POPS STAPLES (2015) Don't Lose This
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“Don’t Lose This”, pare abbia detto poco prima di morire Roebuck “Pops” Staples alla figlia Mavis, riferendosi ad un pugno di canzoni da lui scritte ed interpretate, ma ancora incomplete. Quindici anni dopo Mavis soddisfa il desiderio paterno arrangiandole, sovraincidendole e pubblicandole con l’aiuto del Wilco Jeff Tweedy a chitarra, basso e produzione e di suo figlio Spencer alla batteria. Il risultato è il noto, tipico, ammaliante blend di blues, soul e gospel ben caratterizzato dalla voce morbida e tremula del grande vecchio, e dal suono vellutato e riverberato della sua chitarra amplificata. Siamo agli opposti del rock-blues bianco, torrido e torrenziale, good to hell, alla Popa Chubby, Joe Bonamassa, Stevie Ray Vaughan. In Pops Staples il blues è inscindibile dall’educazione al gospel in chiesa, è più soul, per l’anima, piuttosto che body, per il corpo. E’ good to heaven. Non ho mai sopportato il puro blues acustico del Delta, che trovo triste e noioso, ma amo quello di Pops Staples, che culla e rasserena, anche quando è postumo.
Preferite: Friendship, Somebody Is Watching, Love On My Side
WILLIE NILE (2015) If I Was A
River
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Preferite: Lost, The One You Used To Love, Once In A Lullaby