venerdì 7 marzo 2014

Benmont Tench, Paul Rodgers, Spain, Eddi Reader

BENMONT TENCH - You Could Be So Lucky (2014)
BT è il tastierista degli Heartbreakers, la band di Tom Petty. In realtà non è solo quello: lui è l’anima della band, un pò come Roy Bittan è l’anima della E Street Band o come Ray Manzarek lo era per i Traffic. BT è sempre stato uno dal profilo basso e solo dopo molta insistenza la Blue Note (etichetta Jazz!!!) ora diretta dal mitico produttore Don Was l’ha convinto a fare un disco solista. Niente a che fare comunque con il jazz: siamo dalle parti del roots rock della Band o di JJ Cale, per un disco complessivamente assai gradevole. Voto: ☆☆☆1/2

PAUL RODGERS - The Royal Sessions (2014)
PR è stato il leader/cantante dei Free e dei Bad Company ed è colui che viene considerato una delle più grandi voci bianche “nere” della musica rock. In questo disco di cover di alcuni classici del R&B la prima reazione è “che palle, l’ennesima riedizione di questi brani” ma se lo ascolti e lo riascolti poi dici “mica male sto disco...”. Se vi è piaciuto il fim “the Commitments”, se amate i dischi black della Stax o della Motown, questo disco è per voi. Voto: ☆☆

SPAIN - Sargent Place (2014)

Gli Spain si sono scatenati, dopo 10 anni senza farsi vivi Josh Haden e co. sono al terzo album in meno di due anni (anche se il penultimo era un live registrato negli studio di una radio). Anche questo lavoro si caratterizza per l’eleganza e la ricercatezza musicale: suoni malinconici, talora dolcemente psichedelici, con un pizzico di jazz o di blues da camera. A mio parere un pò al di sotto degli altri due recenti lavori, ma pur sempre da ascoltare con attenzione e trasporto emotivo.  Voto: ☆☆

EDDI READER - Vagabond (2014)
La chiamano “il tesoro nazionale della Scozia”: sono 25 anni che ER si guadagna la stima generale (soprattutto con la sua band Fairground Attraction, facendo incetta ogni anno di Brit Awards) interpretando vari stili musicali. La sua musica spazia dal pop tradizionale, al jazz dei crooners, dal folk acustico stile Carly Simon, alle melodie celtiche. Bella voce, per un disco a dire il vero un pò ripetitivo. Voto: ☆☆

4 commenti:

microby ha detto...

Luca, lapsus su Ray Manzarek: hai scritto Traffic pensando Doors...

microby ha detto...

SPAIN: In effetti cinque dischi in 20 anni certificano una “lentezza” fisiologica, che trasuda da sempre nei lavori di Josh Haden e sodali, tanto che la loro attitudine jazz-blues malata, notturna ma profondamente bianca li ha sempre fatti accostare alla corrente rock dello slowcore. Anche nell’ultimo sforzo la moviola la fa da padrona, ma per i palati fini il pigro cocktail servito dagli Spain, a base di “americana” di larghe intese (blues e jazz sì, ma anche folk e rock), serba sempre spunti di classe, che rimandano a Cowboy Junkies come ai Low o a Mark Lanegan, filtrati da una sensibilità jazz che ricorda le collaborazioni tra Charlie Haden (padre di Josh) e Pat Metheny. Uno stile riconoscibilissimo, al punto da sfiorare ad ogni album il clichè: controindicato per i viaggi in auto, perfetto nelle brumose giornate d’autunno.
Voto Microby: 7.4
Preferite: Love At First Sight, The Fighter, Sunday Morning

microby ha detto...

BENMONT TENCH: lo storico tastierista degli Heartbreakers ripassa un’americana evergreen ma prevalentemente seventies pre-punk, con estrema grazia, ovvia perizia tecnica, con maggiore ma non dispotico spazio lasciato al pianoforte del nostro, purtroppo non supportato dalla propria voce che risulta piuttosto anonima. Un ascolto piacevole, che nulla toglie ma nulla aggiunge alla nostra musica.
Voto Microby: 7.2
Preferite:Blonde Girl Blue Dress,Today I Took Your Picture Down,Duquesne Whistle

microby ha detto...

PAUL RODGERS: La voce di Free e Bad Company (e recente sostituto di Freddie Mercury nei redivivi Queen) si cimenta in un’interpretazione di classici Stax dei ’60. Lo fa con brani celebri, fedele nello spirito e negli arrangiamenti ai brani originali, ed il suo timbro vocale risulta assai adatto a soul e R&B. Poteva osare con brani meno noti ed arrangiamenti più originali, ma la freschezza e sincerità che trasmette sono palpabili e contagiose.
Voto Microby: 7.5
Preferite: I Thank You, I’ve Been Loving You (Too Long To Stop), That’s How Strong My Love Is

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