giovedì 11 giugno 2015

Pink Floyd - The story of "Wish you were here"

anno: 2012   
regia: EDGINTON, JOHN
genere: documentario
con Joe Boyd, Venetta Fields, Jill Furmanovsky, David Gilmour, Roy Harper, Brian Humphries, Peter Jenner, Nick Kent, Nick Mason, Aubrey Powell, Ronnie Rondell Jr., Gerald Scarfe, Storm Thorgerson, Roger Waters, Richard Wright
location: Regno Unito
voto: 7

Nel 1973 il successo ottenuto con The dark side of the moon fu di tale portata che per i Pink Floyd si pose il problema di come proseguire per quella strada senza compiere passi falsi. Due anni dopo, partendo da qualche fraseggio alla chitarra di David Gilmour e dalla memoria del fondatore del gruppo - Syd Barrett, ormai perso nella sua deriva lisergica - i quattro diedero vita a Wish you were here. Sarà per quel suo mood che sta tra il malinconico e l'arrabbiato, per me quel disco del 1975 rimane la loro opera migliore, perfetta, sublime, una pietra miliare dell'intera storia del rock. A quasi quarant'anni di distanza arriva questo documentario che ne racconta la genesi a tutto tondo: dai rapporti, non sempre distesi, tra i quattro membri del gruppo, alla critica che li attaccò ferocemente durante la tournée del 1974, in cui cominciarono a presentare sul palco i pezzi che sarebbero entrati sul'album, fino ai dettagli, interessantissimi, relativi all'immortale immagine di copertina (per l'uomo che prende fuoco venne reclutato uno stuntman; oggi si farebbe tutto con Photoshop), all'ingaggio delle coriste, alle animazioni che accompagnarono l'opera, alla voce di Roy Harper prestata per Have a cigar. Il clou della leggenda fu la fantasmatica apparizione negli Abbey Studios di Londra proprio di Syd Barrett, talmente trasformato nel corpo e nel volto da risultare quasi irriconoscibile. Brano per brano, immagine per immagine, una ricostruzione efficacissima di come quell'album seminale sui temi della memoria dell'amico perduto, dell'assenza e del senso di fagocitazione provocato dall'industria discografica arrivò a compimento, che fa di questo documentario un prodotto davvero ottimo nel suo genere.

Vuoi vedere questo documentario? l'ho caricato qui.

1 commento:

microby ha detto...

Se ci si astiene dall'importanza dell'impatto commerciale dei Pink Floyd, attenendosi solo a quello artistico, non c'è dubbio che i Floyd saranno ricordati nella storia della musica rock in primis come i massimi esponenti della psichedelia inglese di fine sixties (1 capolavoro: The Piper At The Gates of Dawn del 1967 ed un ottimo sophomore album con A Saucerful of Secrets del 1968), in secundis tra i migliori interpreti del progressive inglese dei seventies (2 capolavori: The Dark Side of The Moon del 1973 e Wish You Were Here del 1975). In Italia amiamo molto anche l'accoppiata Atom Heart Mother del 1970 e Meddle del 1971. Mi ci metto anch'io, tra quelli che hanno idolatrato i due album che hanno tentato con ottimi risultati la crasi tra rock psichedelico e musica sinfonica; ma bisogna ammettere che sono invecchiati meno bene di altre produzioni coeve. E alla fine, da vecchio fan del prog, sull'isola deserta porterei Dark Side e Wish You Were Here. Mi ha fatto perciò molto piacere guardare questo veloce (1 ora) documentario su una band che abbiamo tutti amato. E che impressione la lugubre trasformazione di Syd Barrett in pochi anni... Peraltro sono sempre stato convinto che Barrett fosse stato ricoverato in strutture psichiatriche per un esordio di schizofrenia, mentre apprendo dal docu che si è trattato di una psicosi iatrogena, una follia acuta organica indotta da quantità e qualità cattive di acidi allora in voga... E a me che dicono che bevo troppo chinotto!! Grazie Stefano per la segnalazione e la possibilità di scaricare dal blog il film!

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