BEAR'S
DEN (2014) Islands
Giovane
trio londinese dalla scrittura e strumentazione (chitarra, banjo,
basso, batteria arricchiti qua e là da una sezione fiati e da
timidi, occasionali spunti elettronici) di impronta indie-folk,
ha fatto tesoro degli opening acts per Of
Monsters And Men, Smoke Fairies e soprattutto
Mumford & Sons per
esprimere un esordio a loro (e ancor di più ai Fleet
Foxes) debitore per ispirazione ma molto,
molto ben scritto ed interpretato. Su un tappeto di malinconia
diffusa emergono tratti epici più contenuti rispetto ad OMAM, una
vivacità meno concitata dei M&S, una maggior orecchiabilità
rispetto a SF, ed un’anima profondamente albionica che li distingue
dagli ancora inarrivabili Fleet Foxes. Uno sleeper, un album che
cresce, penetra e conquista ascolto dopo ascolto. A mio avviso il
debutto dell’anno, ed un gruppo da seguire con molta attenzione.
Voto
Microby: 8.3
Preferite:
Agape, Above The
Clouds of Pompeii, Bad Blood
DEVON
ALLMAN (2014) Ragged & Dirty
Il
figlio di Gregg e nipote di Duane non sente il peso del DNA e si
conferma, al secondo disco da solista (senza aver chiuso l’attività
parallela col supergruppo sudista Royal
Southern Brotherhood), cavallo di razza.
Eccellente chitarrista (sia ritmico che solista), vocalist personale
(voce potente e nasale, già un marchio), e compositore valido,
fantasioso e dalle molteplici ispirazioni: il suo southern rock si
nutre di rock, soul, blues, funky, honky tonk.
Impossibile non battere il piede o scuotere la testa: una garanzia
dal vivo e un futuro assicurato tra i giganti del southern
rock. Per usare dei termini genetici: il DNA
familiare ha avuto in Devon una penetranza completa ed
un’espressività assai elevata.
Voto
Microby: 8
Preferite:
Can’t Lose ‘em
All, Half The Truth, Travelling
HOZIER
(2014) Hozier
Il
ventiquattrenne irlandese Andrew Hozier-Byrne dimostra all’esordio
di possedere le qualità di scrittura ed interpretazione e la
personalità necessarie per conquistare e mantenere successo ed
esposizione mediatica. Lo fa senza inventare nulla, ma proponendo un
pop orecchiabile
figlio di Elton John e
fratello di James Blunt e
Gavin DeGraw, ma corposamente scaldato dalla
negritudine irlandese: quindi soul, R&B,
gospel e blues corali, perfetti in chiesa ma
anche allo stadio. Nelle charts
potrebbe rappresentare il contraltare maschile, meno elegante e più
popolare, di Adèle.
Voto
Microby: 7.6
Preferite:
Take Me To Church,
From Eden, Someone New
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