NUDE
BEACH (2014) 77
Terzo
album di un trio di Brooklyn che nella scrittura, negli arrangiamenti
e perfino nella durata (18 brani per 70’) pare essersi fermato nel
lustro 1967-1972: armonie vocali e jingle-jangle alla Byrds,
garage sound alla Velvet Underground,
power-pop alla Big Star,
richiami ai Beatles
più ruvidi ed al Lou Reed
più diretto. Un lavoro chiaramente derivativo, ma talmente ben
realizzato e calato nella parte che sembra un piccolo gioiellino
scoperto dopo tanti anni di oblio. Curioso
delle possibili evoluzioni.
Voto
Microby: 7.7
Preferite:
Used To It, I Can’t
Keep The Tears From Falling, It’s So Hard To Love You
CHET
FAKER (2014) Built On Glass
Debutto
su lunga durata per il 24enne australiano già produttore di musica
elettronica. Chet Faker è l’aka (scelta geniale) di Nick Murphy,
tratto dalla passione giovanile per il jazz (qui assente), in
particolare per il grande trombettista Chet Baker. Si potrebbe
parlare di electronic white soul,
dal momento che se le viscere sono in questo lavoro totalmente
trattenute, l’anima è invece palpabile in ogni traccia,
soprattutto nella prima parte (la migliore), più spostata dalla
parte del cuore (voce calda e tenera, mood agrodolce, a volte
carezzevole altre amaro, esattamente come la tromba e la voce del
Chet non “fake”) che da quella del cervello (la seconda parte, in
cui predomina un’elettronica delicata, da Jamie Lidell
confidenziale, che tuttavia altri coevi sanno fare meglio). Un
musicista diverso da quelli della nuova scena elettronica
(all’interno della quale è erroneamente catalogato), più nelle
corde di chi ama trip-hop
e nu-soul, e con idee
interessanti. Al netto di alcune ingenuità da esordio, Nick/Chet è
un artista da seguire.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Release Your
Problems, Talk Is Cheap, To Me
BLAIR DUNLOP (2014) House of Jacks
Buon
sangue non mente. Così il figlio 22enne di Ashley Hutchings,
leggenda del folk albionico (Fairport Convention/Steeleye Span/Albion
Band), dopo aver fatto solo 13enne l’attore per Tim Burton, è ora
già alla seconda prova da musicista. Eccellente chitarrista, voce
calda che ben si presta al suo moderno cantautorato
folk, dimostra doti che gli permettono sia di
proseguire sulle orme del padre che di avvicinarsi all’esposizione
mediatica del pop. Ha
tutta la vita davanti ma già ora si fa apprezzare.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Something’s Gonna
Give Way, House of Jacks, Different Schools
OLD
CROW MEDICINE SHOW (2014) Remedy
Agli
esordi un quintetto ed ora un ottetto, il gruppo di stanza in
Virginia ma i cui membri provengono da vari stati degli USA è al 5°
lavoro in studio. Propongono folk rurale
e bluegrass (ma
shakerato con hillbilly, ragtime blues,
country, stomp, old-time music) con
attitudine rock’n’roll (te li immagineresti contadini rozzi e
barbuti, in realtà hanno un look alla Black Rebel Motorcycle Club),
in un trionfo di vitalità e allegria campagnola in cui si rincorrono
con maestria banjos, fiddles, chitarre, mandolini, dobro. Regala un
brano Bob Dylan, dalle outtakes di Pat Garrett
& Billy The Kid, album col quale si nota
più di qualche affinità. Già tra i campioni del neo-traditional
folk.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Sweet Amarillo,
Dearly Departed Friend, Brushy Mountain Conjugal Trailer
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