senza il DNA di questi ultimi. Probabilmente piacerà alla Milano da bere, ma non resterà nella storia della nostra musica.
Voto Microby: 6.5
Preferite: Home By Now, Eyes Off You

1 commento:

lucaf ha detto...

HARD WORKING AMERICANS
Un bel disco che mette insieme il blues ed il country-folk. Bellissima la versione di Blackland Farmer, un brano degli anni ’50, che la voce di Todd Snider e la batteria di Duane Trucks (fratello del mitico Derek e nipote di Butch cofondatore degli Allmann Brothers) fanno diventare un blues-rock di grande qualità.

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