sabato 31 gennaio 2015

Top ol'55: un disco consigliato per genere


Mi piace l'idea di Microby di sceglierne uno solo per sottogenere anche se, a dire il vero, è sempre più difficile ascrivere un artista ad un unico stile viste le contaminazioni costanti all'interno di ognuno. Aggiungo anche le preferenze del sottoscritto e di altri due co-blogger, integrando con altri generi. 
LEGENDA M= Microby; L = LucaF; C= Cerebus64; F = Fabius

CLASSIC ROCK
(M) Tom Petty – Hypnotic Eye;  (L) John Mellencamp - Plain spoken; (F) AcDc - Rock or bust
RETRO-ROCK
(M) Rival Sons – Great Western Valkyrie;   (L) The Black Keys - Turn Blue; (C) Jack White - Lazaretto; (F) Into Tomorrow - SpiderGawd
INDIE-POP ROCK
(M) Cymbals Eat Guitars - Lose;  (L) Beck - Morning Soul; (C) Band of Skulls - Himalaian;  (F) Strand of Oaks - Heal
RETRO-SOUL
(M+L) Ben l’Oncle Soul – A coup de rèves; (C) Paolo Nutini - Caustic Love; (F) Nock Waterhouse - Holy
SOUL-ROCK 
(M) Lisa & The Lips – Lisa & The Lips;  (L) Incognito - Amplified Soul; (F) Rival Sons - Great Western Valkyrie
SOUL-POP
(M+L) Asa – Bed of Stone;  (F) Sam Smith - In the Lonely Hour
NU-SOUL
(M+L) Josè James – While You Were Sleeping(F) Lee Field & the Expression - Faithful man
R&B-DANCE
(L) Todd Terje - It's Album Time;  (F) FFKA Twigs - LP1
LATIN:
(L) Sergio Mendes - Magic;
BLUES
(M+L) Jarekus Singleton – I Refuse To Lose;  (F) Devon Allman - Ragged and dirty
BLUES-ROCK
(M) Joe Bonamassa: Different Shades of Blues;  (L) Kenny Wayne Shepherd Band: Goin' Home;  (C) Wilko Johnson & Roger Daltrey - Going Back Home; (F) Benjamin Booker - Benjamin Booker
SOUTHERN ROCK
(M) Devon Allman – Ragged & Dirty;  (L) Cracker - Berkeley To Bakersfield; (F) Sturgill Simpson - Metamodern sound in Country Music
FOLK
(M) The Gloaming – The Gloaming;  (L) Jon Allen - Deep River; (F) Fink - Hard Believer
FOLK-ROCK
(M+C) Robert Plant – Lullaby and…The Ceaseless Roar;  (L) Adam Cohen - We Go Home; (F) The War on Drugs - Lost in the dreams
FOLK-POP
(M+F) Nick Mulvey – First Mind;  (L+C) Jonatha Brooke - My Mother Has 4 Noses; 
SINGER-SONGWRITER
(M) Sophie Zelmani – Going Home;  (L) John Fullbright - Songs; 
AMERICANA
(M) Sons of Bill – Love and Logic;  (C) Bruce Springsteen - High Hopes; (L) John LaFave - Broken Side of the Road; (F) Jamie T - Carry on the Grudge
COUNTRY
(M) Old Crow Medicine Show – Remedy;  (L) Eli Young Band: 10.000 Towns; (F) Doobie Brothers - Southbound
COUNTRY-ROCK
(M) Rosanne Cash – The River And The Thread;  (L) Marc Ford : Holy Ghost; (C) Neil Young : Storytone; (F) Old Crow Medicine Show - Remedy
NU-COUNTRY
(M) Ben Miller Band – Any Way, Shape or Form;  (L) Jesse Marchant - Jesse Marchant ; (C) Pokey La Farge - Riverboat Soul; (F)  Eli Young Band: 10.000 Towns
POP
(M) Run River North – Run River North;  (L) Robbie Boyd - So Called Man; (F) Betty Who - Take me when you go
ALT-POP
(M+F) Alt-J – This Is All Yours;  (C) Tune Yards - Nikki Nack; (L) Broken Bells - After The Disco; 
ELETTRO-POP
(M+L) Brian Eno & Karl Hyde – Someday’s World;  (C) Subsonica - Una nave in una foresta; (F) Gazelle - Twin Unflesh
ELETTRONICA
(M) The Notwist - Close To The Glass;  (C+L) Damon Albarn - Everyday Robots; (F) Todd Terje - It's Album Time
PROGRESSIVE
(M) Steve Rothery – The Ghosts of Pripyat;  (L) Panic Room - Incarnate; (F) Strawbs - Prognostic
CROSSOVER
(M+C+L+F) Me’shell ‘Ndegeocello – Comet, Come To Me;  
DEBUT-ALBUM
(M) Bear’s Den – Islands;  (L) Robbie Boyd - So Called Man; (C) The Wytches - Annabel Dream Reader; (F) The Delines - Colifax

