mercoledì 7 maggio 2014

Recensioni: EELS The cautionary tales of Mark Oliver Everett, WILKO JOHNSON & ROGER DALTREY - Going Back Home

EELS- The cautionary tales of Mark Oliver Everett (2014)
Mr. E non ha certamente avuto una vita personale invidiabile e le sue esperienze di vita sono sempre pesantemente evocate in tutta la sua produzione musicale. Anche in questo lavoro (l’undicesimo), concepito in realtà prima del precedente “Wonderful Glorious” e poi accantonato, i suoi ricordi, le sue sofferenze, i riferimenti alla sua triste ed inquieta giovinezza, permeano il disco in ogni dove. Che si tratti di un disco di personale introspezione non vi è il minimo dubbio dato anche il titolo del disco, che lo richiama direttamente in prima persona, e dei brani ( ”Where I’m at”, “Where I’m from” e “Where I’m going”, “Mistakes of my youth”). I toni musicali sono scarni e lenti, arricchiti qua e là da arrangiamenti d’archi, più vicini a quelli acustici di End Times del 2010 che non a quelli dell’ultimo già citato “Wonderful glorious”. Un disco sicuramente non facile, ma di grande intensità, come da sempre ci ha abituato. Lo aspettiamo in Italia a Milano il 18 luglio. Voto: ☆☆☆

WILKO JOHNSON & ROGER DALTREY - Going Back Home (2014)
i Dr. Feelgood furono un gruppo sfortunato: una sorta di incompiuta della musica rock. Arrivarono al successo nel 1977 (furono primi in classifica inglese) ma subito dopo Wilko Johnson decise che qualcosa non andava nella sua anima: i Feelgood persero la strada anche se ancora oggi qualcuno, assai più modestamente, con quel nome, suona ancora in giro (in realtà nessuno dei nuovo Feelgood fece parte di “quella” band). Nel 2013 a Wilko viene diagnosticata una malattia terminale per cui decide di fare un ultimo disco insieme al suo grande amico Roger Daltrey (Who) ed ecco questo disco, una sorta di testamento musicale tutt’altro che triste ma pieno di energia, come un disco rock di quelli che ormai non si sentono più. Ora in Inghilterra è di nuovo tra i primi in classifica, come in quel lontano 1977: un finale da sogno per chi come noi è cresciuto a pane e rock’n’roll. Voto: ☆☆☆1/2

4 commenti:

microby ha detto...

EELS: Mr. E ha sempre giocato a carte scoperte (e a pelle squarciata), anche quando faceva finta di nascondersi dietro una band che ha sempre e solo rappresentato l’espressione della personalità e dei progetti del lìder maximo, ripreso a nome esteso nel titolo del presente lavoro. Non sorprende quindi la scelta di canzoni intime ed acustiche (sostanzialmente chitarra e piano, e gli immancabili carillion e xilofoni) per la “solita” voce cartavetrata intrisa di pathos al servizio delle “consuete” tematiche personali. Sorprende l’ispirazione che non ha bisogno del supporto di una produzione complessa per esprimersi, ma che rimanda direttamente ai primi albums, dei quali manca solo la varietà e l’originalità (che oggi non sarebbe più tale) degli arrangiamenti, o forse solo la motivazione al cambiamento. Ma, concordo pienamente, le emozioni Mr. E le sa trasmettere eccome!
Voto Microby: 7.7
Preferite: Lockdown Hurricane, Where I’m Going, Mistakes of My Youth

cerebus64 ha detto...

Il buon Wilko è stato anche grande chitarrista dei Blockheads di Ian Dury. Sto ascoltando il disco sul Tubo, alternandolo con video d'epoca di concerti dal vivo davvero carichi di energia. Grazie Luca per avermi fatto scoprire questo grande personaggio!

microby ha detto...

JOHNSON & DALTREY: mi allineo ad entrambi i commenti: l’album è ben lontano dalla triste rassegnazione di un malato terminale, anzi sprigiona vitalità da tutti i pori ed esibisce la classe nota dei due animali da palcoscenico, tra soul appassionati, R&B infuocati e r’n’r frizzanti. Due vecchietti (66 anni Wilko e 70 Roger!) ancora in ottima forma.
Voto Microby: 7.5
Preferite: All Through The City, Going Back Home, Can You Please Crawl Out Your Window

microby ha detto...
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