domenica 20 luglio 2014

Recensioni al volo: John Fullbright, Brian Eno & Karl Hyde, Arthur Beatrice

JOHN FULLBRIGHT - Songs (2014)
Prima di pubblicare il meglio dei primi sei mesi del 2014 è doveroso introdurre questa sorta di predestinato del folk-rock americano. Neil Young aveva 24 anni quando aveva inciso After the Gold Rush, Joni Mitchell 27 quando registrava Blue, John Fullbright, ora 26enne, probabilmente, secondo buona parte della critica, potrà entrare nel pantheon insieme a questi grandi cantautori.  JF, nato nello stesso paese di Woody Guthrie (qualcosa vorrà pur dire), ha suonato per un pò assieme a Joe Ely e Jimmy Webb, ma poi è venuto fuori il suo vero talento: si è concentrato su se stesso e la sua musica ha iniziato a stupire.  Un song-writer nato: canzoni belle, chitarra acustica accarezzata con maestria, pianoforte suonato in maniera elegante, voce ben impostata. Ballate acustiche stile Randy Newman od elettriche stile Steve Earle, non so se JF arriverà alle vette dei grandi cantautori nord-americani, ma sicuramente è una grande promessa del folk-rock americano, secondo la vera tradizione dei più grandi song-writers americani.  Da downloadare: When You’re Here, Never Cry Again, The One That Lives Too Far. Voto: ☆☆☆☆1/2

BRIAN ENO & KARL HYDE - Someday World (2014) e High Life (2014)
Brian Eno è senza dubbio il padre e mentore di tutta la musica sperimentale moderna ed ogni suo disco è da sempre un evento musicale. Per rimanere negli ultimi 10 anni,  Another Day on Earth (2005), album solista dopo molti anni di silenzio, e Everything That Happens Will Happen Today (del 2008 insieme a David Byrne) sono due autentiche gemme nell’ambito della sua produzione. Non altrettanto si può dire degli altri lavori strumentali e delle varie collaborazioni che si sono inframmezzate a questi: tutti album decisamente duri da digerire. Ma lui non è mai stato il tipo di artista interessato alla perfezione.  Questi due album, Someday World (più pop) e High Life (decisamente più elettronico), usciti a distanza di 4 mesi uno dall’altro, e scritti insieme a Karl Hyde degli Underworld, sono una piacevole sorpresa: forse tra i suoi migliori album per lo meno negli ultimi 20-25 anni. Voce distorta, chitarra pizzicata, tastiere ipnotiche e minimaliste, le solite architetture musicali inquiete e suggestive, quasi a voler recuperare qualcosa del grandissimo “Before & After Science”. Voto: ☆☆☆

ARTHUR BEATRICE - Working Out (2014)

AB innanzitutto non è un artista solista ma un gruppo di 4 londinesi al loro esordio discografico dopo un paio di anno di concerti in giro per l’Europa. Per farvi drizzare le antenne il loro elegante indie-pop si va a localizzare tra Alt-J, Wild Beasts e The XX. Un pop sofisticato con deviazioni soul e funky grazie alla incantevole voce di Ella Girardot, convive e si fonde con un contemporary R&B e con melodie jazzy. Una specie di piccolo gioiello indie-pop, ancora grezzo ma che esprime identità ed equilibrio. Da downloadare: Midland, Grand Union, Singles. Voto: ☆☆☆1/2

3 commenti:

microby ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
microby ha detto...

JOHN FULLBRIGHT: segnalazione decisamente interessante. Il 26enne concittadino di Woody Guthrie è al secondo album in studio e rivela già grandi doti compositive: singer-songwriter e pianista/chitarrista di cultura folk-country, in Songs alterna brani all’acustica da beautiful loser alla Townes Van Zandt/Johnny Cash a ballate pianistiche che ricordano Randy Newman nelle melodie e Rufus Wainwright nella timbrica vocale. L’imperfetta alternanza trova coesione nelle poche composizioni semiamplificate che stanno dalle parti di Jackson Browne e Steve Earle. Molte qualità (soprattutto una penna eccellente), e una produzione da migliorare.
Voto Microby: 7.5
Preferite: concordo col tuo downloading: When You’re Here, Never Cry Again, The One That Lives Too Far

microby ha detto...

BRIAN ENO & KARL HYDE, Someday World: Brian Eno è un gigante della trasversalità nel rock: stella del glam con i Roxy Music, quindi padre dell’ambient music, nume tutelare dell’elettronica e dell’elettro-pop, collaboratore di svariati progetti avantgarde, infine produttore originale e di successo. Karl Hyde è il leader, chitarrista e vocalist, prima dei Freur e quindi degli Underworld, tra i gruppi di maggior spicco dell’elettronica da dancefloor, maestri di techno, acid house, drum’n’bass, trance. La loro collaborazione non delude affatto, partorendo un elettro-pop moderno, figlio dei Talking Heads di Remain In Light e di I Zimbra (Fear of Music), nipote dell’afro-beat e della poliritmia africana (e quindi di My Life In The Bush of Ghosts, 1981), e cugino della cantabilità corale di Everything That Happens Will Happen Today (ancora Eno & Byrne, 2008). Ottima l’integrazione fra suoni sintetici e reali, che si tratti di tastiere, percussioni o fiati. Quindi non un lavoro di ricerca e di evoluzione, piuttosto un album assai piacevole e di gran classe, ed in cui Hyde con la sua voce e la sua chitarra dal pizzicato saltellante e dal suono centroafricano non riveste un ruolo subalterno, ma paritario al genio di Eno. Collaborazione che ha soddisfatto i due al punto da replicare solo 2 mesi più tardi col maggiormente elettronico e strumentale High Life, inciso a lato delle sessioni di Someday World.
Voto Microby: 7.7
Preferite: Man Wakes Up, Strip It Down, Who Rings The Bell

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