LIVE ALBUM
(M) Gary Clark Jr. - Live;  (L) Gregg Allman - All my Friends; (F) Rush - Clockworks Angels Tours
ITALIANI
(L) Pippo Pollina - L'appartenenza; (C) Pan Del Diavolo - FolkRockaBoom; (F) Zibba - Senza Pensare
JAZZ: 
(L) Dave Weckl and Jay Oliver. - Convergence;  (F) Bill Frisell - Guitar in Space Age
JAZZ-FUSION
(L) Nils Landgren - Eternal Beauty;  (F) Greg Karukas - Soul Secrets

giovedì 29 gennaio 2015

La Playlist degli artisti dimenticati...

Prima di pubblicare l'ultimissima classifica per genere, ricevo da Andrea e volentieri pubblico la lista dei nomi dimenticati nelle varie considerazioni annuali... effettivamente per molti ci sarebbe da fare un atto di contrizione (anche se Joshua Radin credevo fosse del 2015)!

Dawn Landes-Bluebird
Woods-With light and with love
Kari Rueslatten-Time to tell
Hiss Golden Messenger-Lateness of dancers
Horse Feathers-So it is with us
Honig-It’s not a humming bird, it’s your father’s ghost
Hard Working Americans-Omonimo
Natalie Merchant-Omonimo
Roseanne Cash-The river and the thread
Withered Hand-New gods
Ruthie Foster- Promise of a brand new day
Chuck Ragan-Till midnight
Jamestown Revival-Utah
Kevin Seconds-Off Stockton
Noah Gundersen-Ledges
Jacqueline Govaert-Songs to soothe
Joshua Radin-Onward and sideways
David Grissom-How it feels to fly
Tim Barry-Lost and Rootless
Justin Townes Earle-Single Mothers

mercoledì 28 gennaio 2015

Ancora 2014: NUDE BEACH, CHET FAKER, BLAIR DUNLOP, OLD CROW MEDICINE SHOW


NUDE BEACH (2014) 77
Terzo album di un trio di Brooklyn che nella scrittura, negli arrangiamenti e perfino nella durata (18 brani per 70’) pare essersi fermato nel lustro 1967-1972: armonie vocali e jingle-jangle alla Byrds, garage sound alla Velvet Underground, power-pop alla Big Star, richiami ai Beatles più ruvidi ed al Lou Reed più diretto. Un lavoro chiaramente derivativo, ma talmente ben realizzato e calato nella parte che sembra un piccolo gioiellino scoperto dopo tanti anni di oblio. Curioso delle possibili evoluzioni.
Voto Microby: 7.7
Preferite: Used To It, I Can’t Keep The Tears From Falling, It’s So Hard To Love You
 
CHET FAKER (2014) Built On Glass
Debutto su lunga durata per il 24enne australiano già produttore di musica elettronica. Chet Faker è l’aka (scelta geniale) di Nick Murphy, tratto dalla passione giovanile per il jazz (qui assente), in particolare per il grande trombettista Chet Baker. Si potrebbe parlare di electronic white soul, dal momento che se le viscere sono in questo lavoro totalmente trattenute, l’anima è invece palpabile in ogni traccia, soprattutto nella prima parte (la migliore), più spostata dalla parte del cuore (voce calda e tenera, mood agrodolce, a volte carezzevole altre amaro, esattamente come la tromba e la voce del Chet non “fake”) che da quella del cervello (la seconda parte, in cui predomina un’elettronica delicata, da Jamie Lidell confidenziale, che tuttavia altri coevi sanno fare meglio). Un musicista diverso da quelli della nuova scena elettronica (all’interno della quale è erroneamente catalogato), più nelle corde di chi ama trip-hop e nu-soul, e con idee interessanti. Al netto di alcune ingenuità da esordio, Nick/Chet è un artista da seguire.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Release Your Problems, Talk Is Cheap, To Me
 
BLAIR DUNLOP (2014) House of Jacks
Buon sangue non mente. Così il figlio 22enne di Ashley Hutchings, leggenda del folk albionico (Fairport Convention/Steeleye Span/Albion Band), dopo aver fatto solo 13enne l’attore per Tim Burton, è ora già alla seconda prova da musicista. Eccellente chitarrista, voce calda che ben si presta al suo moderno cantautorato folk, dimostra doti che gli permettono sia di proseguire sulle orme del padre che di avvicinarsi all’esposizione mediatica del pop. Ha tutta la vita davanti ma già ora si fa apprezzare.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Something’s Gonna Give Way, House of Jacks, Different Schools
 
OLD CROW MEDICINE SHOW (2014) Remedy
Agli esordi un quintetto ed ora un ottetto, il gruppo di stanza in Virginia ma i cui membri provengono da vari stati degli USA è al 5° lavoro in studio. Propongono folk rurale e bluegrass (ma shakerato con hillbilly, ragtime blues, country, stomp, old-time music) con attitudine rock’n’roll (te li immagineresti contadini rozzi e barbuti, in realtà hanno un look alla Black Rebel Motorcycle Club), in un trionfo di vitalità e allegria campagnola in cui si rincorrono con maestria banjos, fiddles, chitarre, mandolini, dobro. Regala un brano Bob Dylan, dalle outtakes di Pat Garrett & Billy The Kid, album col quale si nota più di qualche affinità. Già tra i campioni del neo-traditional folk.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Sweet Amarillo, Dearly Departed Friend, Brushy Mountain Conjugal Trailer



sabato 24 gennaio 2015

Top 'ol55 del 2014: la classifica delle classifiche.

Grazie a Microby per il suo divertente (e competente) commento all'annata 2014. Effettivamente non vi sono stati dischi a livelli eccelsi ed anch'io nella scelta del migliore mi sono trovato a sfogliare la margherita... Ne deriva una classifica globale (di tutti i blogger che mi hanno mandato la loro personale, compreso la new entry Stefano) particolarmente frammentaria, in cui pochi hanno avuto posizioni entro i primi 10 condivise tra più di una persona (solo Jose James, Sophie Zelmani, Adam Cohen e Robert Ellis). Mi associo all'augurio che Stefano possa segnalarci qualche uscita cinematografica da non perdere anche qui nella profonda provincia padana dato lo spirito amicale e liberale che ci deve muovere nella gestione del blog (questo sì che è uno sproloquio). Per quanto riguarda le belle parole di microby non posso fare altro che ricambiarle di cuore e confermare che la crescita nelle nostre passioni viene soprattutto dal confronto, dalla condivisione e, perché no, anche dai disaccordi...
Seguiranno ancora un paio di classifiche: quella per genere e quella dei dischi da ricordare e che non hanno trovato posto nelle nostre segnalazioni.


1. SOPHIE ZELMANI - Going Home
2. JOSE JAMES - While you were sleeping
3. ADAM COHEN - We go Home
4. NEW MENDICANTS - Into the Lime
5. TOM PETTY - Hypnotic Eye (ex aequo)
6. THE WYTCHES - Annabel Dream Reader (ex aequo)
7. LEONARD COHEN -  (ex aequo)
8. BECK - Morning Phase
9. BEAR'S DEN - Islands (ex aequo)
10 STATE OF SALAZAR - All the Way (ex aequo)

giovedì 22 gennaio 2015

Scampoli di 2014: ROYAL BLOOD, THE NEW BASEMENT TAPES, KEVIN MORBY


ROYAL BLOOD (2014) Royal Blood

Perché certa critica esalti alcuni gruppi e ne distrugga altri, tutti in realtà artefici (o rei) di musica non originale ma derivativa, ben suonata ed interpretata anche se non allineata ai tempi, è un mistero. O è spiegabile con lo snobismo di alcuni recensori (soprattutto contro le bands che sfondano le charts) o con la moda estetica del momento. Ora che si esalta qualunque gruppo che si rifaccia all’acid rock californiano o al merseybeat/psychedelic rock inglese anni ’60, si dileggia il debutto (di successo) di un duo (batteria e chitarra trattata a basso o viceversa) come i Royal Blood perché suona come un frullato (molto ben calibrato) di Arctic Monkeys, Queens of The Stone Age, primi Muse e White Stripes (con la voce del cantante Mike Kerr che ricorda da vicino quella di Jack White). E’ vero, tutto già sentito, ma che ci si provi ad infilare 10 potenziali (buoni) singoli in un album suonando solo in 2 e solo 2 strumenti… Non potranno ripetere la ricetta all’infinito i due di Brighton, ma quella di oggi è molto gustosa.
Voto Microby: 7.8
Preferite: Come On Over, Little Monster, Figure It Out
 
THE NEW BASEMENT TAPES (2014) Lost On The River
La storia è nota: Lost On The River è la messa in musica di alcuni testi scritti da Bob Dylan durante il ritiro con The Band nel 1967 nei dintorni di Woodstock (da cui gli “Old” Basement Tapes). Ritrovati e consegnati dall’autore a T-Bone Burnett perché venissero musicati, sono stati da quest’ultimo proposti ad un gruppo di musicisti di caratura (ribattezzati The New Basement Tapes): Elvis Costello, Jim James, Marcus Mumford, Rhiannon Giddens, Taylor Goldsmith. Gli artisti si sono spartiti le canzoni ed hanno individualmente scritto le musiche ed arrangiato i brani. La produzione di Burnett cerca di smussare gli spigoli, ma non riesce del tutto a rimediare all’ovvia mancanza di amalgama ed omogeneità delle proposte, vista la differente estrazione musicale dei protagonisti coinvolti (americana, folk, country, pop, folk-rock). I brani tuttavia restano, presi singolarmente chi più chi meno, di buona (talvolta ottima) qualità e pregevole interpretazione, con una preferenza (personale) per Marcus Mumford e Jim James.
Voto Microby: 7.7
Preferite: Down On The Bottom, Kansas City, Liberty Street
 
KEVIN MORBY (2014) Still Life
Ex co-fondatore del supergruppo indie-rock The Babies e tuttora membro dei Woods, band indie-roots, l’americano è al secondo sforzo da solista e dimostra di avere parecchie frecce nella faretra: scrittura ed esecuzione semplice, quasi svogliata (apparentemente), meno roots dei Woods e più di ispirazione cantautorale indie-folkrock, che cita il Bob Dylan di Desire, il Robyn Hitchcock meno psichedelico, il Pete Doherty meno rock. Anche nella voce bassa e nasale, introspettiva e sofferta ricorda i precedenti. In summa, un disco ed un artista da preferire allo stesso, peraltro pregevole, gruppo-madre.
Voto Microby: 7.8
Preferite: Parade, Bloodsucker, The Ballad of Arlo Jones


martedì 20 gennaio 2015

SPROLOQUIO DI FINE ANNO


Vado a braccio per alcune considerazioni sull'annata musicale trascorsa, dopo che anche il benemerito fondatore del nostro blog ha postato la sua classifica.

1. A mio avviso è stata un'annata di buona qualità se consideriamo il numero di dischi meritevoli di ascolto pubblicati. Scarseggiano tuttavia i capolavori (quelli che nella mia personale graduatoria si beccano un voto superiore al 9), rispetto ad altri anni. Tanto che il mio album preferito non è andato oltre l'8.5. Peraltro quello di Tom Petty non risulta nelle classifiche di nessun altro dei bloggers, ma nemmeno nelle classifiche delle riviste specializzate. Tutti l'hanno considerato un buon lavoro, ma nulla per cui spellarsi le mani (eccetto me). Il che mi fa pensare alla soggettività dei giudizi, anche di chi come noi mastica musica dal tempo delle braghe corte. Nel caso mio e del buon Tom, non è certamente estraneo (anzi!) il fatto che il suo sia stato il disco che ho ascoltato in heavy rotation nei 3 giorni successivi alla comunicazione (a me, da parte di Elena) che sarei diventato per la prima volta papà 9 mesi dopo... Adesso non commentate che in tale frangente mi sarebbe piaciuta anche tutta la produzione di Orietta Berti (compresi i Tribute Albums)... ma certo ogni canzone di Hypnotic Eye su di me ha avuto un effetto ...ipnotico. Non credo tuttavia che, per il motivo opposto, odierò tutti i dischi che ascolterò durante il cambio dei pannolini immerso tra gli effluvi di cacchine e vomitini. Vedo che voi, dopo l'esperienza genitoriale, avete conservato ottimi gusti musicali!

2. Tra le novità del blog quest'anno c'è stato il caldeggiato ingresso di Stefano, appassionato/esperto di musica d'avanguardia/jazz (è l'unico che conosco a possedere tutto –TUTTO!-- il catalogo ECM), autore di articoli e libri di sociologia della "nostra" musica, ma anche appassionato cinefilo: le sue recensioni "al volo" ma approfonditissime dei films in uscita nelle sale (soprattutto d'essai) allietano e stimolano da oltre un decennio me ed i comuni amici. Dopo l'iniziale diluvio di recensioni di films musicali/biopic (logico e perfetto aggancio alle recensioni musicali) si è timidamente arenato. Credo invece che a tutti (se non è così smentitemi senza problema) faccia piacere leggere di films la cui visione è consigliata (abitando a Roma, solitamente li vede con un certo anticipo rispetto alla distribuzione bresciana): musica e cinema vanno da sempre in simbiosi, dal tempo del muto, e personalmente sono le mie due passioni imprescindibili (evito riferimenti scontati alla terza...). Quindi... 'aStè, ridàcce dentro!!

3. Doverosissimi e sentiti ringraziamenti agli stimoli ricevuti dal blog, in particolare a Luca, senza le cui recensioni non avrei mai conosciuto (o degnato di ascolto) anche quest'anno numerosi bei dischi (vedi Robert Ellis, Asa, Ben l'oncle soul, Nick Mulvey, Jarekus Singleton, Jonatha Brooke, John Fullbright tra gli altri...). Ed ancora Stefano, cui devo la scoperta (anni fa, ed ogni anno ci onora di un disco coi fiocchi) di Sophie Zelmani, e quest'anno di Penguin Cafè, Annie Eve, Rocco DeLuca tra gli altri, ed al quale mi rivolgo ogni volta che non riesco a trovare un disco. Lo ringrazio anche per avermi riportato ad ascoltare, anni fa (e mai più abbandonati), dei grandi "fuorimoda" (perchè eternamente "alla moda") come Neil Young, Leonard Cohen, David Crosby, Frank Zappa, e ci metterei anche Bill Frisell. A naso Beppe (Cerebus) è quello del blog che più si avvicina ai gusti musicali di Stefano: potreste esservi seduti fianco a fianco ai concerti romani senza saperlo. Da Gigi, che so appassionato di progressive (ma anche Marco T), mi piacerebbe un aggiornamento anche a braccio di questo genere di musica, che mi ha molto scaldato negli anni d'oro ma che poi ho semi-abbandonato. Che ne è, quale evoluzione ha avuto, quali sono i gruppi attuali da conoscere?

4. Alcuni amici mi dicono (ed ho sperimentato a mia volta, per esempio nella difficile ricerca di Jonatha Brooke –risolta da Stefano-- e nella inconclusiva caccia a Hey Rosetta! e Robbie Boyd, che sto cercando tuttora) che è impossibile recuperare i dischi che recensiamo nei negozi di Brescia e persino on-line, e difficile trovarli da scaricare. Vero, ma anche con le donne migliori abbiamo sudato sette camicie... Per aspera ad astra!

5. Scusate tutti il lungo sproloquio! Tornerò presto a parlare di musica...

Ave atque vale.

Roby

sabato 17 gennaio 2015

Classifica 2014: i preferiti di LucaF

20. ED HARCOURT - Time of dust
19. ARTHUR BEATRICE - Working Out
18. SIMONE FELICE - Strangers
17. POLLY PAULUSMA - The Small Feat of My Reverie
16. DAN WILSON - Love Without Fear
15. JOHN GORKA - Bright Side of Down
14. MORRISSEY - World Peace Is None of Your Business
13. MARC FORD - Holy Ghost
12. EELS - The Cautionary Tales of Mark Oliver Everett
11. DAVID CROSBY - Croz
10. ROBERT ELLIS - The Lights From The Chemical Plant
9. DAMON ALBARN - Everyday Robots
8. ROBBIE BOYD - So Called Man
7. ADAM COHEN - We Go Home
6. JOHN FULLBRIGHT - Songs


5. JONATHA BROOKE - My Mother Has 4 Noses


4. JOSE JAMES - While you were sleeping


3. HEY ROSETTA! - Second Sight

2. BECK - Morning Phase


1. SOPHIE ZELMANI - Going Home  

giovedì 15 gennaio 2015

Classifica 2014: i preferiti di Microby

20 EMA – The Future’s Void (7.8)
19 SHARON VAN ETTEN – Are We There? (7.8)
18 DAVID CROSBY – Croz (7.8)
17 FIRST AID KIT – Stay Gold (7.8)
16 NICK MULVEY – First Mind (7.9)
15 SONS OF BILL – Love And Logic (7.9)
14 RUN RIVER NORTH – Run River North (8)
13 MARIANNE FAITHFULL – Give My Love To London (8)
12 DEVON ALLMAN – Ragged & Dirty (8)
11 ALT-J – This Is All Yours (8)
10 ME’SHELL ‘NDEGEOCELLO – Comet, Come To Me (8)
09 BEN L’ONCLE SOUL – A coup de rèves (8)
08 ASA – Bed of Stone (8)
07 ROBERT ELLIS – The Lights From The Chemical Plants (8)
06 RICH ROBINSON – The Ceaseless Sight (8)



05 SOPHIE ZELMANI – Going Home (8)


04 RIVAL SONS – Great Western Valkyrie (8.2)


03 JOSE’ JAMES – Where You Were Sleeping (8.2)


02 BEAR’S DEN - Islands (8.3)



01 TOM PETTY & THE HEARTBREAKERS - Hypnotic Eye (8.5)

mercoledì 14 gennaio 2015

Classifica 2014: i preferiti di Fabius

The New Mendicants: Into the Lime 
State of Salazar: All The Way
Alabama 3: The wimming from WOMBLE
Motorpsycho: Motorpsichotic Manuscripts
Kat Edmonson: The big Picture
Yusuf: Tell'em i'm gone 
Blake Mills:  Heigh HO 
Kris Delmhorst:  Blood Test 
Alt J. :   This is all yours 
Piers Faccini: Songs of time lost.
Bill Frisell: Guitar in the space age
Nils Landgren:  Redhorn Collection
Gregg Karukas: Soul Secrets
Wishbone Ash: Blue Horizon
Strawbs: Prognostic
Opeth: Pale Communion

lunedì 12 gennaio 2015

CLASSIFICA FILMS 2014


I MIEI FILMS PREFERITI VISTI NEL 2014


01 Il capitale umano (2014, di Paolo Virzì) 4,5/5

02 Alabama Monroe (2013, di Felix Van Groeningen) 4,5/5

03 Interstellar (2014, di Christopher Nolan) 4/5

04 Il fuoco della vendetta – Out of Furnace (2014, di Scott Cooper) 4/5

05 The Judge (2014, di David Dobkin) 4/5

06 American Hustle (2013, di David O. Russel) 4/5

07 Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (2014, di Felix Herngren) 4/5

08 In ordine di sparizione (2014, di Hans Peter Molland) 4/5

09 Class Enemy (2014, di Rok Bicek) 4/5

10 Zulu (2014, di Jerome La Sallée) 4/5

Classifica 2014: i preferiti di Cerebus64

The Wytches - Annabel Dream Reader
Band of Skulls - Himalayan
Pokey LaFarge - Riverboat Soul
Pan del diavolo - FolkRockaBoom
Jack White - Lazaretto
tUnE-yArDs - Nikki Nack
Subsonica - Una nave in una foresta
Bruce Springsteen - High Hopes
Paolo Nutini - Caustic Love
Jonathan Brooke - My mother has 4 Noses
Me'Shell Ngeocello - Comet, Come to me

giovedì 8 gennaio 2015

Brani del 2014 (random) da ricordare: AVI BUFFALO - OVERWHELMED WITHPRIDE

In attesa delle classifiche di fine anno ancora qualche brano da ricordare.
Interessante gruppo indie californiano. Disco con qualche alto e basso, ma complessivamente un bell'album. Il brano è splendido.



lunedì 5 gennaio 2015

BEAR'S DEN, DEVON ALLMAN, HOZIER


BEAR'S DEN (2014) Islands
Giovane trio londinese dalla scrittura e strumentazione (chitarra, banjo, basso, batteria arricchiti qua e là da una sezione fiati e da timidi, occasionali spunti elettronici) di impronta indie-folk, ha fatto tesoro degli opening acts per Of Monsters And Men, Smoke Fairies e soprattutto Mumford & Sons per esprimere un esordio a loro (e ancor di più ai Fleet Foxes) debitore per ispirazione ma molto, molto ben scritto ed interpretato. Su un tappeto di malinconia diffusa emergono tratti epici più contenuti rispetto ad OMAM, una vivacità meno concitata dei M&S, una maggior orecchiabilità rispetto a SF, ed un’anima profondamente albionica che li distingue dagli ancora inarrivabili Fleet Foxes. Uno sleeper, un album che cresce, penetra e conquista ascolto dopo ascolto. A mio avviso il debutto dell’anno, ed un gruppo da seguire con molta attenzione.
Voto Microby: 8.3
Preferite: Agape, Above The Clouds of Pompeii, Bad Blood
 
 
DEVON ALLMAN (2014) Ragged & Dirty


Il figlio di Gregg e nipote di Duane non sente il peso del DNA e si conferma, al secondo disco da solista (senza aver chiuso l’attività parallela col supergruppo sudista Royal Southern Brotherhood), cavallo di razza. Eccellente chitarrista (sia ritmico che solista), vocalist personale (voce potente e nasale, già un marchio), e compositore valido, fantasioso e dalle molteplici ispirazioni: il suo southern rock si nutre di rock, soul, blues, funky, honky tonk. Impossibile non battere il piede o scuotere la testa: una garanzia dal vivo e un futuro assicurato tra i giganti del southern rock. Per usare dei termini genetici: il DNA familiare ha avuto in Devon una penetranza completa ed un’espressività assai elevata.
Voto Microby: 8
Preferite: Can’t Lose ‘em All, Half The Truth, Travelling
 
HOZIER (2014) Hozier
Il ventiquattrenne irlandese Andrew Hozier-Byrne dimostra all’esordio di possedere le qualità di scrittura ed interpretazione e la personalità necessarie per conquistare e mantenere successo ed esposizione mediatica. Lo fa senza inventare nulla, ma proponendo un pop orecchiabile figlio di Elton John e fratello di James Blunt e Gavin DeGraw, ma corposamente scaldato dalla negritudine irlandese: quindi soul, R&B, gospel e blues corali, perfetti in chiesa ma anche allo stadio. Nelle charts potrebbe rappresentare il contraltare maschile, meno elegante e più popolare, di Adèle.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Take Me To Church, From Eden, Someone New




Brani del 2014 (random) da ricordare: BISHOP ALLEN - START AGAIN

Altra band indie americana, di Brooklyn. Quarto album.   




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